{"id":21127,"date":"2010-03-30T05:05:43","date_gmt":"2010-03-30T05:05:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-04-02T06:13:48","modified_gmt":"2010-04-02T06:13:48","slug":"antonio-citterio-e-l-architettura-dei-vuoti-in-citt","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/antonio-citterio-e-l-architettura-dei-vuoti-in-citt\/","title":{"rendered":"Antonio Citterio e l’architettura dei vuoti in citt\u00e0"},"content":{"rendered":"
I risultati della deindustrializzazione<\/strong> – "I musei di oggi sono i luoghi di incontro, scambio, confronto, creatività, in cui la gente si muove, gira e dialoga", dichiara Antonio Citterio<\/strong>. L'architetto e il suo collaboratore Gianluca Tronconi stanno lavorando con il gruppo di laureandi dell'Accademia di Mendrisio sull'area delle Ex Industrie Aermacchi; una superficie di 5 ettari in cui si sviluppano diversi edifici testimoni della fortuna industriale della nostra zona. All'interno dell'area Citterio sta pensando alla realizzazione di un museo dell'archeologia industriale della città: "il museo delle industrie varesine, le eccellenze industriali, manifatturiere, le persone che hanno contribuito nella storia e nello sviluppo del territorio della Provincia di Varese. Un centro culturale e un museo dedicati all'aeronautica, all'aviazione, alla storia del ciclo e motociclo, un polo culturale dedicato alla storia delle industrie locali. Gli spazi museali dialogheranno con gli edifici vicini che saranno progettati pensando a una nuova scuola di arti e mestieri, design e produzione", questo si legge nel progetto inizialmente presentato in merito a quest'area.<\/p>\n Un modello per Varese<\/strong> – Nelle intenzioni progettuali di Citterio non esiste solamente un'area adibita a spazio museale, ma anzi diversi ambienti che interagiscono con differenti tipologie di pubblico e di esigenze dei cittadini: un vero e proprio campus trasversale. Le analisi formulate dall'architetto hanno poi trovato riscontro in progetti simili già realizzati o in fase di realizzazione, partendo da un esempio vicino alla nostra realtà: il Museo del Design alla Triennale di Milano<\/strong>. "Un luogo in cui si è voluto spiegare la complessità del design italiano, un campo in cui il nostro paese è un punto di riferimento", dichiara l'architetto. A Milano Citterio ha firmato altri progetti quali la riqualificazione della zona delle stazioni e l'area di Via Ripamonti in cui realizzare una paizza dell'arte. Ancora a Milano è oggetto di studio <\/p>\n da parte di Citterio la zona di Porta Nuova e della Cascina Merlata situata nelle vicinanze del futuro Expo. Importanti progetti vedono impegnato l'architetto anche in Laguna: a Murano due edifici abbandonati dall'industria verranno trasformati in alberghi lasciando il fascino originario delle costruzioni affacciate sul mare. La firma di Citterio raggiunge il Belgio e la Germania, ma anche Hong Kong e Singapore. <\/p>\n Profilo d'architetto <\/strong>– Antonio Citterio ha tracciato al pubblico un ritratto di passioni intrecciate, architettura, urbanistica, design. La conferenza a Villa Panza non è stata l'occasione per i cittadini varesini di vedere anticipazioni sui progetti dei giovani studenti riguardanti quest'area. Testimone del punto dei 'lavori' nelle aule dell'Accademia è stata la voce di Aurelio Galfetti, architetto membro della Giuria giudicatrice: "Se l'impegno per quello che gli studenti fanno a scuola, venisse applicato nella realtà, le nostre città sarebbero migliori". www.varese110elode.ch<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Antonio Citterio con Andrea Ciotti e l'assistente dell'architetto Gianluca Tronconi I risultati della deindustrializzazione – "I musei di oggi sono i luoghi di incontro, scambio, confronto, creatività, in cui la gente si muove, gira e dialoga", dichiara Antonio Citterio. L'architetto e il suo collaboratore Gianluca Tronconi stanno lavorando con il gruppo di laureandi dell'Accademia di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":21128,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[11,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Sono ancora due le serate in cui il pubblico ha l'occasione di avvicinarsi all'architettura a confrontarsi con architetti di fama internazionale: mercoledì 14 aprile<\/strong> incontro con Valentin Bearth<\/strong> direttore dell'Accademia di Mendrisio e mercoledì 28 aprile<\/strong> con Mario Botta<\/strong> direttore dei Diploma 2010.<\/p>\n