{"id":20768,"date":"2010-02-18T03:39:06","date_gmt":"2010-02-18T03:39:06","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-02-19T06:06:09","modified_gmt":"2010-02-19T06:06:09","slug":"alessio-crespi-futuro-architetto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/alessio-crespi-futuro-architetto\/","title":{"rendered":"Alessio Crespi, futuro architetto?"},"content":{"rendered":"
Ha diciannove anni, frequenta la V classe del Liceo Artistico A. Frattini di Varese, indirizzo architettonico, e ha le idee molto chiare: si chiama Alessio Crespi<\/strong>, al suo attivo ha già diverse mostre collettive ed una personale, quest'ultima allestita domenica 7 febbraio 2010 presso la sede del centro culturale "Il Quadrifoglio", a Bodio Lomnago. In un solo giorno, l'esposizione ha registrato ben trecento visitatori. A detta degli organizzatori il ragazzo promette bene. Siamo andati dunque a trovarlo, per capire qualcosa di più sul suo percorso artistico e le sue aspirazioni. Com'è andata la tua prima personale e cosa hai esposto? Ormai sei giunto alla fine di un capitolo del tuo percorso didattico: dai tuoi disegni tecnici e dai modellini pare che l'architettura ti piaccia molto. Ecco, sapresti indicarmi il tuo architetto preferito e motivare la tua scelta? Inutile dire che sceglierai di frequentare il corso di architettura all'Università, vero?<\/strong> Qualsiasi sarà la scelta, in bocca al lupo!<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Alessio Crespi Ha diciannove anni, frequenta la V classe del Liceo Artistico A. Frattini di Varese, indirizzo architettonico, e ha le idee molto chiare: si chiama Alessio Crespi, al suo attivo ha già diverse mostre collettive ed una personale, quest'ultima allestita domenica 7 febbraio 2010 presso la sede del centro culturale "Il Quadrifoglio", a Bodio […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":20769,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,230,48],"tags":[],"yoast_head":"\n
A quali mostre hai partecipato sinora?
<\/strong>"Ho esposto copie di opere di grandi autori e mie creazioni già ai tempi delle scuole medie, per esempio ad una mostra organizzata negli spazi del Comune di Daverio. Negli ultimi anni, invece, ho partecipato diverse volte a "Ragazzate<\/strong>", la manifestazione culturale organizzata tra la primavera e l'estate dal gruppo giovanile di Azzate, e proprio l'anno scorsoad una mostra presso il Museo Bodini di Gemonio<\/strong>, dopo aver frequentato uno stage presso la Whirpool. Lo stage è stato il punto di arrivo di un concorso vinto dalla mia e da altre classi ed altri ragazzi del Liceo Artistico, bandito in occasione dei mondiali di ciclismo. Questa è stata un'esperienza davvero interessante, come anche quella della mostra organizzata per inaugurare la fine della pista ciclabile intorno al lago di Varese. La mia prima personale, invece, è stata quella allestita domenica 7 febbraio nella sede del "Quadrifoglio<\/strong>" a Bodio Lomnago. Oltre ai miei lavori, c'erano anche le foto scattate, durante un viaggio in India, da alcuni membri dell'associazione, tra cui Heinrich Ries<\/strong>, che mi ha invitato ad esporre".
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<\/strong>"Direi bene: c'erano circa trecento persone. E' stata un'ottima occasione per far conoscere i miei lavori, dalle copie di tele di grandi autori agli schizzi e ai disegni a matita e carboncino, dai dipinti ad olio ai progetti tecnici e ai modellini di opere architettoniche. Si è rivelate una buona opportunità anche per tutto ciò che riguarda l'allestimento: mi sono davvero divertito e appassionato al modo migliore di esporre le mie opere in uno spazio a forma di "T", in cui era in corso un'altra mostra!".
Qual è stata la reazione dei visitatori davanti ai tuoi lavori?
<\/strong>"Penso siano stati affascinati più che altro da alcuni dettagli delle opere grafiche e pittoriche".
E delle tue belle creazioni di architettura cosa ne pensavano? Hai esposto diverse opere che mostrano il tuo percorso scolastico più recente, no?
<\/strong>"Sì, ma quelle sono di più difficile approccio. Le opere grafiche e pittoriche sono più dirette. Raggiungono prima la sensibilità delle persone. Devo comunque ammettere che il modellino della casa in stile Rietveld-Mondrian ha comunque colpito positivamente molti".
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<\/strong>"I professori dell'artistico, soprattutto Maniscalco<\/strong>, prof. di disegno professionale, e la Antonelli<\/strong>, prof. di progettazione architettonica, ci hanno insegnato gli stili dei più grandi architetti al mondo, dal razionalismo di Rietveld, Whright e Le Corbusier<\/strong> a quelli degli architetti contemporanei, come Aldo Rossi e Mario Botta<\/strong>, ma di tutti questi, io mi sono fatto la mia idea: il mio preferito è indubbiamente Botta. Con un'amica ho fatto il giro di tutti gli edifici progettati da lui a Lugano e sono formidabili. Altri architetti hanno cercato di imitarlo, ma le loro opere sono solo delle semplici imitazioni".
Perché ti piacciono Botta e l'architettura?<\/strong>
"Botta perché usa i materiali, in particolare il mattone, in funzione dell'uso che verrà fatto dell'edificio, ma anche perché utilizza forme semplici. L'architettura mi piace, perché amo giocare con le forme e affrontare il discorso della progettazione sia di case che di spazi pubblici".<\/p>\n
"Sì, so che farò architettura, ma non so ancora se al Politecnico di Milano o all'Università di Mendrisio. Qui insegna Mario Botta, quindi probabilmente la scelta ricadrà sulla Svizzera".<\/p>\n