{"id":22183,"date":"2010-07-22T06:58:46","date_gmt":"2010-07-22T06:58:46","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-23T07:38:27","modified_gmt":"2010-07-23T07:38:27","slug":"il-bouquet-scampato-alla-guerra","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/il-bouquet-scampato-alla-guerra\/","title":{"rendered":"Il bouquet scampato alla guerra"},"content":{"rendered":"
Manzù, Laveno, i suoi fiori –<\/strong> Lo scultore bergamasco Giacomo Manzù é ospite del museo della ceramica di Cerro, con una mostra di disegni di fiori. Un intreccio stretto tra il famoso artista lombardo e il golfo lavenese, dove soggiornò per qualche tempo, nel 1944, presso i De Angeli – Frua, nella bella villa ora divenuta sede del municipio e della biblioteca. Il soggiorno fu fruttuoso per la serie di trenta opere che ritraevano dal vero la variegata flora delle montagne e dei prati circostanti la villa, con un ricostruzione minuziosa dei particolari sorretta da un disegno dalle trame fini e pulite. Un'indagine sulla complessità strutturale della natura, sulle linee di forza che tengono eretti fiori e arbusti.<\/p>\n È probabile che durante gli anni di guerra<\/strong>, con tutto il carico di incertezza che la situazione storica determinava, Laveno divenisse per Carlo Frua De Angeli un approdo sicuro. A Manzù nella primavera del 1944 toccava dunque di condividere per qualche tempo questo ritiro, confortato dalla presenza sulle sponde del lago di altri bergamaschi come i Tadini, amici da sempre, che a Lesa avevano una residenza familiare. In queste circostanze ed in questo scenario prende forma una delle opere più segrete della vita artistica di Manzù, resa pubblica solo nel 1985, quando trenta disegni con studi di erbe e fiori vengono <\/p>\n pubblicati per la prima volta. Colpiscono le poche parole con le quali Manzù introduce la serie botanica a oltre quarant'anni dalla sua realizzazione: "In questa bella edizione anch'io mi presento con la stessa umiltà che mi hanno trasmesso queste erbe e questi fiori che feci nel 1944. Questi disegni sono stati fatti direttamente sulla carta assorbente per abituarmi veloce ed immediato, ed anche per reazione a quegli orridi anni di guerra e di morte." Completano la mostra un erbario proveniente da Bergamo che propone dal vivo alcune piante riprodotte dall'autore e tre bronzi provenienti da collezioni private che rendono omaggio alla "miglior parte" della produzione del grande scultore.<\/p>\n E non finisce qui –<\/strong> Questa é una mostra a cui seguirà un'interessante iniziativa legata all'arte pubblica: un concorso aperto ai più giovani che devono presentare un bozzetto per una scultura in ceramica. Un concorso recentemente deliberato dall'assessorato alla cultura che dovrebbe portare un'opera nuova sul lungolago di Cerro, per porre bene in evidenza la vocazione storica di Laveno che la lega così strettamente al museo della frazione di Cerro.<\/p>\n I fiori di Manzù. Omaggio a Laveno Mombello
Sculture e opere grafiche al MIDeC di Cerro di Laveno Mombello<\/strong>
MIDeC Museo Internazionale Design Ceramico
Fino al 26 settembre 2010
Orari: martedì, 10.00 – 12.30; mercoledì, giovedì, venerdì, 10.00 – 12.30 \/ 14.30 – 17.30
sabato e domenica, 10.00 – 12.30 \/ 15.00 – 18.00
lunedì chiuso