{"id":22575,"date":"2010-09-16T15:05:31","date_gmt":"2010-09-16T15:05:31","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-17T07:59:49","modified_gmt":"2010-09-17T07:59:49","slug":"san-gregorio-restauri-in-partenza","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/san-gregorio-restauri-in-partenza\/","title":{"rendered":"San Gregorio, restauri in partenza"},"content":{"rendered":"
Pagine di vita bustese –<\/strong> Lo scorso weekend la Sagra di San Gregorio ha animato la città di Busto Arsizio e per l'occasione la protagonista "sacra" dell'evento, la chiesa di San Gregorio in Camposanto<\/strong>, si è presentata con un look d'eccezione: interamente rivestita da impalcature. Nei giorni precedenti, infatti, era stato annunciato da Mons. Franco Agnesi<\/strong> il programma di restauri che vedrà coinvolta questa che è una delle meraviglie dell'architettura sacra cittadina. Seppur piccola, infatti, la chiesa di San Gregorio, situata nel centro storico, custodisce preziosi tesori artistici e la sua costruzione s'intreccia profondamente con la storia di Busto Arsizio, a cavallo tra seicento e settecento.<\/p>\n L'antico cimitero – <\/strong>"La chiesa è composta da due parti distinte: un corpo anteriore seicentesco a pianta quadrata e un corpo rettangolare di epoca settecentesca, realizzato su disegno del canonico bustese Biagio Bellotti<\/strong>" ci spiega l'architetto Augusto Spada<\/strong>, responsabile del progetto di restauro di prossima realizzazione. Conosciuta dai bustocchi come la "chiesa della peste", l'attuale chiesa di San Gregorio sorge, infatti, sulle ceneri dell'antico lazzaretto fatto costruire appositamente per il dilagare della pestilenza che nel 1630<\/strong> causò la morte di un terzo della popolazione. Insieme al lazzaretto fu costruito anche il cimitero, una cappelletta (isolata rispetto alle vie circostanti proprio per la sua funzione funebre) e la colonna votiva<\/strong> ancora esistente, seppur demolita e ricostruita in epoca recente (1941). <\/p>\n Ricerca di benefattori –<\/strong> Purtroppo la chiesa è poco conosciuta dagli stessi cittadini, non tanto per mancanza d'interesse verso le belle arti, bensì per l'apertura della chiesa limitata al primo lunedì del mese, in occasione della commemorazione dei defunti. "Proprio la chiusura prolungata dell'edificio costituisce la sua prima causa di rovina" spiega l'architetto. "La mancanza di cambiamento dell'aria provoca condensa e quindi infiltrazioni che hanno danneggiato soprattutto il tetto e gli affreschi del Biagio Bellotti. "Tre gli interventi di restauro, ognuno dei quali prevede una spesa di circa 50.000 euro, per un totale di 150.000 euro<\/strong>, in parte finanziati dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto<\/strong>, in parte dai parrocchiani di San Giovanni, ma la cifra totale non è stata ancora coperta totalmente, quindi confidiamo nel buon cuore dei cittadini" dichiara Spada. <\/div>\n San Gregorio. Ad occuparsi dei restauri pittorici sarà, neanche a dirlo, il Laboratorio Sangregorio<\/strong>, mentre le opere edili verranno realizzate dall'impresa Alfano<\/strong>. <\/div>\n Una veduta dell'interno Pagine di vita bustese – Lo scorso weekend la Sagra di San Gregorio ha animato la città di Busto Arsizio e per l'occasione la protagonista "sacra" dell'evento, la chiesa di San Gregorio in Camposanto, si è presentata con un look d'eccezione: interamente rivestita da impalcature. Nei giorni precedenti, infatti, era stato annunciato […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22576,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,230],"tags":[],"yoast_head":"\n