{"id":22027,"date":"2010-07-02T04:57:28","date_gmt":"2010-07-02T04:57:28","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-02T11:23:25","modified_gmt":"2010-07-02T11:23:25","slug":"riccardo-prina-un-ricordo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/riccardo-prina-un-ricordo\/","title":{"rendered":"Riccardo Prina: un ricordo"},"content":{"rendered":"
Andando al funerale di Riccardo Prina scarico – per l'assurdo scacco che tutti abbiamo patito – e trafelato – perché in ritardo, chiuso nel traffico e nell'abitacolo – ho ricevuto la rivelazione: alle porte di Varese un rapace – forse un nibbio – che volteggia alto, superiore, sovrano. Eccolo, Riccardo. Federico Masedu<\/p>\n Ripubblichiamo uno Speciale con una lunga intervista ai fratelli Ranza, firmato da Riccardo che, in un certo senso, ci ha lasciati due volte: nel giorno che la malattia ce lo ha allontanato e adesso, per l'ultimo saluto. Nell'intervista, Riccardo non compare e nemmeno si sente la sua voce, eppure risulta presente, visibile con le sue domande, il sorriso complice e intelligente, il suo colloquio che lascia spazio alle pause e alle riflessioni oltre che alle risposte.<\/p>\n Guarda Lo Speciale<\/strong>: Andando al funerale di Riccardo Prina scarico – per l'assurdo scacco che tutti abbiamo patito – e trafelato – perché in ritardo, chiuso nel traffico e nell'abitacolo – ho ricevuto la rivelazione: alle porte di Varese un rapace – forse un nibbio – che volteggia alto, superiore, sovrano. Eccolo, Riccardo.Era lì nel cielo, che mi […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22028,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[14,51],"tags":[],"yoast_head":"\n
Era lì nel cielo, che mi anticipava. <\/strong>Bastava sollevare gli occhi più su del parabrezza e degli alberi, per ammirarlo. Tutta la vita ha volato alto con lo sguardo acuto e penetrante, pronto a scendere fulmineo sulla notizia, sul dato, sull'opera d'arte o sull'artista, le sue prede preferite da togliere alla concorrenza, da carezzare o artigliare alla sua maniera.
Un vero predatore da redazione ma anche da museo, perché sapeva, al caso, Riccardo, rallentare e approfondire i suoi giri d'ispezione, dalla cronaca alla storia. Sempre efficace, inguaribile aristocratico nella vita e nella scrittura, lontano dalle bassezze, con l'occhio implacabile, demistificante sempre eppure indulgente.
Un nibbio malinconico, alla fin fine, nelle sue altezze e irraggiungibili solitudini.
Il nostro Riccardo si è finalmente librato e ora vola più in alto<\/strong>. Eccolo lì, le ali spiegate sul traffico di Varese. Una sorte disgraziata e invidiosa lo ha tenuto per lunghi mesi in basso, costretto quaggiù, preda del male, nelle stanze di ospedale. A te che respiri ora i cieli di Rothko, grazie per avere dispiegato l'arte di vivere – e di scrivere – con uno stile. Il tuo nido e il tuo mondo sono un po' meno deserti, se sapremo, nella quotidiana baraonda, seguire il nibbio.<\/p>\n
Prima Parte
Seconda Parte
<\/em><\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"