{"id":21261,"date":"2010-04-14T04:21:29","date_gmt":"2010-04-14T04:21:29","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-04-16T07:19:21","modified_gmt":"2010-04-16T07:19:21","slug":"pinacoteca-zst-cento-di-questi-anni","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/pinacoteca-zst-cento-di-questi-anni\/","title":{"rendered":"Pinacoteca Z\u00fcst: cento di questi anni"},"content":{"rendered":"
Sono trascorsi due anni da quando abbiamo intervistato la giovane Storica dell'Arte Silvia Ballardini<\/strong> autrice di una ricerca sui quadroni seicenteschi della Basilica di San Vittore a Varese. La giovane ha recentemente conseguito la laurea magistrale e ancora una volta la sua attenzione è stata catturata dal patrimonio artistico della nostra terra. 'Vent'anni di mostre alla Pincoteca Züst di Rancate, analisi dell'attività espositiva e del suo rapporto con il territorio'<\/strong>, questo il titolo della sua tesi di laurea discussa all'Università degli Studi di Milano con il coordinamento dei professori Antonello Negri<\/strong> e Giorgio Zanchetti<\/strong>. "Anche se situata lontano dai grandi circuiti museali, adagiata tra le colline del Mendrisiotto, la Pinacoteca Züst appare fin da subito come una piccola perla rara sempre fedele a sé stessa e ai principi che fin dall'origine l'hanno retta", scrive Silvia nell'introduzione al suo lavoro costruito in capitoli dedicati alla nascita, la crescita e la specializzazione consolidata nel tempo di questa sede espositiva.<\/p>\n Quali sono stati i motivi che ti hanno portato a scegliere come argomento di studio proprio la Pinacoteca Zust?<\/strong> Sei partita dallo studio della storia di questo luogo?<\/strong> La tua ricerca ha posto l'attenzione in particolare sull'attività espositiva. Quali aspetti hai esaminato?<\/strong> La tua tesi si apre con un capitolo dal titolo 'Una Pinacoteca anticonformista'<\/em>. A che cosa ti riferisci?<\/strong> Nella tesi anche una voce diretta, quella di Alessandra Brambilla, collaboratrice scientifica.<\/strong> www.ti.ch\/DECS\/DCSU\/ac\/PINCGZ\/<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Silvia Ballardini Sono trascorsi due anni da quando abbiamo intervistato la giovane Storica dell'Arte Silvia Ballardini autrice di una ricerca sui quadroni seicenteschi della Basilica di San Vittore a Varese. La giovane ha recentemente conseguito la laurea magistrale e ancora una volta la sua attenzione è stata catturata dal patrimonio artistico della nostra terra. 'Vent'anni […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":21262,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,18,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
"E' un luogo che mi ha da sempre affascinato proprio perchè è una realtà piccola, quasi nascosta. Inoltre, ha fatto nel corso degli anni delle scelte espositive molto particolari e studiate. Gli autori che vengono presentati sono spesso poco conosciuti: personaggi ticinesi presenti tra gli artisti della collezione che ha dato vita alla pinacoteca, ma anche personalità italiane che hanno contribuito alla caratterizzazione dell'ambiente culturale ticinese".
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"Si, dal 1966 quando Giovanni Züst <\/strong>decide di donare parte della sua collezione privata. Fu il comune di Rancate, località dove Züst risiedeva, ad avere la meglio: il primo nucleo fu così allestito nella ex casa parrocchiale, ristrutturata ed ampliata dall'architetto Tita Carloni e inaugurata nel 1967. La Pinacoteca venne poi chiusa nel 1988 per una ristrutturazione degli spazi espositivi ad opera dell'architetto Claudio Cavadini e fu riaperta nel 1990. Questi lavori l'hanno trasformata e la hanno dato il volto che si vede ancora oggi: disposta su due piani (tre quando ci sono mostre temporanee) e allestita secondo un ordine cronologico che dal XX secolo arriva al XVII".<\/p>\n
"Ho dedicato un intero capitolo alle esposizioni dagli anni Novanta ad oggi, contando circa venti mostre divise tra monografiche e tematiche. Un lavoro di ricerca svolto soprattutto sui cataloghi pubblicati in occasione delle esposizioni. In particolare per ogni mostra ho analizzato le tematiche affrontate e come venivano presentate le opere al pubblico e gli allestimenti. La scelta della Pinacoteca è sempre stata quella di non far prevalere la scenografia sulle opere, non ci sono mai stati allestimenti troppo spettacolari. Ho così definito quattro tipologie di allestimento: i pannelli in legno che simulano la parete, le tende colorate su cui vengono appesi i quadri, i pannelli tradizionali e le teche per custodire diverse tipologie di oggetti. Un altro aspetto approfondito è stato quello dell'illuminazione. Sono infatti presenti due modalità di luci: nella sezione della collezione permanente viene utilizzata la luce al neon, mentre per le mostre temporanee vengono impiegati dei faretti che scorrono su binari per direzionarli sulle opere esposte".<\/p>\n
"Il museo ticinese ha scelto di organizzare mostre che abbiano sempre legami con la propria collezione permanente e con il territorio in cui è inserito, portando così alla ribalta artisti spesso conosciuti solo agli studiosi. Questo è l'aspetto che più mi ha colpito e incuriosito. Il Museo non ha mai steso proposte per attirare un numero elevato di pubblico, ma ha mirato sempre alla qualità. Il pubblico, grazie a questa 'politica', è aumentato molto nel corso degli anni, sia dal fronte svizzero che italiano".<\/p>\n
"Oltre alla conservatrice Mariangela Agliati<\/strong>, Alessandra Brambilla<\/strong> è stata molto disponibile e vicina in tutte le fasi della mia ricerca. Nell'intervista, oltre a svelare aspetti positivi e negativi della gestione della Pinacoteca, ha sottolineato il legame recente con altri musei della zona: "Da un paio di anni è stata avviata una proficua collaborazione tra la nostra Pinacoteca, il Museo Vela di Ligornetto e il Museo d'Arte di Mendrisio con quella che si chiama la Rete dei Musei d'Arte del Mendrisiotto<\/strong>, il così detto MAM. Frutto di questa collaborazione è la creazione di opuscoli informativi che presentano in maniera congiunta l'attività di tutto l'anno dei tre istituti museali e che inoltre offrono dei coupon per l'ingresso a prezzo ridotto ai visitatori che circolano nei tre musei. Si tratta, dunque, di un'iniziativa che si pone nel segno della valorizzazione dell'ingente patrimonio artistico ticinese". <\/p>\n