{"id":22339,"date":"2010-08-19T07:12:33","date_gmt":"2010-08-19T07:12:33","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-08-20T08:24:33","modified_gmt":"2010-08-20T08:24:33","slug":"libero-come-un-diamante-mandarino","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/libero-come-un-diamante-mandarino\/","title":{"rendered":"Libero come un diamante mandarino"},"content":{"rendered":"
Gabbie per una visione aperta –<\/strong> "Le gabbie in genere, anche quando pensate per rinchiudere i prigionieri, permettono la visione e il suono, il rapporto diretto con le caratteristiche specifiche dell'oggetto rinchiuso, evidenziando, nel caso degli uccelli, la loro bellezza e il loro canto. Le gabbie instaurano una precisa relazione tra un interno e un esterno, tra chi è dentro e chi è fuori, tra chi osserva e ascolta e chi canta o si mostra. L'architettura è l'artificio del costruire, i limiti fisici della nostra libertà. Senza le architetture ci sentiremmo persi nell'universo". È lo stesso Riccardo Blumer <\/strong>a spiegare il senso del suo lavoro, ospitato nell'atrio della Triennale di Milano fino a settembre 2010<\/strong>.<\/p>\n Dal confronto con i docenti –<\/strong> Un lavoro condotto e realizzato dagli studenti che frequentano i corsi presso l'Accademia di architettura di Mendrisio. Docente presso l'Ateneo elvetico, Blumer durante lo scorso semestre <\/p>\n autunnale ha chiesto ai suoi studenti di progettare e realizzare una voliera della lunghezza di 18 metri composta da 35 gabbie in legno, una per ciascuno studente, per ospitare 35 piccoli volatili, noti anche come diamanti mandarini (<\/strong>taeniopygia guttata, famiglia degli estrilidi), passeriformi di allevamento.<\/strong> Intorno a un volume interno dato, necessariamente vuoto, è stata lasciata la possibilità di sviluppare liberamente la forma prediletta. Gli studenti si sono potuti misurare con le forme pure e complesse che disegnano e limitano lo spazio. In questo modo si sono trovati a dialogare: calcolo matematico e fascino naturale degli spazi, precisione euclidea della geometria e libertà di espressione.<\/p>\n Le parole di Blumer spiegano la genesi e le ragioni di questo progetto<\/strong> dove la riflessione sull'architettura é riflessione stessa sul modus vivendi tipicamente umano, che necessità cioè dell'orientamento e della direzione che solo l'architettura é capace di dare, modellando e testimoniando la forma della storia. Sono in molti a pensare che le questioni della modernità debbano <\/p>\n essere affrontate dal punto di vista architettonico ed urbanistico. Da questa prospettiva, infatti, la realtà e i problemi della modernità mostrano il loro profilo più autentico rivelando proprio nei punti di maggior attrito i nervi scoperti del moderno vivere e sentire.<\/p>\n Paralleli – <\/strong>L'architettura, inoltre, in modo simile ma non pienamente coincidente con quello della scultura, è la forma d'arte che più torna a farsi spazio di connessione tra flussi e ambiente.<\/p>\n Questioni aperte –<\/strong> Che possibilità reale di dialogo esiste tra lo spazio interno e quello esterno nelle nostre vite quotidiane? Quale equilibrio tra forme di vita naturale ed esigenze dei moderni agglomerati urbani? E ancora: quale destino per gli involucri contemporanei che disegnano gli skilines delle nostre città? Una sola risposta giusta e definitiva probabilmente non esiste, forse esistono però delle questioni aperte che meritano di essere affrontate. E si potrebbe incominciare con il considerare l'architettura non un banco di prova per progetti estremi e prodotti d'avanguardia ma come una professione di pensiero sulla città.<\/p>\n Le voliere di Riccardo Blumer Riccardo Blumer in una recente intervista negli studi di La6 Tv Gabbie per una visione aperta – "Le gabbie in genere, anche quando pensate per rinchiudere i prigionieri, permettono la visione e il suono, il rapporto diretto con le caratteristiche specifiche dell'oggetto rinchiuso, evidenziando, nel caso degli uccelli, la loro bellezza e il loro canto. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22340,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,64,14],"tags":[],"yoast_head":"\n
in Triennale<\/span><\/div>\n
Installazione temporanea realizzata dagli studenti di Riccardo Blumer<\/strong>
Fino a settembre 2010
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
Orari: martedì – domenica 10.30 – 20.30
giovedì – venerdì 10.30 – 23.00
chiuso il lunedì
www.triennaledesignmuseum.it
L'ingresso al Triennale Design Museum sarà gratuito dal 1 al 31 agosto 2010<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"