{"id":20132,"date":"2009-12-07T06:11:34","date_gmt":"2009-12-07T06:11:34","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-12-11T08:22:26","modified_gmt":"2009-12-11T08:22:26","slug":"ecomusei-i-criteri-per-il-riconoscimento","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ecomusei-i-criteri-per-il-riconoscimento\/","title":{"rendered":"Ecomusei, i criteri per il riconoscimento"},"content":{"rendered":"
Portare avanti le tradizioni –<\/strong> Gli Ecomusei<\/strong> raccolgono, conservano e valorizzano la nostra eredità. Quello che ci identifica come abitanti di un luogo e ci lega come persone. La natura e gli oggetti dell'uomo, la cultura vissuta e le tradizioni. Un patrimonio importante da salvaguardare. Una nuova risorsa che ha visto la nascita di diverse sedi in tutt'Italia, e che conta, solo in Lombardia, già 25 ecomusei, di cui 18 hanno caratteristiche montane o pedemontane, 3 sono musei urbani e 4 sono musei di pianura. Esistono anche 15 ecomusei non riconosciuti. Gli ultimi provvedimenti –<\/strong> L'attuazione della legge regionale sugli ecomusei fa un altro passo avanti, con l'approvazione di un atto che integra e definisce più chiaramente i requisiti minimi per il riconoscimento di tali strutture. Il provvedimento, che è stato approvato all'unanimità dalla Commissione presieduta da Daniele Belotti <\/strong>(LN), contiene anche una relazione sullo stato di attuazione della legge, che è in vigore da due anni. Fra i requisiti per il riconoscimento si precisa che l'ecomuseo dovrà essere in attività da almeno 18 mesi (per quanto riguarda il prossimo bando) e da almeno 2 anni per quanto riguarda i bandi successivi: per migliorare la comunicazione con i cittadini e con le comunità locali, si introduce l'obbligo di dotarsi di un sito web e di fornire gli atti e le convenzioni che testimoniano della collaborazione con i soggetti pubblici e privati che operano sul territorio e il loro coinvolgimento. <\/p>\n Bando aperto –<\/strong> La relatrice del provvedimento, Luciana Ruffinelli<\/strong>, si è detta molto soddisfatta e ha rilasciato la seguente dichiarazione: "Sono soddisfatta per la serietà con cui si sono istituiti i primi ecomusei riconosciuti. La legge rinnova l'idea di Museo, valorizzando non oggetti, ma cultura, tradizioni e modi di vita o processi di lavorazione locale, che hanno caratterizzato un territorio e che oggi possono essere utilizzati anche dal punto di vista turistico e tornare ad essere una risorsa per il territorio. Soddisfacente – <\/em>ha concluso la relatrice –<\/em> anche l'entità dei finanziamenti". Il Pirellone Portare avanti le tradizioni – Gli Ecomusei raccolgono, conservano e valorizzano la nostra eredità. Quello che ci identifica come abitanti di un luogo e ci lega come persone. La natura e gli oggetti dell'uomo, la cultura vissuta e le tradizioni. Un patrimonio importante da salvaguardare. Una nuova risorsa che ha visto la nascita […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":20133,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42],"tags":[],"yoast_head":"\n
Ma altri enti possono oggi mettersi a norma e richiedere il riconoscimento. Dal Pirellone arrivano le nuove norme che disciplinano il riconoscimento e si apre un nuovo bando al quale è possibile partecipare fino al 2011.<\/p>\n
Il contributo regionale per il 2008 è stato di 650.000 euro, mentre per il 2009 sono stati attivati due bandi finanziati, rispettivamente, con 630.000 euro, per le spese operative e relative a progetti e con 682.900 euro (più 60.000 destinati a soggetti privati) per investimenti finalizzati a opere edilizie.
Per il prossimo riconoscimento di nuovi ecomusei, le domande andranno presentate entro il 30 giugno 2011.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"