{"id":21753,"date":"2010-06-03T09:56:19","date_gmt":"2010-06-03T09:56:19","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-06-04T08:13:57","modified_gmt":"2010-06-04T08:13:57","slug":"alle-salite-di-sangiano","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/alle-salite-di-sangiano\/","title":{"rendered":"Alle salite di Sangiano"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Una chiesa al balcone<\/strong> – La cosiddetta "balconata del Picuzz" di Sangiano è un luogo aperto sul lago Maggiore e sulla sponda piemontese che ripaga certamente la fatica della buona camminata che si inerpica fino alla cima del monte che sovrasta i paesi di Sangiano e Caravate. <\/strong>Sicuramente per il fascino di questo luogo gli antenati degli odierni cittadini dei due comuni hanno deciso di costruire un tempio, che nei secoli è diventato la chiesetta che oggi è dedicata a San Clemente e che risale, in gran parte al XIII secolo. <\/strong>E' certo però che l'insediamento sia molto più antico. Diverse campagne di scavi hanno restituito punte di frecce in selce e reperti di origine romana. Non è da escludere quindi che in antichità sul "Picuzz" ci fosse un'area di culto pagana che, con il tempo divenne insediamento cristiano dedicato al martire papa Clemente. <\/p>\n Un monumento che unito al fascino del paesaggio<\/strong> sembra essere davvero una delle perle più interessanti e forse meno conosciute della Provincia. "Dalle sue vette si gode uno dei migliori panorami che ad occhio umano sia concesso ammirare e lo sguardo, che dalle bianche cime della Valle d'Ossola e dalla mole maestosa del Rosa si protende là verso ponente, distinguendo tra le innumerevoli vette la piramide del Monviso ed a mezzodì attraverso la sterminata pianura lombarda, indovina nella lontana nebbiosa atmosfera il profilo dell'Appennino Ligure, si compiace di contemplare la pallida aurora specchiarsi nelle verdognole acque del lago di Varese ed il rosso tramonto in quelle glauche del bacino Verbano delle Isole Borromee, meraviglioso incanto della natura raffinata dall'arte e dall'ingegno dell'uomo. Sulla vetta, i piedi di una chiesuola disadorna al santo indulgente e misericordioso votata stanno appollaiate o meglio accatastate l'uno sull'altra alcune casupole…" così scriveva nei primi decenni del <\/strong><\/p>\n Novecento Ezio Moretti<\/strong> sulle pagine dell'Illustrazione Varesina. Ma la chiesa di San Clemente sul monte di Sangiano non è solo suggestiva a vedersi per architettura e posizione. È un edifìcio che apre una lunga serie di interrogativi intriganti a cui per il momento si è in grado di rispondere solo avanzando alcune ipotesi.
Tesoro nudo <\/strong>– Il tempio è un luogo suggestivo anche per la sua travagliata storia. Oggi lo vediamo spogliato di molti dei suoi tesori: lacerti di affreschi sono ancora visibili sul muro alla sinistra dell'altare, la luce che entra dall'ingresso riflessa dal bianco della locale pietra calcarea dona una sensazione di pace e spiritualità. All'esterno si notano bene i diversi passaggi costruttivi, l'apertura e poi la chiusura di alcuni ingressi ai lati, la forma delle finestre piccole e alte che lasciano entrare poca luce all'interno per mantenere la sacralità del luogo e l'atmosfera di raccoglimento spirituale dell'interno. Il monumento è diviso in tre parti: l'abside, che andò distrutta nel 1859 ad opera degli austriaci e venne poi ricostruita; una parte centrale, con una volta a botte che sostiene un ambiente superiore e un avancorpo in cui è inserito l'ingresso principale.