{"id":22075,"date":"2010-07-08T07:29:44","date_gmt":"2010-07-08T07:29:44","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-09T07:53:29","modified_gmt":"2010-07-09T07:53:29","slug":"il-parco-delle-ville-perdute-a-busto","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-parco-delle-ville-perdute-a-busto\/","title":{"rendered":"Il parco delle ville perdute a Busto"},"content":{"rendered":"
Ricostruire il passato – <\/strong>Tante volte Busto la città di Busto Arsizio è stata indagata in qualità di custode di alcuni tra i più importanti edifici della stagione Liberty nella provincia di Varese. Se finora ci siamo appunto occupati delle testimonianze ancora presenti sul territorio (come villa Leone, ma anche i ferri battuti delle ville Ottolini), vogliamo ora far conoscere anche ciò che più non c'è e di cui la città custodisce tuttavia alcune tracce, in memoria del suo glorioso passato architettonico.<\/p>\n Villa Bossi-Gabardi –<\/strong> Proprio in via Mameli, arteria principale del quartiere Liberty, un piccolo angolo è riservato al ricordo di ciò che c'era e oggi non c'è più: è il cosiddetto Parco al Liberty<\/strong>, che racchiude due importanti indizi con cui ricostruire e riportare per un attimo alla mente l'immagine della città agli inizi del novecento. Il primo di questi ci viene incontro proprio all'ingresso al parco: il cancello è infatti l'unico elemento sopravvissuto della più suntuosa villa che la città abbia mai avuto, all'epoca di proprietà della famiglia Bossi e successivamente Gabardi. Costruita nel 1925<\/strong>, su <\/p>\n progetto dell'architetto Duilio Torres<\/strong> e dell'ingegnere Piero Tosi<\/strong>, la villa era interamente rivestita a bugnato in pietra chiara e coronata da un frontone con propilei. La fronte principale era strutturata su piani digradanti ed arricchita da sinuose decorazioni che le conferivano l'aspetto di villa principesca, come dimostrano i disegni del progetto e alcune foto d'epoca pervenute fino a noi. Purtroppo infatti questo maestoso gioiello è stato demolito negli anni settanta. <\/p>\n nel Fondo Silvio Gambini presso la Biblioteca civica di Busto Arsizio) dimostrano l'importanza attribuita alle decorazioni murarie, soprattutto nei fregi delle finestre. Oltre alle testimonianze archivistiche e storiche, nel parco di via Mameli è possibile ammirare dal vivo quanto resta di quel virtuosismo decorativo, nei grandi mascheroni femminili e in alcuni putti in cemento modellato sopravvissuti alla demolizione dell'edificio avvenuta negli anni sessanta. <\/p><\/div>\n Villa Bossi, cartolina d'epoca Ricostruire il passato – Tante volte Busto la città di Busto Arsizio è stata indagata in qualità di custode di alcuni tra i più importanti edifici della stagione Liberty nella provincia di Varese. Se finora ci siamo appunto occupati delle testimonianze ancora presenti sul territorio (come villa Leone, ma anche i […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22076,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37],"tags":[],"yoast_head":"\n