{"id":22421,"date":"2010-08-31T06:48:28","date_gmt":"2010-08-31T06:48:28","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-03T08:04:27","modified_gmt":"2010-09-03T08:04:27","slug":"lo-sguardo-prima-di-tutto-parola-di-farioli","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-sguardo-prima-di-tutto-parola-di-farioli\/","title":{"rendered":"“Lo sguardo prima di tutto”. Parola di Farioli"},"content":{"rendered":"
L'ispirazione che nasce dai giganti –<\/strong> Ci ospita nella Galleria di Corso Umberto I a Stresa<\/strong>, il pittore bustocco Carlo Farioli <\/strong>che, proprio a due passi dalla rive del Lago Maggiore, ha allestito la sua personale estiva, aperta al pubblico fino al 30 settembre. Negli spazi espositivi si trovano i soggetti che Farioli ha, da sempre, prescelto: i campi di grano che si perdono all'orizzonte, le imbarcazioni colorate che profumano di salsedine e che si specchiano nelle acque del Mediteranneo. "Ho viaggiato molto – ci spiega Carlo Farioli – e i volti della gente che ho incontrato, i colori e i sapori di paesi lontani mi hanno sempre molto suggestionato, fornendomi tanti spunti e motivi di ispirazione". <\/p>\n Sotto le stelle –<\/strong> Si prosegue così con i piccoli lavori di formato rettangolare che ritraggono la realtà feriale e genuina delle taverne e dei bistrot, le donne che esibiscono generose scollature e i cantanti di strada. Il richiamo al Postimpressionismo e a Van Gogh <\/strong>è fortissimo ed esplicito tanto nei temi quanto nella tecnica esecutiva veloce, impregnata del calore dell'aria e quasi eseguita di getto.<\/p>\n Lo sguardo dell'artista –<\/strong> "In molti dipinti dove più esplicito si fa il richiamo al grande maestro olandese – spiega Farioli – amo ritrarre lo stesso autore. Mi interessa rappresentare lo sguardo dei protagonisti, vero specchio dell'anima". E così, tra I mangiatori di patate<\/em>, o all'esterno del Caffé <\/em>di Arles, fa capolino il volto tormentato e interrogativo di Van Gogh. E il pittore, con tavolozza e colori sotto il braccio, passeggia anche tra i campi di grano e tulipani. Ma Farioli ci parla anche del ciclo di dipinti che narrano le tappe principali della vita del <\/p>\n sacerdote e filosofo Antonio Rosmini<\/strong>, scomparso nel 1855. Nei lavori di Farioli, esposti permanetemente nel corridoio principale del Centro Internazionale di Studi Rosminiani di Stresa, la vita del filosofo si svolge per tappe; dall'infanzia fino agli studi giuridici e teologici all'Università di Padova e all'incontro con Manzoni, per giungere, infine, alla sua attività di insegnamento, di autore e di guida spirituale.<\/p>\n Carisma fiorito nel segno dell'intelligenza filosofica e fedeltà alla missione della chiesa<\/strong>. Forse in questo modo si possono riassumere i caratteri del beato Rosmini che hanno maggiormente ispirato l'opera di Farioli che ha scelto di raccontare, con la linea e con il colore, la vita del filosofo e sacerdote nato a Rovereto nel 1797. "Ho conosciuto la figura di Rosmini alla fine degli anni '90<\/strong> – spiega il pittore – molto tempo prima che venisse beatificato. Di lui mi hanno colpito la profondità e la complessità del pensiero politico, filosofico e spirituale, raccolto e attualizzato dai padri rosminiani e dagli studiosi che portano avanti la sua lezione e il suo messaggio. Ho sempre provato una sorta di deferente soggezione nei confronti di una personalità così forte e determinata". <\/p>\n Carlo Farioli – Personale estiva di pittura<\/strong>
beato Antonio Rosmini<\/span><\/div>\n
Fino al 30 settembre 2010
Stresa, Corso Umberto I
Orari: dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.00
Per info: cell.: 338-4551172 oppure 0323-20651
Per la Galleria Permanente nel Centro Internazionale di Studi Rosminiani
è possibile consultare il sito: www.rosmini.it