{"id":22617,"date":"2010-09-22T05:53:32","date_gmt":"2010-09-22T05:53:32","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-09-24T08:51:46","modified_gmt":"2010-09-24T08:51:46","slug":"lo-scultore-e-il-taccuino-d-arte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lo-scultore-e-il-taccuino-d-arte\/","title":{"rendered":"Lo scultore e il Taccuino d’Arte"},"content":{"rendered":"
Un volo tra i ricordi<\/strong> – Floriano era un amico. Questa la frase e il pensiero più ricorrente sfogliando le pagine del Taccuino d'Arte n°7<\/strong>, pubblicazione che accompagna la mostra allestita in Galleria Ghiggini fino al 7 novembre. Un diario di viaggio, parole e immagini raccolgono pensieri e documenti, appunti e citazioni, che mirano a ritrarre il profilo di artista e di uomo che è stato Floriano Bodini. Così dopo la conoscenza e gli omaggi resi a Gottardo Ortelli, Enrico Baj, Lucio Fontana, Vittorio Tavernari, Luigi Broggini e Willy Varlin, ecco che il pubblico ha modo di entrare nello studio, nel laboratorio, nella casa e nella vita dello scultore.<\/p>\n Origini e crescita<\/strong> – Floriano nasce a Gemonio, cresce in ambiente milanese, ma torna ad omaggiare le sue origini in Valcuvia proprio realizzando il Museo nel cuore di Gemonio. Queste vicende, gli incontri salienti della sua esistenza, le amicizie e le opere sono raccolte nel Taccuino che si apre con il testo critico di Enrico Crispolti<\/strong>, curatore della mostra. Dopo un esordio a stretto contatto con il gruppo milanese dei Realisti <\/p>\n Esistenziali, Bodini prosegue sulla sua personale strada come gli altri giovani protagonisti della scena artistica di quegli anni. Tra grandi passi e sottili riflessioni lo storico dell'arte ripercorre l'intera carriera bodiniana. Un ricordo a più voci<\/strong> – La famiglia Bodini, oggi più che mai attenta al ricordo e alla valorizzazione dell'arte di Floriano, partecipa con un ricordo firmato dal fratello Arturo Bodini<\/strong> in cui viene approfondito l'incontro tra lo scultore e Mons. Pasquale Macchi, figura, cardine per la sua crescita e la formazione artistica. Un incontro, un momento, visto dal fratello, dall'esterno di un rapporto di stima ed amicizia che perdurerà per tutta la vita. Suggestiva testimonianza di questo legame è anche lo scritto di Mons. Ettore Malnati<\/strong>: "Possano riposare in pace e la loro opera possa brillare quale esempio per le generazioni presenti e future, quale testimonianza di un connubio vero e costruttivo tra la Chiesa e gli Artisti, entrambi impegnati a stupire l'umanità con quella Bellezza che ha Dio quale Autore e Pedagogo", conclude il Monsignore.<\/p>\n Un incontro a Luino<\/strong> – Porta la firma di Piero Chiara<\/strong> la presentazione della mostra di Floriano allestita al Civico Centro di Cultura Popolare di Luino nei mesi di giugno-luglio del 1980. Questo testo e l'emozionante ricordo di Piera Corsini<\/strong>, danno risalto a quella esposizione in cui troneggiava l'opera 'Paola, colomba e giocattolo'<\/em>. Un'altra voce varesina che non poteva mancare è quella di Luigi Piatti<\/strong> che ricorda l'amico con una sua 'scheggia'. Presente anche Ferruccio Zuccaro<\/strong>, presidente del Circolo degli Artisti di Varese, realtà a cui Floriano Bodini è rimasto legato per molti anni, partecipando alle varie mostre e manifestazioni.
al Sacro Monte di Varese<\/span><\/div>\n
Museo, Metafora D'identità<\/strong><\/em> – Questo il titolo del testo firmato da Daniele Astrologo Abadal<\/strong>, direttore del Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio. Un luogo pensato, voluto e creato secondo i desideri e le idee dello stesso scultore: 'Spero che questa scelta a ritroso nel ricercare le mie radici, ripercorrendo le strade della rivalutazione di quei valori che erano fondamentali nella nostra tradizione di vita e di lavoro possa approfondire il mio sentimento, rendere più vera, più intrinseca la natura della mia scultura, scultura che nel silenzio eleva alta la sua lieve e insieme fortissima voce e, in questo terreno vitale, ritrovare con maggiore spontaneità il racconto, il dialogo con gli uomini: il fatto poetico. Questo paventato, desiderato ritorno è dunque la condizione sine qua non per continuare quel lavoro di scavo sulle cose, sugli uomini, sui sentimenti, per progredire ritrovando nel cielo, nei muri di Gemonio quelle consuetudini e quella convivialità che il modello cittadino ha distrutto. E di queste sensazioni si nutre quindi il desiderio che tutto ciò possa presto avverarsi, e che Bodini possa presto ripercorrere, ogni giorno, le strade che faceva da ragazzo per andare a scuola', queste le parole di Bodini riportate da Astrologo nel suo testo. Un contributo che approfondisce la missione e le peculiarità del luogo gemoniese, dal cortile principale fino al 'giardino delle sculture'. Legata alla realtà museale è anche il testo di Costante Portatadino<\/strong>, presidente degli Amici del Museo Bodini: 'Un uomo che cercava la verità nella bellezza'<\/strong><\/em>.<\/p>\n
1982, bronzo<\/span><\/div>\n
Il ricordo degli amici <\/strong>– Il Taccuino raccoglie il pensiero del compagno di viaggi Mino Ceretti<\/strong>, pittore milanese anch'egli anima del Realismo Esistenziale. Chiude la pubblicazione uno stralcio critico di Pier Carlo Santini <\/strong>dedicato al tema su cui è incentrata la mostra in Ghiggini: la colomba. Un soggetto affrontato da Bodini con tecniche e materiali differenti, un motivo di studio ed ispirazione per molti anni.