{"id":22411,"date":"2010-08-31T05:33:40","date_gmt":"2010-08-31T05:33:40","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-03T08:11:21","modified_gmt":"2010-09-03T08:11:21","slug":"corti-conconi-e-la-scuola-di-luigi-veronesi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/corti-conconi-e-la-scuola-di-luigi-veronesi\/","title":{"rendered":"Corti, Conconi e la scuola di Luigi Veronesi"},"content":{"rendered":"
Esperienze in parallelo<\/strong> – I quadri sprigionano una ventata di freschezza, un'atmosfera di libertà e di colori vivaci. L'occhio dell'artista di Induno Olona, Emilio Corti,<\/strong> ha ritratto il borgo di Arcumeggia<\/strong> sottolineandone le bellezze artistiche e naturalistiche. Corti torna nel borgo artistico dopo una decina di anni dall'ultima esposizione accompagnato dagli amici e colleghi del gruppo CCCZ<\/strong>. Quasi concluse le quattro opere che presenterà al pubblico dal 18 settembre<\/strong> nei locali della Sangalleria e la locanda del pittore. "Ho immaginato un viaggio ad Arcumeggia – spiega Emilio Corti – tra i vicoli, ammirando gli affreschi, nel verde della montagna". Facciamo ora tappa a Casorate Sempione per conoscere lo studio di Massimo Conconi<\/strong>, coetaneo di Corti, compagno di studi sia al Liceo che all'Accademia. Sono loro i due pittori del CCCZ, cresciuti alla scuola di Luigi Veronesi<\/strong>, amanti del colore, attenti alle emozioni e alla passione per lo studio e la conoscenza delle tecniche pittoriche.<\/p>\n Ammirando il paesaggio<\/strong> – 'Nel verde' è il titolo di uno dei quadri realizzati dall'artista ispirandosi al paese della Valcuvia, in cui il colore dei monti e degli alberi della vallata in cui il borgo è inserita sono i veri protagonisti. Agli affreschi che decorano le pareti è invece dedicata l'opera 'Passaggio ad Arcumeggia'. Lo stile non del tutto <\/p>\n astratto fatto proprio dal pittore, lascia all'occhio dell'osservatore libera interpretazione seppur tracciando alcune linee guida. I dettagli, l'abitato e gli affreschi sono in certi versi riconoscibili, a volte più definiti di altre. Si riconoscono nel secondo quadro i particolari dell'opera di 'Maternità' di Saetti o la luna tratta dal 'Trionfo di Gea' di Monachesi; così come la testa di caprone ("bocc"), simbolo del paese o gli attrezzi della vita contadina che da sempre caratterizza la quotidianità del luogo. E ancora la terza opera è una veduta panoramica del borgo in cui il verde del monte e l'azzurro del cielo sono in diretto dialogo, rispettando il silenzio delle vie storiche del paese.<\/p>\n Ferite poetiche<\/strong> – La luce dell'alba illumina la montagna su cui sorge il borgo di Arcumeggia, il buio della notte immerge l'abitato antico in un blu profondo. I quadri realizzati da Conconi per la mostra valcuviana sono dedicati agli elementi della natura, all'immensità del cielo, fino a toccare l'animo sensibile dell'artista. Sono qui reinterpretate le ferite poetiche, gli squarci interiori tramutati in colore, già in passato soggetti dell'arte pittorica dell'artista. Un legame tra il luogo e l'uomo descritto nelle lunghe e strette tele, nella matericità che segna i lavori di Massimo, gli inserti cartacei e luminosi che movimentano l'opera, avvicinandola ancor più all'occhio dell'osservatore.<\/p>\n Quattro visioni <\/strong>– Gli artisti del CCCZ stanno lavorando anche sulla tecnica dell'incisione; in mostra si troveranno quattro opere dedicate nuovamente ad Arcumeggia. Corti ha voluto rendere omaggio alla natura, al paesaggio visto attraverso una finestra aperta da un'improvvisa folata di vento. Conconi invece ha riportato l'energia del cielo, la vivacità di un 'panneggio' rosso libero nell'aria, svolazzante e forte allo stesso tempo.