{"id":20314,"date":"2009-12-28T13:13:20","date_gmt":"2009-12-28T13:13:20","guid":{"rendered":""},"modified":"2009-12-30T11:32:04","modified_gmt":"2009-12-30T11:32:04","slug":"antonia-campi-cos-l-arte-nuoce-gravemente-all-inerzia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/antonia-campi-cos-l-arte-nuoce-gravemente-all-inerzia\/","title":{"rendered":"Antonia Campi, cos\u00ec l\u2019arte nuoce gravemente all\u2019inerzia"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n La classe non è acqua, ma… ceramica –<\/strong> Faenza ospita un'interessante mostra monografica dedicata ad Antonia Campi<\/strong>, progettista, scultrice, disegnatrice, art director ed artista che ha fatto dell'utilizzo delle terre la sua "cifra" qualificante e che ha diversi motivi di contatto con il territorio lavenese. Subito dopo il conseguimento del diploma in scultura, presso l'Accademia di Brera, la Campi approda alla Società Italiana Ceramica<\/strong> in qualità di operaia e da allora il legame con Laveno<\/strong> è diventato indissolubile. Nel 1962, succedendo ad Andlovitz<\/strong>, diventa direttrice del noto Museo, progettista ed art director alla Società Ceramica di Laveno, designer e coordinatrice per Richard Ginori e Pozzi Ginori. La mostra di Faenza, dedicata alle eccellenze della ceramista, è a cura di Jadranka Bentini e Anty Pansera con Mariateresa Chirico. la messa in scena di oltre 150 pezzi, scelti tra una variegata campionatura dei suoi prodotti, che riflettono la personalità poliedrica al crocevia di ambiti disciplinari molto diversi. Tra le opere scelte, i suoi straordinari articoli Fantasia<\/strong> (raccolti sia presso i collezionisti che nelle raccolte del Museo faentino <\/strong>e del Museo di Laveno<\/strong>), la cui free form<\/em> ha sancito un'epoca. Ad affiancarli alcuni pezzi unici d'eccezione, come i pannelli per un negozio Richard Ginori. Per l'occasione, è anche esposto il pannello ceramico, un particolare landscape, che svettava, nel 1951, al culmine dello Scalone d'Onore della IX Triennale, <\/strong>"illuminato" dal grande arabesco, "Luce spaziale", di Lucio Fontana.<\/strong> A completare la lettura del percorso creativo dell'autrice, una serie dei suoi plastici ed ergonomici sanitari a sottolineare come Antonia Campi abbia saputo rinnovare tutti gli ambienti domestici. A documentare la mostra anche un piccolo catalogo, mentre una più allargata analisi dell'opera della protagonista viene offerta dal poderoso volume "Antonia Campi, creatività, forma e funzione. Catalogo ragionato", a cura di Anty Pansera<\/strong>, Silvana editoriale, Milano 2008.<\/p>\n <\/p>\n Niente avvenimenti celebrativi –<\/strong> Questo "omaggio" cade a sessant' anni di distanza dalla prima presenza della Campi a Faenza, da quella prima partecipazione, nel 1949, all'VIII Concorso Nazionale della Ceramica d'Arte,<\/strong> dove ottenne il secondo premio (il primo non fu assegnato) in una sezione dedicata al tema "Trofeo per un centro tavola": premiata una sua Fruttiera (in mostra) in terraglia forte, un materiale non facile da "domare". Antonia Campi,<\/strong> del resto, aveva già donato alcuni suoi pezzi, l'anno precedente, al riaperto e rinascente Museo, sollecitata da Angelo Biancini. <\/strong>Questo ritorno a Faenza, non è per ricordare, ma per proiettarsi con tutti quanti la apprezzano, la stimano e le riconoscono un ruolo importante nella progettazione ceramica. Per l'occasione Antonia Campi ha prodotto una nuova sua forma – una sinuosa geometria – che tre "botteghe" (Elisabetta Bovina – Studio Elica, Mirta Morigi, Ceramiche Vignoli)<\/strong> hanno realizzato, in piccola serie numerata, interpretandone in maniera diversa le superfici e le cromie. <\/p>\n Quando la coerenza non è un accessorio –<\/strong> La mostra dedicata ad Antonia Campi si inserisce in un significativo solco. Infatti, nell'ambito di un rinnovato interesse del Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza nei confronti del design e, in generale, delle numerose declinazioni industriali della ceramica, sono state organizzate mostre dedicate ai più significativi protagonisti di quest'arte. Nel 2007-2008 si è tenuta la mostra dedicata ad Ambrogio Pozzi<\/strong> e nel 2008-2009 quella su Franco Bucci<\/strong> e i primi anni del Laboratorio Pesaro. Si tratta di figure emergenti di una vicenda che, nel secondo dopoguerra, ha visto il nostro Paese guadagnare un ruolo di primaria importanza nel panorama progettuale internazionale. <\/p>\n Antonia Campi Fantasie di serie, fantasie d'eccellenza Antonia Campi La classe non è acqua, ma… ceramica – Faenza ospita un'interessante mostra monografica dedicata ad Antonia Campi, progettista, scultrice, disegnatrice, art director ed artista che ha fatto dell'utilizzo delle terre la sua "cifra" qualificante e che ha diversi motivi di contatto con il territorio lavenese. Subito dopo il conseguimento del diploma in scultura, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":20315,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[39,64,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
<\/strong>
Cosa ti metto in mostra –<\/strong> La rassegna si caratterizza per <\/p>\n
<\/strong>fino al 31 gennaio 2010
Museo Internazionale delle Ceramiche in Faenza,
viale Baccarini 19 Faenza (Ravenna)
a cura di Jadranka Bentini – Anty Pansera – Mariateresa Chirico
info@micfaenza.org www.micfaenza.org <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"