{"id":20810,"date":"2010-02-24T06:13:15","date_gmt":"2010-02-24T06:13:15","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-02-26T06:02:11","modified_gmt":"2010-02-26T06:02:11","slug":"sebastiano-midulla-tra-contaminazioni-e-ricerca","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sebastiano-midulla-tra-contaminazioni-e-ricerca\/","title":{"rendered":"Sebastiano Midulla, tra contaminazioni e ricerca"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Dopo l'Accademia, la continua evoluzione –<\/strong> "Non penso che per fare arte, servano un cielo azzurro o un mare blu. L'artista è dentro di noi. Basta avere una grande passione per crescere ed emozionare gli altri". Parte da questo concetto il pensiero di Sebastiano Midulla, artista siciliano da qualche tempo residente a Busto Arsizio.<\/strong> Un patrimonio emozionale che matura con la continua ricerca, l'insaziabile desiderio di sapere, conoscere e sperimentare. Un'evoluzione che, dopo gli studi accademici, prende avvio nella sua terra, la Sicilia, da cui assorbe le vibrazioni di cromatismi vivaci come gli azzurri dei cieli, i fiammeggianti gialli e i rossi accesi. Un calore che passa dalla passione e invade la tela. Le emozioni dell'artista esplodono poi durante i viaggi, l'Africa e i Carabi, dove le mutevoli contaminazioni dei luoghi e delle culture, determinano la sua crescita artistica. Atmosfere e richiami inconfondibili di mondi lontani che qui rivivono nelle campiture e nelle diverse tecniche accanto alla materia. Opere intime, viscerali con cui Midulla mette a nudo le proprie suggestioni. <\/p>\n "Parto dall'informale <\/strong>dove colloco elementi figurativi per <\/p>\n raggiungere nell'evoluzione, una certa tridimensionalità e matericità non troppo invasivi per l'opera stessa ma capaci di stimolare l'osservatore". Pittore e scultore versatile, sempre alla ricerca del nuovo da vedere e sperimentare, negli ultimi lavori ha abbandonato i colori per dedicarsi ad una tecnica più sintetica. "Sono le influenze della Lombardia. <\/strong>Le ho subite naturalmente nei toni sostituendo la calda tavolozza del Sud con quella più spenta del Nord. In questo modo cerco di rappresentare la frenesia, la vita e il lavoro della gente con tinte semplici, come il bianco e nero. Chi li osserva può costruire "un fumetto", una sua storia. Una sorta di sceneggiatura aperta, da terminare come più si desidera". <\/p>\n Anche nel grigiore di Busto ha trovato fonti d'ispirazione?<\/strong> <\/p>\n Pittore e scultore. In quale delle due espressioni ti senti più rappresentato?<\/strong> Quella dell'artista oggi, non è una professione semplice. Quali sono le principali difficoltà che i giovani come te, incontrano?<\/strong> Mi sembra di leggere un riferimento anche ad una situazione che stai vivendo. Del resto è da poco che ti sei stabilito qui. Hai già preso contatti per organizzare qualche mostra?<\/strong>
"L'ho scoperta soprattutto negli occhi di tante persone, a partire dalla mia ragazza. In quelli degli artisti bustocchi, nelle loro opere. La ricchezza dell'artista è nell'anima. Parte tutto da lì". <\/p>\n
"Sono uno sperimentatore cronico e cerco di trovare sempre nuove soluzioni. Non mi fermo mai a uno stile particolare, cerco di evolverlo e modificarlo seguendo le mie emozioni. Ma non solo. Anche le sensazioni del momento sono fondamentali perché spesso sono legate a persone, ambienti e rumori particolari". <\/p>\n
"Sicuramente una delle più importanti è trovare spazi e farsi conoscere. Le occasioni magari non mancano ma sono sempre scelte difficili nelle quali è facile sbagliare. Molti, infatti, rischiano di svendere la propria arte in situazioni riduttive che non consentono di rappresentare tutto quel mondo di intimità creativa ed emozionale che si ha dentro….".<\/p>\n
"Sto iniziando a valutare alcuni percorsi espositivi in città e a Milano. Sicuramente alla pittura, affiancherò opere scultoree. Porterò qui la mia smania di ricerca, i miei esperimenti, il mio universo emozionale e perché no, un po' di quella luce mediterranea che ho catturato nelle mie opere".