{"id":20106,"date":"2009-12-04T03:35:10","date_gmt":"2009-12-04T03:35:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-12-04T07:54:24","modified_gmt":"2009-12-04T07:54:24","slug":"varese-morirebbe-di-freddo-senza-la-luce-di-villa-panza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/varese-morirebbe-di-freddo-senza-la-luce-di-villa-panza\/","title":{"rendered":"Varese morirebbe di freddo senza la luce di Villa Panza"},"content":{"rendered":"
Una vita da collezionista<\/strong> – 54 anni immersi nel mondo dell'arte contemporanea, Giuseppe Panza<\/strong> accanto alla moglie ha trasformato una grande passione in scelte di vita. Oggi la sua dimora sul colle di Biumo, punto di riferimento fondamentale per l'arte dell'ultimo secolo è tra i gioielli della nostra città. Lo scorso anno le emozioni, i ricordi, le avventure di un'intera esistenza sono stati raccolti da Panza in un libro presentato ieri sera al Salone Estense. Un evento promosso da Varese Europea che ha visto accanto al noto collezionista alcune personalità artistiche dei nostri giorni che hanno dato una lettura personale allo scritto d'arte: l'architetto svizzero Mario Botta<\/strong>, la scrittrice varesina Chiara Zocchi<\/strong> e il critico d'arte Alessandro Morandotti<\/strong>.<\/p>\n La luce di Varese<\/strong> – 'Ricordi di un collezionista'<\/strong>: oltre 300 pagine di storia dell'arte, della cultura, dei personaggi e delle atmosfere di mezzo secolo vissuto intensamente. "Con oculato rischio ha saputo far trionfare l'arte contemporanea", ha affermato Arturo Bortoluzzi<\/strong> Presidente di Varese Europea. "Quando ho letto questo libro ho avuto la netta impressione che la mia conoscenza dell'arte della seconda metà del secolo scorso, grazie allo sguardo di Panza, diventasse ancora più profonda", ha dichiarato Mario Botta, "ognuno ci ritrova qualcosa di suo in queste pagine. Gli aneddoti narrati, gli incontri con gli artisti, fanno capire il clima che si respirava", prosegue l'architetto. <\/p>\n La gratitudine dell'essere umano<\/strong> – "Sono cose che non mi appartengono ma mi sono state donate", scrive Panza. La giovane scrittrice e cantautrice Chiara Zocchi<\/strong> ha sottolineato un punto di vista poetico del libro, ricordando che la caratteristica di un essere umano è la gratitudine. Elemento che nello sfogliare le pagine del libro ritorna in più punti. Con semplicità e naturalezza. "Un romanzo travestito da diario", così l'ha definito Chiara, dando voce ad alcuni passi significativi che hanno permesso anche a chi non ha letto il volume di comprendere la passione e l'emozione che lì sono racchiuse. Lo sguardo, gli occhi della moglie, il loro primo incontro, i pensieri e le idee che li hanno avvicinati da cinquant'anni e che li uniscono ancora oggi. "Varese morirebbe di freddo senza la luce di Villa Panza" conclude la scrittrice.<\/p>\n Una villa, un esempio<\/strong> – "La Villa a Biumo riflette oggi le diverse facce dagli anni '50 ad oggi", spiega Alessandro Morandotti<\/strong>, critico d'arte e studioso del collezionismo, "un equilibrio perfetto tra contenuto e contenitore, un unicum nel panorama italiano avvicinabile ad altre realtà come Rivoli e Torino e Guggenheim a Venezia. Un manuale di storia dell'arte contemporanea, solo apparentemente poco accattivante", ha definito il testo lo studioso d'arte. <\/p>\n Una collezione sempre più ricca<\/strong> – L'Associazione Culturale 'Lucera Bella'<\/strong> ha acquistato l'opera pittorica di Franco Scepi<\/strong>, 'Dal Futurismo all'Over Ad'Art – Rallentatore del Tempo nello Spazio'<\/em>, per donarla al Conte Panza di Biumo. "Stiamo vivendo un momento di stasi in cui dobbiamo riconquistare noi stessi", ha dichiarato Scepi. L'opera che arricchisce la collezione d'arte contemporanea è nata da una performance che l'artista ha proposto lo scorso novembre in occasione di 'Contemporanea Forlì Arte'. Viene proposto in questo quadro un viaggio contrario all'elogio della velocità di Marinetti. Figlio d'arte Franco Scepi ha avuto l'occasione di frequentare Andy Wharol il quale definisce il suo lavoro Over Ad' Art<\/em>; nel 1987 viene premiato a New York con l'Oscar per la Pubblicità. Una personalità che ha saputo esprimersi in diversi campi dell'arte, nella pubblicità, nella pittura, nella scenografia, nel cinema e nel teatro.