<\/p>\n Tra tradizione e innovazione <\/strong>– "Erano gli anni Settanta, frequentavo il corso di pittura all'Accademia di Belle Arti di Brera – ricorda Corti – secondo gli insegnamenti di Luigi Veronesi. Durante gli anni di studio prima al Liceo Artistico Frattini di Varese e poi a Brera, ho frequentato Emilio Orsenigo, grande affreschista e decoratore, allievo del Pogliaghi, pittore di stampo ottocentesco. Mi trovavo in seria difficoltà nel dover mediare tra gli insegnamenti di Veronesi e quelli di Orsenigo: due punti di vista molto differenti ma che mi incuriosivano entrambi. Ho da sempre una grande passione per la musica che sono riuscito ad accostare a quella per la pittura anche grazie agli insegnamenti di Veronesi, alle sue lezioni di cromatologia, alle scale di lunghezza d'onda elettromagnetiche e cromatiche. Nel tempo poi ho avuto modo di conoscere anche Angelo Frattini. Importanti per la mia formazione sono state anche le grandi mostre degli anni Settanta a Milano, da Gianni Dova ad Afro". <\/p>\n Klee e gli altri <\/strong>– Una visione molto simile, una formazione parallela quella di Massimo Conconi, anch'egli alla 'scuola di Veronesi': "Fondamentali sono stati gli insegnamenti di Veronesi, ma anche di professori quali Purificato, De Grada e Leonetti di estetica. Il colore era l'elemento principale dei nostri studi, approfondendo la conoscenza di artisti come Melotti, Klee, Kandinsky – spiega Conconi – ho dedicato la tesi di laurea a Klee, '44 disegni, teoria, forma e figurazione', scoprendo e ammirando i principi sulla natura, e la struttura perfettamente analizzata di questa, da parte del maestro". <\/p>\n Arte globale<\/strong> – "Per me l'arte non è solo pittura – afferma Massimo Conconi – è promozione, scrittura, restauro, valorizzazione, musica, studio…". Molteplici sono le esperienze professionali che l'artista ha accostato negli anni: "Una figura importante per me è stato Luigi <\/p>\n Daverio, grande affreschista e decoratore di Sant'Ambrogio. Ho frequentato il suo studio negli anni '80, mi ha insegnato molto del mondo del restauro, una passione che porto avanti ancora oggi". <\/p>\n Si torna a scuola<\/strong> – E' il 1974 quando Conconi torna nelle aule del Frattini come assistente di Pasquale Martini; dal 1983 poi ottiene l'abilitazione in discipline pittoriche e plastiche, materie che insegna ancora oggi. Corti ha intrapreso la carriera dell'insegnamento a metà degli anni '70, prima nella scuola media superiore e poi al Liceo Artistico Frattini dove ancora oggi è docente di discipline pittoriche. Il pittore è membro dell'Associazione dei Liberi Artisti della Provincia di Varese con cui ha realizzato numerose mostre collettive. <\/p>\n Non si ferma in Valcuvia <\/strong>– L'artista varesino Emilio Corti è pronto per un'altra avventura: sabato 25 settembre Emilio Corti sarà protagonista accanto a Bruno Fasola<\/strong>, fotografo e docente anch'egli al Frattini, di una mostra allo spazio 'Cornici I.R.C.A.F.' di Como con una serie di lavori dedicati al tema del cielo.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Emilio Corti nel suo studio Esperienze in parallelo – I quadri sprigionano una ventata di freschezza, un'atmosfera di libertà e di colori vivaci. L'occhio dell'artista di Induno Olona, Emilio Corti, ha ritratto il borgo di Arcumeggia sottolineandone le bellezze artistiche e naturalistiche. 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