{"id":20292,"date":"2009-12-23T05:33:10","date_gmt":"2009-12-23T05:33:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-12-23T10:37:18","modified_gmt":"2009-12-23T10:37:18","slug":"francesco-messina-contro-la-superbia-di-creare-dal-nulla","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/francesco-messina-contro-la-superbia-di-creare-dal-nulla\/","title":{"rendered":"Francesco Messina, contro la superbia di creare dal nulla"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n L'immagine e la Parola – <\/strong>"Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. (…) Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio plasmò con la costola, che aveva tolta all'uomo, una donna e la condusse all'uomo". Le parole della Genesi sembrano essere uno dei migliori controcanti all'opera di Francesco Messina<\/strong>, autore fedele alla figuratività e alla tematica del sacro. A lui si devono alcune fra le più originali iconografie dell'arte sacra del Novecento. E, a tal proposito, soccorre il titolo della personale del 1962 "Dio nell'uomo", allestita alla Galleria d'Arte sacra dei Contemporanei di Villa Clerici a Milano, che portava in prefazione un testo dell'allora cardinale di Milano Giovan Battista Montini. <\/p>\n Oltre la superba idea di creare dal nulla – <\/strong>Nelle opere di <\/p>\n Francesco Messina nessuna retorica ma solo essenzialità generosa, niente protervia ma solo lavoro, studio e tensione spirituale anche quando una certa critica ciecamente lo considerava estraneo ai percorsi della modernità. Un accorato senso di umanità e una trascendenza tutta carnale ci vengono restituite nei suoi lavori come "Adamo<\/strong>" del 1929, o "Santa Caterina da Siena<\/strong>" del 1961 o, ancora, il "Ritratto del cardinale Alfredo Ildefonso Schuster<\/strong>" del 1941, tutte opere presenti in mostra. Ma Messina è innanzitutto fedele alle iconografie tradizionali e ai valori che le alimentano. E la sua opera sembra allinearsi all'avvertimento che già Carlo Carrà<\/strong> delineava con le sue parole: "Chi si astiene dallo studio dei grandi autori per tema di perdere la sensibilità nativa, non creerà che una forma d'arte senza radice e senza reale eccellenza. Il problema dell'arte è, per due terzi, un problema di cultura".<\/p>\n <\/p>\n Oltre l'era atomica – <\/strong>"Credimi, non è più il tempo per una scultura come la tua. Viviamo nell'era atomica e domani, o fra qualche anno, il mondo può scomparire. E tu credi ancora alla posterità. Sei proprio matto". Queste le parole che Lucio Fontana<\/strong> rivolge all'amico Francesco Messina, convinto che l'arte abbia ancora a che fare con l'eternità, con la metafisica, con lo spirituale. E nelle opere del maestro viene mantenuto il primato della figura: l'uomo e la donna sono il soggetto principe.<\/p>\n Come stare sulle spalle dei giganti – <\/strong>L'esempio degli atleti greco-romani è fortemente presente nei lavori plastici di Messina. Ma ad affascinare ancor di più lo scultore sono certamente l'espressività del Masaccio<\/strong> della cappella Brancacci, il realismo di Niccolò dell'Arca <\/strong>o di Cristoforo Mantegazza<\/strong>, la sperimentazione del Buonarroti<\/strong>. Scrive Elena Pontiggia<\/strong> nel catalogo della mostra: "Ancora una volta, dunque, l'invenzione iconografica dell'artista non nasce solo da una ricerca stilistica o da un'esigenza formale, ma dal desiderio di esprimere con più concretezza l'umanità del tema sacro. In fondo si potrebbero rivolgere a Messina le parole che lui stesso in una sua poesia indirizzava a Delos «Nei tuoi marmi palpita il cuore»".<\/p>\n L'aggressione alla materia e il dolore – Il monumento per <\/p>\n Santa Caterina da Siena per Castel Sant'Angelo a Roma,<\/strong> realizzato da Messina<\/strong> in occasione del quinto centenario della canonizzazione della Santa nel 1962 ci parla, più di altri, della ricerca dell'autore che ricorda: "Iniziai a disegnare i volumi e l'immagine della santa con grossi martelli pneumatici… Uscivo da quell'aggressione alla dura materia tutto bianco dalla testa ai piedi. Fu però una esaltazione che lasciò tracce dolorose, perché il martello pneumatico mi traumatizzò le braccia e, soprattutto, le mani che da allora cominciarono a dolermi in modo preoccupante… Ritornato in albergo, Bianca doveva imboccarmi come un bambino perché il dolore non mi consentiva di reggere le posate. Ma non cedevo. Il mattino dopo, prestissimo, riprendevo a lavorare".<\/p>\n Fare memoria delle figure – <\/strong>Scrive Giovanni Gazzaneo<\/strong> nel catalogo della mostra: "La centralità della figura umana in cui si riflette tutto l'universo è la riproposizione dell'icona-uomo che la modernità ha disarticolato, destrutturato, cancellato. Là dove le avanguardie hanno annullato i codici, Messina ricostruisce riallacciandosi alla tradizione. L'artista mantiene fede a uno stile e a una bellezza che non si rassegna al dominio del caos e del disordine. (…) Il fare memoria delle figure o degli eventi della storia della salvezza ha tutta la freschezza della testimonianza, di una bellezza indissolubilmente legata al vero e alla sua manifestazione".<\/p>\n FRANCESCO MESSINA. OPERE SACRE<\/strong> Adamo ed Eva, 1956 bronzo L'immagine e la Parola – "Allora il Signore Dio plasmò l'uomo con polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. (…) Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e rinchiuse […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":20293,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
allo Spazio Crocevia<\/span><\/div>\n
bronzo dorato (bozzetto per il
monumento a S. Caterina da Siena)<\/span><\/div>\n
10 dicembre 2009 – 16 gennaio 2010
Spazio Crocevia – Fondazione Alfredo e Teresita Paglione
Milano, via Appiani 1
A cura di Giovanni Gazzaneo e Elena Pontiggia
Orario 16-19, festivi chiuso, sabato su appuntamento
366 8047434 \/ 338 9507356
Catalogo: Edizioni Crocevia,
con testi di A. Paglione, G. Gazzaneo, E, Pontiggia, L. Marsiglia<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"