{"id":19986,"date":"2009-11-25T11:25:56","date_gmt":"2009-11-25T11:25:56","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-11-30T04:09:25","modified_gmt":"2009-11-30T04:09:25","slug":"premio-alle-visioni-emotive","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/premio-alle-visioni-emotive\/","title":{"rendered":"Premio alle visioni emotive"},"content":{"rendered":"
"Nel paesaggio" – <\/strong>Una metamorfosi, un tentativo di comunicazione e forse una denuncia, ecco cosa ha rappresentato Angelo Ariti<\/strong>, vincitore del primo Concorso di pittura Giuseppe De Albertis<\/strong>. Un volto, generato da una natura incontaminata, si volge verso l'esterno, incontra altri due visi e incomincia così il dialogo. Un paesaggio che si evolve, mosso dal desiderio di un ritorno alle origini, per ritrovare quella antica armonia tra uomo e natura. Ariti, nato come paesaggista, ha creato in "Nel paesaggio", qualcosa che va oltre la parvenza naturale, producendo una propria visione emotiva. I colori spatolati sulla tela nascono dall'interiorità e dall'infinitudine dell'io.<\/p>\n "Oltre i sentimenti nel ventre delle emozioni" – <\/strong>Opera accurata, studiata nei minimi dettagli, nata da quell'occhio interiore che ,indagando le emozioni del passato e del presente, si affida alla mano per fissarle sulla tela. Il quadro di Angelo Palazzi<\/strong>, classificatosi come secondo, è la narrazione interiore della ricerca e della scoperta della parte complementare dell'uomo: la donna. Il volto, che è in realtà l'autoritratto dell'artista, si decompone, muta, facendo intravedere la nuova vita; uno stato ancora legato al passato ma proteso verso il futuro, ecco il significato della differente resa delle lenti. Una metamorfosi forse resa possibile dallo sguardo, che dall'infima condizione terrena, si volge alla luna, incarnazione del femminile e meta della ricerca. Un'opera che nel suo piccolo, sembra, però, incarnare l'idea che Platone aveva dell'amore.<\/p>\n Il podio di "Verba Agrestia" – <\/strong>Per la sezione giovani, dedicata agli under ventuno, per la quale era previsto il tema libero, il vincitore è stato Marco Tapinassi<\/strong> con la sua "Senza parole"<\/strong>; una poesia che narra della condizione umana e della propria esperienza di solitudine nella natura. "Lo sguardo: spazio sull'oltre, immagine dell'altro"<\/strong> (Edwar Munch) è stato il tema conduttore per la sezione adulti. "Traccia del platano che guarda"<\/strong> di Paolo Ottaviani<\/strong>, è la vincitrice; nella quale la poesia diventa il luogo dove paesaggi interiori ed esteriori si intrecciano e dialogano. La seconda classificata è "Sinton ie"<\/strong> di Maria Pia Ercolini<\/strong>; mentre la terza è "Hortus conclusus"<\/strong> di Nazaario Menato<\/strong>. Tutte le poesie selezionate sono state raccolte nell'antologia "Verba Agrestia 2009"<\/strong> edita da LietoColle<\/strong>, sulla copertina della quale è stata stampata l'opera di Angelo Ariti, mentre sul retro quella di Angelo Palazzi.
Angelo Palazzi<\/span><\/div>\n