{"id":22017,"date":"2010-07-01T16:50:51","date_gmt":"2010-07-01T16:50:51","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-02T07:38:25","modified_gmt":"2010-07-02T07:38:25","slug":"taino-quasi-come-a-delfi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/taino-quasi-come-a-delfi\/","title":{"rendered":"Taino, quasi come a Delfi…"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Sono due i temi fondamentali nell'opera di Gio' Pomodoro:<\/strong> il vuoto e la dimensione collettiva della scultura. A suo dire i monumenti non devono essere "parcheggiati", ma messi a disposizione della gente e se l'architettura non si incontra con la sua gemella "la scultura" allora si arriva a soluzioni sciatte che non si integrano fra loro. Per tutta l'estate la grande mostra di Villa Recalcati<\/strong>, dedicata alla scultura di Pomodoro, intende recuperare quella buona pratica di riscoperta degli scultori locali e non. E quella di far conoscere e di valorizzare tanti monumenti in piccoli centri che l'abitudine rischia di far passare sotto silenzio. È forse questo il caso del grande monumento dei punti cardinali di Taino<\/strong>, concepito da Pomodoro come una piazza-scultura sempre aperta al pubblico. A questo ciclopico progetto è dedicata una piccola mostra a Taino con disegni<\/strong> del suo autore e fotografie di Gianni Berengo Gardin. Mostra di fotografie, disegni e libri d'artista<\/strong>
cardinali a Taino<\/span><\/div>\n
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In mostra si comprende la genesi<\/strong> del grandioso monumento dei punti cardinali, realizzato nel 1991 da Giò Pomodoro. In granito bianco e grigio di Montorfano e rosa di Baveno, è alto più di otto metri. Nel centro una vasca lunata e nei quattro angoli i 4 punti cardinali. Un'enorme bussola, o meglio un grandioso sistema di orientamento astronomico. L'alto pilastro-gnomone indica con la sua ombra lo scorrere del tempo, gli equinozi, i solstizi e le date in cui due stelle di prima grandezza si trovano a mezzanotte sullo zenit di Taino. E sembra davvero che l'atmosfera di Delfi e il sussurro del suo oracolo si siano trasferiti a Taino, o che le pietre squadrate dell'antico Egitto, bagnato dal fertile Nilo, possano farsi ascoltare su questa altura lombarda. Come ci ha spiegato Flaminio Gualdoni<\/strong>, in "quest'opera possiamo avere un riflesso di che cosa sono state le antiche agorà, gli spazi aperti delle città nelle antiche civiltà".<\/p>\n
Centro dell'Olmo di Taino
Fino a domenica 1 agosto 2010
Orari: sabato e domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 e 18..00
a cura di Flamio Gualdoni