{"id":22754,"date":"2010-10-04T05:26:43","date_gmt":"2010-10-04T05:26:43","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-10-08T10:08:29","modified_gmt":"2010-10-08T10:08:29","slug":"l-ispirazione-dell-uovo-di-cioccolato","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/l-ispirazione-dell-uovo-di-cioccolato\/","title":{"rendered":"L’ispirazione dell’uovo di cioccolato"},"content":{"rendered":"
Una pagina di cultura –<\/strong> "Il design ci restituisce una storia dell'Uomo più vasta, una vera e propria storia della Cultura. È un "modo per non morire", dal momento che ti porta a progettare di continuo, ridisegnando ed ipotizzando nuove forme per gli oggetti". Così Mario Botta<\/strong> ha introdotto la serata: "Tutti seduti: il racconto del design della sedia" che ha visto Riccardo Blumer<\/strong> e la sua Leggera <\/em><\/strong>(l'oggetto di design che è finito nella collezione permanente del MoMA di New York) ospiti di Villa Panza. Botta ha illustrato al pubblico alcuni suoi progetti per sedute: "La sedia potrebbe raccontarci uno spicchio significativo di storia della cultura: ha in sé non solo una componente tecnica e funzionale, ma anche iconica. L'uomo che si siede cambia postura, condizione, assumendo una presenza differente rispetto a quella dell'uomo stante". Dunque la sedia, ha specificato Botta, non è solo un calcolo di carichi e linee di forze trasmessi al suolo, una combinazione tra geometria pura, elasticità e tenacia. È innanzitutto un oggetto culturale.<\/p>\n Nucleo di pensiero, quest'ultimo, che è stato ripreso e sviluppato anche da Riccardo Blumer<\/strong>, nell'incontro moderato da Andrea Ciotti: "Sedersi è un'operazione <\/p>\n culturale che modifica l'aspetto dell'uomo e la sua stessa aspettativa. Si dice infatti che sedendoci, noi ci mettiamo comodi, ci predisponiamo all'ascolto. Dopo aver lavorato – ed essermi formato – nello studio di Botta per diversi anni, mi sono dedicato completamente al design, universo dove è confluita anche la mia predisposizione a lavorare con i materiali e la riflessione sulla struttura e il peso degli oggetti". Per la Leggera <\/strong><\/em>di Blumer, così come era accaduto tante altre volte, l'ispirazione è arrivata dritto dritto dall'osservazione della natura, dall'esoscheletro degli insetti nei quali la forma coincide con la struttura. "Se non sono efficienti – ha precisato Blumer – gli oggetti non sono nemmeno belli; anche questo ci viene insegnato dalla natura". Con Matteo Borghi, Blumer <\/strong>ha lavorato molto sul comportamento dei materiali, sulla possibilità di progettare e costruire sedie belle, funzionali, leggere e resistenti.<\/p>\n La sedia BB<\/em>, disegnata per Poliform<\/strong> (2007), priva di struttura rigida interna, imbottita in poliuretano direttamente iniettato nel rivestimento, è una sedia che nasce dalla sapienza artigianale e allo stesso tempo <\/p>\n tecnologica. Visti anche l'assenza della struttura metallica interna e il calore del cuoio tagliato e cucito, si presenta come oggetto di design estremamente sensuale. Alcuni dei più recenti progetti di Blumer nascono, infatti, dallo studio sui moderni materiali come il poliuretano che ha permesso di costruire l'Entronauta Chair<\/em><\/strong>, una sedia rigida ma dall'aspetto morbido, come fatta di panneggio naturalmente ripiegato su se stesso. La sedia, ha spiegato Blumer, è costituita da un tessuto nervato da pieghe, impregnato internamente da un sottile strato di poliuretano strutturale che si espande e conferisce la forma all'oggetto con un processo tecnologico che ricorda quello con cui si confezionano le uova di cioccolato.
"Ho imparato a seguire la mia strada, cosa non semplice all'inizio, quando si hanno, come guide, persone di riferimento molto forti. Il design, così come l'architettura non è una semplice professione, è una missione".