{"id":23162,"date":"2010-11-18T03:55:52","date_gmt":"2010-11-18T03:55:52","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-11-19T08:48:10","modified_gmt":"2010-11-19T08:48:10","slug":"come-costruire-palafitte-modernissime","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/come-costruire-palafitte-modernissime\/","title":{"rendered":"Come costruire palafitte modernissime"},"content":{"rendered":"
Questa è una storia che vale la pena raccontare.<\/strong> Quando Cristina Moregola e Matteo Rancan<\/strong> proposero a Michele De Lucchi una personale a Villa Soranzo presso la Pinacoteca Comunale "Cesare Belossi", confortati dal fatto che in quegli spazi nel corso degli anni erano passati nomi come Zorio, Gastini, Mainolfi, Azuma, Ossola, Lucia Pescador, l'architetto dopo essere rimasto affascinato dalle sale espositive, chiese di fornirgli un motivo che legasse la cultura di quei luoghi alle finalità dei suoi lavori.<\/p>\n Gli fu detto della civiltà di Golasecca<\/strong>, di come il legno fosse stato per secoli, l'unico elemento indispensabile per edificare abitazioni e prima ancora per la costruzione di palafitte. Furono queste ultime a muovere il desiderio in De Lucchi di realizzare, prima con una serie di disegni, poi con l'uso di una motosega, una serie di piccole palafitte in legno da esporre a Villa Soranzo, dando così vita a "Costruzioni della terra e dell'acqua<\/strong>" a cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan. Il desiderio di lavorare il legno con la motosega nasce in De Lucchi dal quotidiano appuntire matite con un coltellino.<\/p>\n "Sono quindi passato – spiega De Lucchi <\/strong> – dalla <\/p>\n leggerezza e dal silenzio della matita alla rudezza e al fracasso della motosega, senza però rinunciare alla ricerca della delicatezza trattando il legno, così come la carta, con effetti anche casuali ma mai meccanici". Passando accanto ai modelli di abitazioni e palafitte collocate su piedistalli disegnati appositamente da De Lucchi, si coglie un lieve profumo di legno<\/strong>, rimando all'un tempo di memoria personale e collettiva tale da permettere un percorso sia nell'infanzia che nella storia lontana, immaginata e studiata un po' svogliatamente sui libri di scuola, ma ora, grazie a quelle piccole forme ritornato intensamente presente.<\/p>\n Il percorso creativo di Michele De Lucchi (Ferrara 1951)<\/strong> inizia nel 1975, subito dopo il conseguimento a Firenze, della laurea in architettura, con la presenza in movimenti come Cavart, Alchymia e Memphis. E' stato responsabile dal 1992 al 2002 del Design Olivetti, ha inoltre sviluppato progetti sperimentali per Compaq Computers, Philips, Siemens e Vitra. Ha progettato e ristrutturato edifici in Giappone per NTT, in Germania per Deutsche Bank, in Svizzera per Novartis, in Italia per Enel, Piaggio, Poste Italiane, Telecom Italia, Intesa San Paolo.<\/p>\n Ha progettato l'evoluzione dell'immagine introducendo innovazione tecnica ed estetica negli ambienti di lavoro<\/strong>. Ha curato numerosi allestimenti per musei come la Triennale di Milano, il Palazzo delle Esposizioni di Roma, il Neves Museum di Berlino. Negli ultimi anni ha sviluppato numerosi progetti di architettura per committenze private e pubbliche in Georgia, come il Ministero degli Affari Esteri e il Ponte della Pace a Tblisi. Nel 2003 il Centre Georges Poumpidou di Parigi ha acquistato un rilevante numero di suoi lavori<\/strong>; una selezione di suoi oggetti è esposta nei più importanti musei d'Europa, degli Stati Uniti e in Giappone. Nel 2000 è stato insignito dell'onorificenza di Ufficiale della Repubblica Italiana dal Presidente Ciampi per meriti nel campo del design e dell'architettura.<\/p>\n E' Professore Ordinario per chiara fama presso la Facoltà di Design e Arti dell'Istituto Universitario di Architettura a Venezia. Nel 2006 ha ricevuto la Laurea ad Honorem della Kingston University per il suo contributo alla qualità della vita. Dal 2008 è Professore Ordinario presso la Facoltà del Design al Politecnico di Milano e Accademico presso l'Accademia Nazionale di San Luca a Roma. <\/p>\n Dal 2004, Michele De Lucchi, scolpisce casette in legno con la motosega<\/strong> per cercare l'essenzialità della forma architettonica e osservando l'eleganza delle sagome, pare stupefacente la misura nell'uso di uno strumento normalmente utilizzato per lavori pesanti, così come paiono lievi e misurati i disegni, di grande formato, presenti in mostra quale inequivocabile rimando alle opere esposte. L'essenzialità delle forme va oltre la lezione strutturale, suona come un monito nei confronti della sovrabbondanza consumistica, esorta alla sobrietà interiore e intellettuale, invita alla percorrenza dello sguardo liberando l'immaginazione verso luoghi del silenzio e della meditazione.<\/p>\n Costruzioni della terra e dell'acqua Michele De Lucchi, macchina scenica Questa è una storia che vale la pena raccontare. Quando Cristina Moregola e Matteo Rancan proposero a Michele De Lucchi una personale a Villa Soranzo presso la Pinacoteca Comunale "Cesare Belossi", confortati dal fatto che in quegli spazi nel corso degli anni erano passati nomi come Zorio, Gastini, Mainolfi, Azuma, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":23163,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,230,14],"tags":[],"yoast_head":"\n
Modelli in legno di Michele De Lucchi<\/strong>
Fino al 5 dicembre 2010
Varallo Pombia (No), Pinacoteca Comunale
Piazza G. Mazzini 1
A cura di Cristina Moregola e Matteo Rancan
Allestimento e grafica: Michele De Lucchi con Mercedes Jaén Ruiz
Catalogo Nomos Edizioni
Orari: sabato e domenica dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 17.00 alle 19.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"