{"id":20444,"date":"2010-01-15T03:52:10","date_gmt":"2010-01-15T03:52:10","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-01-15T08:07:18","modified_gmt":"2010-01-15T08:07:18","slug":"guarda-la-torre-di-cocquio","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/guarda-la-torre-di-cocquio\/","title":{"rendered":"Guarda, la torre di Cocquio…"},"content":{"rendered":"
Cadute le foglie spunta una torre – <\/strong>Grazie alla nuova variante della SP1 adesso si può gustare davvero, finché l'inverno lo consente, la mole dell'edificio che sorge al confine tra Cocquio Trevisago <\/strong>e Gemonio<\/strong>, in località "Torre<\/strong>" a Sant'Andrea. I costi di un restauro –<\/strong> Essendo un manufatto molto antico è l'importo delle spese necessarie ad un eventuale restauro quello che blocca ogni intervento di recupero e conservazione, soprattutto in un periodo di crisi e conseguenti magre finanze per il comune.
Il monumento, di origine romanica, sembra sia parte di quella che fu una fortificazione che includeva anche altre manufatti nelle vicinanze oggi scomparsi.
Il tempo e la vegetazione purtroppo gravano su di esso da quasi un millennio, mettendone probabilmente a rischio la stabilità.
Le rovine oggi sorgono su un terreno privato dichiarato zona archeologica ma, secondo l'amministrazione di Cocquio Trevisago, questo è il problema minore.<\/p>\n
La speranza è che si riesca a trovare una soluzione confortante per chi, vedendola adesso in tutto il suo splendore far capolino dai rami spogli delle piante che la circondano, la vorrebbe valorizzata e salvaguardata.
Una valorizzazione che porterebbe una nuova perla nel panorama del romanico locale, tra cui possiamo annoverare la splendida chiesa di San Pietro a Gemonio di cui, con una adeguata politica di promozione, la torre potrebbe essere elegante corollario.
In attesa, dunque, che il fogliame della primavera la nasconda di nuovo affrettatevi a passare di lì, per goderla dal vivo.