{"id":19744,"date":"2009-11-05T09:23:32","date_gmt":"2009-11-05T09:23:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-11-06T09:22:19","modified_gmt":"2009-11-06T09:22:19","slug":"l-arte-sospesa","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-arte-sospesa\/","title":{"rendered":"L’arte sospesa"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Corpi che si sfiorano –<\/strong> E' uno sguardo di sfida quello che traspare dalle opere di Laura Branca. Un linguaggio che vuole toccare il cuore dell'uomo ed accompagnarlo alla riscoperta della relazione, del dialogo, della fusione. Biografia –<\/strong> L'artista, dopo essersi diplomata in scultura alla scuola di Alik Cavaliere – all'Accademia delle Belle Arti di Milano, nel 1989 ha frequentato l'Accademia Estiva di Salisburgo, dove ha approfondito la tecnica della fusione in bronzo. Nel 1990 si è iscritta al Corso Superiore di Disegno della Fondazione Ratti di Como, guidato degli artisti Antonio Saura e Antonio Lopez. Tra il 1986 e il 1988, ancora, ha collaborato con lo scultore Mario da Colgeno e, dal 1989 al 1994, con lo scultore Francesco Somaini. Nel 2000, ha realizzato "Onda", una fontana per il comune di Busto Arsizio, collocata in Piazza San Michele. Nel 2001 le è stato conferito un "Premio di Stima" presso la Civica Galleria di Arte Contemporanea di Lissone, in provincia di Milano. Per ulteriori informazioni relative all'artista, visitate il sito Internet http:\/\/www.laurabranca.com\/ .
Una sfida alla forza di gravità, per riuscire ad andare oltre all'eterno contrasto tra peso e leggerezza.
L'artista varesotta, attraverso l'utilizzo di materiali voluminosi, crea le sue opere ispirate alla magia del volo: gli oggetti si liberano dalla loro fisicità e, sospesi da supporti eleganti e filiformi, abbracciano il cielo.
L'elevazione verso l'alto non è la sola peculiarità dell'espressività artistica della Branca: le braccia che consentono alla materia di staccarsi dal suolo e di immergersi nell'atmosfera, sono create con cura e meticolosa attenzione. La loro forma è sottile, per minimizzare il contatto con la materia che – però – non deve completamente sparire. La fusione tra materiali è fondamentale: essi diventano, nelle sculture dell'artista, un tutt'uno. Si integrano e dialogano attraverso il linguaggio del contatto.<\/p>\n
L'obiettivo della Branca è quello di trasmettere l'importanza dello scoprirsi, dello sfiorarsi, del conoscersi. Così, nella scultura dell'artista, una foglia diventa metafora di un corpo in movimento che cerca, attraverso il tatto, un altro corpo, un'altra vita. Così, la scultura dell'artista diventa il mondo che lei serba dentro di sé, un mondo fatto di persone e di relazioni.
I colori della luce –<\/strong> Laura Branca esprime sé stessa non solo attraverso le forme. Anche il colore diventa veicolo di emozioni e sensazioni. Lo fa attraverso il pennello che – con rapidi tocchi – racconta il calore della luce, imprigionandolo su tavole di alluminio su cui l'artista incide creatività.
Le chiama "solchi di luce" e sono le sue ultime opere che verranno esposte nella mostra in programma, per il prossimo febbraio, allo spazio Tadini di Milano.
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Tanti i riconoscimenti ottenuti dalla Branca che, nel corso degli anni, ha superato i confini italiani per far conoscere la sua arte anche in Spagna e in Germania.<\/p>\n