{"id":21629,"date":"2010-05-20T08:46:54","date_gmt":"2010-05-20T08:46:54","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-05-21T08:28:57","modified_gmt":"2010-05-21T08:28:57","slug":"restauro-condiviso-in-parrocchia","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/restauro-condiviso-in-parrocchia\/","title":{"rendered":"Restauro condiviso\u2026 in parrocchia"},"content":{"rendered":"
Il cortile dell'oratorio è aperto e un prete per chiacchierare lo trovi sempre.<\/strong> Nel cuore di Varese si nascondono autentici tesori – quasi – totalmente dimenticati nella frenesia del traffico che intorpidisce lo sguardo. Don Pino Tagliaferri<\/strong>, parroco di Biumo Inferiore ed instancabile promotore di restauri, non usa mezze misure: "Quello che un tempo fu Palazzo Orrigoni, poi Litta Modignani<\/strong> e oggi sede dell'Oratorio di Biumo Inferiore intitolato alla memoria del benefattore Luigi Molina, è un autentico gioiello che da secoli appartiene alla comunità cittadina. Il progetto, già approvato dalla Soprintendenza e dalla Curia, recupererà tutti gli aspetti costruttivi ed artistici della Villa". Ed è proprio l'infaticabile sacerdote (fu lui, tra l'altro, ad incoraggiare i restauri della parrocchiale dedicata ai Santi Pietro e Paolo<\/strong> e della vicina chiesa della Madonnina in Prato<\/strong>) ad accompagnarci negli ambienti della storica dimora, le cui vicende sono rintracciabili in massima parte nei contributi bibliografici di vari studiosi di storia locale, scritti a partire dal XIX secolo. Gettano qualche limitato squarcio sugli straordinari cicli di affreschi che ricoprono gran parte delle pareti, solo i commenti rintracciabili nei grandi repertori della pittura moderna lombarda o le ricostruzioni dell'Adamollo o di G. C. Bascapé. La speranza è che si riesca a convogliare sull'elegante dimora la giusta e confortante energia – anche economica – che possa permettere di farla ritornare al suo originario splendore, non senza tralasciare un'adeguata valorizzazione. Una tutela e una "seconda vita" che porterebbero una nuova perla nel panorama dell'arte del XVII e XVIII secolo locale.