{"id":22836,"date":"2010-10-11T10:16:15","date_gmt":"2010-10-11T10:16:15","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-10-15T08:26:10","modified_gmt":"2010-10-15T08:26:10","slug":"francesco-de-tatti-varesino-d-o-c","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/francesco-de-tatti-varesino-d-o-c\/","title":{"rendered":"Francesco De\u2019 Tatti, varesino d.o.c."},"content":{"rendered":"
<\/p>\n 10 e lode –<\/strong> Pinacoteca Züst<\/strong> e Sala Veratti<\/strong> per la prima volta insieme. Varese ha oggi un motivo in più per festeggiare e ritenersi orgogliosa dell'omaggio che sta facendo alla sua storia e alla grande abilità di un artista che nella città giardino ha prodotto le sue opere più importanti. Grazie all'accordo di parternship siglato tra i Musei civici e l'incantevole Pinacoteca di Rancate in Svizzera, arrivano nel cuore della città due dipinti di indiscussa bellezza. Due opere a soggetto religioso realizzate da Francesco De' Tatti<\/strong> che completano l'articolato e affascinante percorso sviluppato nelle sale della Züst in occasione dell'attuale mostra: Rinascimento nelle terre ticinesi. Da Bramantino a Bernardino Luini<\/strong> aperta fino al 9 gennaio.<\/p>\n Due piccole meraviglie –<\/strong> "Nel refettorio settecentesco dell'ex convento di Sant'Antonino saranno esposte, a partire dal 16 ottobre, due tavole del più importante pittore varesino del Rinascimento: Francesco De Tatti. Ritorna per la prima volta in Italia, generosamente prestata dal Museo di Nancy dove si trova dal 1907, la Madonna con il Bambino e angeli<\/strong> firmata e datata 1512, commissionata da Gian Guido Orrigoni e destinata probabilmente alla chiesa di San Martino a Varese. Dalla parrocchiale di Craveggia, in Val Vigezzo, giunge un Cristo in pietà<\/strong> che poteva costituire l'elemento superiore del polittico da cui proviene la tavola di Nancy" scrive Giovanni Agosti<\/strong>, storico dell'arte e curatore insieme a Jacopo Stoppa<\/strong> e Marco Tanzi<\/strong> della mostra di Rancate.<\/p>\n <\/p>\n Ma chi era Francesco De' Tatti? –<\/strong> Storici e studiosi d'arte moderna hanno speso tempo e hanno avuto molta pazienza nel ricostruire la vicenda artistica del maestro lombardo. A causa di omonimie ripetute e di scarsi documenti, scoprire l'attività del De' Tatti e attribuire le opere alla sua mano non è stata cosa semplice, ma a oggi si possono definire con certezza i passi salienti della sua vita. Nato tra il 1470 e il 1480 da Giovanni Antonio De' Tatti<\/strong> e Bartolomea de' Bossi<\/strong>, Francesco aveva discendenze nobili, la madre era infatti legata a una casata con importanti parentele nella provincia varesina e a Milano. Il padre era invece un artigiano, mentre tra i suoi fratelli c'è un altro artista, Benededetto che aiuta Francesco in diverse occasioni.<\/p>\n Rimettiamo insieme i pezzi –<\/strong> Sicuramente nel 1500 Francesco aveva attiva a Varese una propria bottega dove istruiva giovani discepoli nell'arte della pittura e della decorazione di sculture e ancone lignee. Molti furono gli impegni che l'artista svolse anche come frescante. Non a caso collegate alle opere in Sala Veratti ci saranno anche dei percorsi, guidati da Simone Facchinetti<\/strong>, volti a riscoprire la presenza del nostro pittore nei dintorni di Varese, toccando Gemonio, Brunello, Gazzada, Venegono Superiore. L'origine varesina dell'artista è confermata dal pittore stesso che allega alla firma di un disegno – oggi nelle Gallerie dell'Accademia di Venezia – la sua provenienza. La prima opera datata risale al 1512 e si tratta della Madonna in trono col Bambino, due angeli e un putto che trova ospitalità fino al 9 gennaio in Sala Veratti. E' un dipinto d'incantevole bellezza che proviene dal Musée des beux Arts de Nancy. La tavola faceva sicuramente parte di un'ancona più complessa e di quest'opera si conosce il committente: Giovanni Guido Orrigoni, riportato nei carteggi, dove però manca la collocazione originaria.<\/p>\n <\/p>\n Continue sorprese –<\/strong> Gli studiosi impegnati nella mostra svizzera ipotizzano un'originaria destinazione dell'opera di Nancy collocandola nella chiesa di San Martino a Varese. Non sarebbe l'unica committenza locale, infatti sempre per la città giardino, per Sant'Imerio De' Tatti ha realizzato nel 1517 un imponente polittico – conservato oggi al Castello Sforzesco di Milano – intitolato per l'appunto Polittico di Bosto. Gli esperti aggiungono poi un altro tassello alla vicenda avvicinando alla pala francese un'altra opera: una Deposizione proveniente dalla chiesa dei Santi Giacomo e Filippo di Craveggia che dovrebbe appartenere al medesimo polittico da cui è stata staccata la Madonna col Bambino e angeli.<\/p>\n Un maestro da seguire –<\/strong> Varese riscopre con questa piccola mostra uno dei maggiori esponenti locali del Rinascimento lombardo. Francesco De' Tatti ha saputo riportare nelle sue tavole gli insegnamenti del Foppa e arricchirli di naturalezza facendo sue anche le ultime novità riguardo alla prospettiva pittorica. Le figure auliche realizzate dal pittore venivano mosse da una inedita vivacità, i corpi erano dinamici e l'espressione dei volti risultavano veritiere e coinvolgenti. De' Tatti, seppur lavorando molto a livello locale, aveva inoltre ampliato le sue committenze lavorando molto in Piemonte e in un documento del 1526 – l'ultimo che attesta l'artista ancora in vita – si amplia la sua produzione riscontrando lavori dal Lago maggiore al Ceresio, al Verbano e verso l'area meridionale della provincia.<\/p>\n Nel periodo di mostra<\/strong> si svolgeranno incontri ed eventi culturali a cura di Cooperativa sull'Arte<\/strong>. Si tratta di visite guidate ad adesione: per adulti domenica 17 ottobre alle ore 10.30, sabato 6 novembre alle ore 16.00, domenica 5 dicembre alle ore 16.00; per i bambini sabato 23 ottobre alle ore 16.00 e sabato 20 novembre alle ore 16.00. Ogni incontro ha il costo di 5 euro. Sono in oltre in programma visite didattiche per le scuole.<\/p>\n Rinascimento nelle terre ticinesi
il Bambino e angeli<\/span><\/div>\n
Da Bramantino a Bernardino Luini<\/strong>
Dal 16 ottobre al 9 gennaio 2011
Sala Veratti, via Veratti 20, Varese
Da martedì a domenica: 9.00 – 12.00\/14.30 – 18.30
Ingresso libero
Per informazioni: IAT Varese 0332\/281913