{"id":22081,"date":"2010-07-08T09:23:58","date_gmt":"2010-07-08T09:23:58","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-09T07:54:06","modified_gmt":"2010-07-09T07:54:06","slug":"milano-e-le-nude-cose","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/milano-e-le-nude-cose\/","title":{"rendered":"Milano e le nude cose"},"content":{"rendered":"
La città vivente e quella morente – La Galleria Ostrakon<\/strong>, attenta ad un'idea di arte come coinvolgimento, rende omaggio al grande fotografo milanese Enrico Cattaneo <\/strong>con una carrellata di immagini – marcatamente espressionistiche – raffiguranti il volto meneghino negli anni del boom economico e tutte presaghe di un incombente sfacelo identitario. Circa una cinquantina di opere (formato 30×40), uniche nella loro esecuzione e potenza espressiva, stampate personalmente dallo stesso fotografo, resteranno visibili al pubblico fino al 17 luglio.<\/p>\n Panorami di una città muta e allo stesso tempo assordante<\/strong>, vecchie cascine in abbandono e grattacieli, profili di fabbriche che sbucano nel grigiore padano. Eccola, Milano, fine anni Cinquanta-primi anni Sessanta. Le fotografie di Enrico Cattaneo ci parlano di casermoni inanimati, di una comunità laboriosa e ci raccontano lo spaesamento di queste terre di nessuno e la loro alienazione. La città che sale! avrebbero detto i futuristi. E invece no, rari passanti tagliano la nebbia leggera. "Non ho mai fotografato dall'alto, sempre con i piedi piantati per terra", ha scritto Cattaneo. <\/strong>Il fotografo dei resti, delle macerie, delle nude cose, dell'alienazione indotta da un boom economico ed edilizio che ha <\/p>\n distrutto il paese.<\/p>\n Cattaneo, nato a Milano nel 1933<\/strong>, studia in una facoltà scientifica e si occupa di fotografia amatoriale dal 1955; prediligendo il reportage e il racconto sociale. Fotografo professionista dal 1963, si dedica quasi esclusivamente alla riproduzione di opere d'arte lavorando per pittori, scultori, architetti, galleristi ed editori d'arte contemporanea. Oggi vive e lavora a Milano. Tra documentario di ciò che sta al margine e racconto del conflitto sociale, l'autore capisce e rappresenta la solitudine della fabbrica, i nuovi residenti e il caro-affitti, il carattere segregato dei grattacieli con le pareti di vetro che ti sembra di vivere in un acquario. E tra smanie di grandezza e clamorosi fallimenti, la città in bianco e nero rimodella e rimisura se stessa, cercando di sanare le proprie ferite, in realtà inguaribili.<\/p>\n Enrico Cattaneo – Milano le nude cose<\/strong>
Fino al 17 luglio 2010
Galleria Ostrakon – Milano
Via Pastrengo 15 (20124)
dorino.iemmi@fastwebnet.it
+39 3312565640
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30