{"id":22499,"date":"2010-09-09T16:21:31","date_gmt":"2010-09-09T16:21:31","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-10T07:45:05","modified_gmt":"2010-09-10T07:45:05","slug":"varese-nuova-piccola-brera","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/varese-nuova-piccola-brera\/","title":{"rendered":"Varese, nuova piccola Brera?"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Fino al 14 novembre<\/strong> il parco e le sale di Villa Recalcati ospitano le opere di Giancarlo Sangregorio.<\/strong> Dello scultore viene esposta una serie di capolavori di grandi dimensioni collocati nel parco settecentesco della sede della Provincia. "Sangregorio era appena un ragazzino – ha spiegato il curatore della mostra Flaminio Gualdoni –<\/strong> all'epoca dell'esposizione internazionale di Varese del 1949. Non ha mai pensato di intraprendere altra attività all'infuori della scultura. E davanti al bivio tra una figurazione ispirata al realismo sociale, tanto in voga nei decenni immediatamente successivi e tra l'astrazione geometrica, Sangregorio ha scelto una sua personalissima strada: il recupero delle modalità primarie della scultura, dell'antico saper combinare legno, pietra e marmo in forme che dei materiali stessi valorizzano la consistenza tattile ed il colore".<\/p>\n Farsi primitivo – "Sangregorio – ha insistito Gualdoni<\/strong> – riesce a fare della materia qualcosa di vivo perchè ne comprende l'intima vocazione. È una sorta di "sacro artefice" che riunisce in sè – come è naturale e giusto che sia – il sapere manuale dello scalpellino e l'ispirazione creativa più alta. Sangregorio, in un certo senso, può essere visto in parallelo con quello che il rumeno Brancusi ha realizzato nella sua carriera: farsi primitivo, nel rapporto con i materiali, in una vorace sperimentazione di e con il legno e la pietra. Credo che nessun altro autore abbia trascorso così tanto tempo a contatto con la natura e i paesaggi delle montagne in Val Vigezzo. Questa che inauguriamo in Villa Recalcati non è una rassegna <\/p>\n numericamente significativa ma qualitativamente porta in mostra molti dei capolavori di questo autore sempre vissuto a Sesto Calende".<\/p>\n Squadra vincente… – Bis<\/strong> anche per la squadra di lavoro (oltre a Gualdoni, Mauro Carabelli e Vittore Frattini, progetto di comunicazione nuovamente affidato a Sara Frattini, Giorgio Lotti fotografo ufficiale, Valentina Mentasti per l'ufficio stampa) che ha garantito il successo alla rassegna di Giò Pomodoro<\/strong>, vera e propria "mostra da esportazione" capace di convogliare l'interesse non solo del ristretto ambito varesino ma anche di quello al di fuori dell' "impero prealpino". E tutto questo facendo affidamento in larga parte a forza e disponibilità di volontari in una sede che sede museale non è.<\/p>\n Bis anche per il tandem con Taino che accoglierà una rassegna di opere grafiche di Sangregorio.<\/strong> "Con Sangregorio – ha ribadito l'assessore alla cultura Francesca Brianza – siamo convinti di ripetere il successo registrato con le opere di Pomodoro e soprattutto confermiamo l'impegno di Villa Recalcati a voler "costruire" una permanente con le opere degli artisti che esporranno in questi tre anni".<\/p>\n E in conferenza stampa è arrivato anche l'affondo.<\/strong> "Ho nel cassetto un sogno che dura da un bel po' di tempo, ma io sono un ragazzo tenace". Gualdoni lascia trapelare il progetto di aprire a Varese una scuola di arte di alto livello, una sorta di succursale di Brera o, come è avvenuto per l'Insubria, di gemmazione dal più antico istituto. I tempi parrebbero essere maturi, lo scambio con il Canton Ticino, da cui proviene una grossa fetta <\/p>\n degli studenti pendolari braidensi, favorevole, la volontà politica. Dunque, potremo vedere a breve un'Accademia d'arte a Varese che valorizzi in modo specifico la disciplina scultorea? C'è da augurarselo.<\/p>\n L'impegno logistico-economico, parrebbe nemmeno poi così ciclopico:<\/strong> "Non sono neccesarie Ville di rappresentanza – con restauri epocali a monte – occorrono solo atelier con grandi spazi. E il varesotto è ricco di edifici dismessi d'archeologia industriale". Dunque tutto lascerebbe immaginare una piccola rivoluzione: Brescia è già in pole position su questi progetti di accademie cittadine e Brera, come è noto, sta vivendo un momento di transizione con il grande trasloco nell'ex Caserma Magenta. Varese, che anche grazie a queste mostre e all'antologica permanente che ne sortirà a fine progetto, potrebbe e dovrebbe investire nella formazione come Lugano ha già fatto con la sua Accademia di Architettura. Questo, sì, sarebbe il lascito più prezioso e frugiferente de "Scultori a Villa Recalcati". Giancarlo Sangregorio
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<\/strong>Dal 12 settembre al 14 novembre 2010
Varese – Villa Recalcati
Piazzale Della Libertà 1
orario: dalle 10.30 – 17.30
vernissage: 12 settembre 2010
A cura di Flaminio Gualdoni
Ingresso libero
scultoriavillarecalcati@gmail.com www.provincia.va.it