{"id":22583,"date":"2010-09-17T03:50:55","date_gmt":"2010-09-17T03:50:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-17T07:59:09","modified_gmt":"2010-09-17T07:59:09","slug":"beluffi-poter-parlare-ancora-di-percorso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/beluffi-poter-parlare-ancora-di-percorso\/","title":{"rendered":"Beluffi, poter parlare ancora di “percorso”"},"content":{"rendered":"
Seguir la strada –<\/strong> È bello poter ancora parlare con Giovanni Beluffi<\/strong> di "percorso artistico", di ripensamento continuo, di maturazioni formali, di virate che piegano, modificano e condizionano la strada di un autore. "Se guardo ai miei lavori di qualche decennio fa – spiega l'artista – vedo e, in un certo senso, ripercorro, tutta la strada che mi ha portato fin qua". Dunque, non una routine ma un percorso. Ed è certamente un sentiero "per via di levare" il tragitto che ha condotto Beluffi dagli impastati, densi e brillanti strati di pittura alle velature quasi trasparenti delle sue ultime opere. Tele affascinanti o fogli di carta che sembrano respirare ed essere impregnati della bruma lombarda, delle umidità di lago, delle verdure acerbe e dei rami spezzati. Una natura che Beluffi pare solo accennare, suggerire come in un sussurro.<\/p>\n Miscele sapienti –<\/strong> È bello poter conversare di "percorso" ma è ancora più interessante parlare di ricerca artistica, di tecniche sperimentate, sbagliate, ritentate, perfettamente raggiunte. Beluffi ha il coraggio e la coerenza di confessare che la tecnica, in fondo, è uno strumento che il pittore non controlla fin nel profondo, non può dominare o possedere, può semmai osservare, "assistere". "Occorre, in un certo senso, mettersi al servizio della pittura, non illudersi di poterla dominare o soggiogare. L'autore può conoscere tutti i trucchi del mestiere, le ricette migliori o gli effetti pittorici più convincenti, ma non può asservire completamente l'opera. Occorre sempre fare un passo indietro". <\/p>\n Nei lavori che sfogliamo, srotoliamo, consultiamo nello studio <\/strong>– ordinatissimo e zeppo di materiali diversi – tutte le tecniche sono affrontate, tutte le iconografie studiate ed avvicinate. Dai soggetti sacri si arriva alla natura restituita sul supporto con amore. Dal carboncino, si arriva all'olio e all'acquerello. Gli effetti affascinanti di trasparenza, che ricordano antiche e sapienti sovrapposizioni di velature, sanno sfruttare la diversa tessitura, consistenza o cromia del supporto. La liquidità di certi accostamenti di colori si avvicina all'aspetto delle carte marmorizzate, nate dall'incontro di acqua, fiele di bue, olio. La stessa sorpresa incantata, lo stesso stupore nascono dalla scoperta dell'arte di Giovanni Beluffi.<\/p>\n Dalla materia al sublime "Dalla materia al sublime" – Giovanni Beluffi in mostra a Mendrisio Seguir la strada – È bello poter ancora parlare con Giovanni Beluffi di "percorso artistico", di ripensamento continuo, di maturazioni formali, di virate che piegano, modificano e condizionano la strada di un autore. "Se guardo ai miei lavori di qualche decennio fa – spiega […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":22584,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[65,41,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Mostra personale di Giovanni Beluffi<\/strong>
Dal 18 settembre al 6 novembre 2010
Mendrisio, Galleria all'Angolo
Via Stella 23, 6850 Mendrisio (CH)
Inaugurazione: sabato 18 settembre, ore 18.00
Orari: dal martedì al venerdì 15.00 – 18.30
sabato 10.00 – 12.00 \/ 15.00 – 18.30
www.allangolo.com
Tel.: 091 646 33 00 \/ 079 620 39 33<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"