{"id":22237,"date":"2010-07-29T16:56:18","date_gmt":"2010-07-29T16:56:18","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-07-30T08:00:08","modified_gmt":"2010-07-30T08:00:08","slug":"l-arte-di-quel-figlio-del-profondo-bronx","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-arte-di-quel-figlio-del-profondo-bronx\/","title":{"rendered":"L’arte di quel figlio del profondo Bronx"},"content":{"rendered":"
Frequentazioni ad arte –<\/strong> Se mai fosse necessario accertare la competenza professionale di Salvatore Ala e di sua moglie Caroline, la mostra in corso ne è inequivocabile testimonianza. Dalla fine degli anni '70 sino al 1995, Salvatore Ala, oltre alla Galleria in via Mameli a Milano ne aveva una anche a New York, fu un periodo ricco di frequentazioni importanti da Keith Haring a Basquiat, sino all'incontro con Anthony Clark<\/strong>, meglio conosciuto con il nick – name, A-One<\/strong>, morto a soli 37 anni a Parigi a causa di una emorragia cerebrale, al quale dedicò una personale a Milano nel 1983. <\/p>\n Sino al 25 settembre, Salvatore e Caroline Ala<\/strong> ospitano nella Galleria in via Monte di Pietà<\/strong>, trenta opere storiche di quel figlio del profondo Bronx, con il titolo "Ikonoklast Panzerist". Fra i lavori realizzati con tecnica spry e smalto sui più disparati, supporti quale tela, cartone, metallo, tavole di legno, spicca i tre metri per sei di "Mind – <\/p>\n Bender" esposta all'XLI Biennale di Venezia nel 1984. Nell'apocalisse metropolitana di A-One, ogni elemento fonda la sua esistenza creando collegamenti con le forme, i colori e i segni circostanti, come unica possibilità di reciproco sostegno affinché il tutto non si perda in una totale indefinibilità.<\/p>\n Ho visto cose che voi umani… – In un labirintico pulsante scenario, post Blade Runner<\/strong>, si manifesta oltre all'estremizzazione del visibile, anche la componente interiore di un'artista la cui irrequietezza esistenziale lo ha portato a "occupare" con i compagni di strada, i muri dei supermarket, le piste di pattinaggio, i vagoni della metropolitana e ogni esterno abitativo, con graffiti che davano il segno di un differente modo espressivo, agli antipodi rispetto alla canonicità dei circuiti e degli spazi espositivi. Le opere di A-One attestano oggi più che mai, la loro precorrenza dei tempi; indicavano un mondo dove l'essere umano appariva sempre più soffocato dagli oggetti di sua produzione, dai ritmi esistenziali esasperati, da una delirante globalizzazione di forme, colori e segni dall'inarrestabile invadenza, sino ad arrivare a una soffocante decomposizione.<\/p>\n A -One – "Ikonoklast Panzerist" Portrait of out Ta-Bomb, 1983, spray su tela, 200 x 135 cm Frequentazioni ad arte – Se mai fosse necessario accertare la competenza professionale di Salvatore Ala e di sua moglie Caroline, la mostra in corso ne è inequivocabile testimonianza. Dalla fine degli anni '70 sino al 1995, Salvatore Ala, oltre alla Galleria in via […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22238,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,45,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
spray su tela, 125 x 220 cm<\/span><\/div>\n
<\/strong>Milano, Galleria Salvatore + Caroline Ala,
Via Monte di Pietà 1
Fino al 25 settembre
Orari: da martedì a sabato 10.00 – 19.00,
chiuso domenica e lunedì.
La Galleria rimarrà chiusa da domenica 1° agosto a martedì 31 agosto.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"