{"id":21673,"date":"2010-05-26T15:42:09","date_gmt":"2010-05-26T15:42:09","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-05-28T08:10:46","modified_gmt":"2010-05-28T08:10:46","slug":"il-varesotto-e-l-archeologia-nascosta","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-varesotto-e-l-archeologia-nascosta\/","title":{"rendered":"Il Varesotto e l’archeologia nascosta"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Castelseprio… e tanti altri – <\/strong>Ben note agli amanti del passato sono le suggestive rovine di Castelseprio, immerse nella brughiera e le tombe longobarde di Arsago Seprio. L'archeologia varesina ha però un "tesoro nascosto", non più tangibile, ma di fondamentale importanza: i siti individuati casualmente, magari durante lavori edili, necessariamente sacrificati per fare spazio al moderno e non più visibili. Anche queste tracce nascoste hanno permesso di ricostruire la storia del territorio. piazze di Varese, all'apparenza comuni a tante altre, ma in realtà depositarie di una memoria lontana. Nella centralissima Piazza Repubblica, scavi del 1992 hanno portato alla luce i resti del quattrocentesco palazzo Griffi; alla fine degli anni Novanta, uno scavo nella piazzetta a lato del Battistero ha permesso di stabilire una continuità di vita dell'area dall'Altomedioevo fino ai giorni nostri, con una prima frequentazione già nel X sec. a.C. schinieri, fra i più antichi d'Europa (XII sec.). Sempre nel 1977 la costruzione di un campo sportivo a Sesto Calende, località Mulini Bellaria, ha portato alla scoperta e all'indagine sistematica di una necropoli golasecchiana di 20 tombe (VI-V sec.). Fra queste si distingue la n. 4, che conteneva due oggetti eccezionali in bronzo, una situla, usata per contenere liquidi, e un tripode, destinato a scopi rituali. Per l'età romana, parecchie sono le testimonianze di villae<\/em>, cioè residenze rustiche, dove alla pars dominica<\/em>, destinata al proprietario, si aggiungeva una pars rustica<\/em>, per le attività produttive. Oltre a quella nota di Vergiate, gli scavi hanno restituito limitate porzioni di strutture simili ad Arsago Seprio, dove è emersa una cisterna, e a Casale Litta, in località S.Pancrazio: qui, in occasione di lavori edilizi, fra il 1988-89, sono emersi resti di un ambiente riscaldato, forse attribuibile ad un impianto termale. Malpensa, schinieri, contenuto del ripostiglio Castelseprio… e tanti altri – Ben note agli amanti del passato sono le suggestive rovine di Castelseprio, immerse nella brughiera e le tombe longobarde di Arsago Seprio. L'archeologia varesina ha però un "tesoro nascosto", non più tangibile, ma di fondamentale importanza: i siti individuati casualmente, magari durante lavori edili, necessariamente sacrificati […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":21674,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[10,44],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il passato emerge nel nostro quotidiano – <\/strong>Quante volte, magari velocemente, si passa per vie, per strade e <\/p>\n
Fuori da Varese? <\/strong>Molte sono le località teatro di ritrovamenti. Nel 1977 durante lavori agricoli vicino alla Malpensa sono emersi alcuni oggetti in bronzo, originariamente conservati in un contenitore, forse di pelle, andato perduto: i più significativi sono due <\/p>\n
Un pensiero – <\/strong>Questi sono solo alcuni dei moltissimi esempi che si possono proporre. Uno solo è, però, lo scopo: mostrare come il passato e l'archeologia siano così vicini a noi.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"