{"id":23192,"date":"2010-11-19T05:33:50","date_gmt":"2010-11-19T05:33:50","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-11-19T09:21:30","modified_gmt":"2010-11-19T09:21:30","slug":"in-mostra-il-risorgimento-insubrico","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/in-mostra-il-risorgimento-insubrico\/","title":{"rendered":"In mostra il Risorgimento… insubrico"},"content":{"rendered":"
In mostra al Quirinale anche un indiscusso "capolavoro ticinese":<\/strong> la scultura Spartaco <\/em>di Vincenzo Vela viene esposta nella grande rassegna romana "1861. I pittori del Risorgimento<\/strong>". Realizzato proprio negli anni "caldi" intorno al 1848, lo Spartaco <\/em>di Vela è stato subito salutato come il simbolo della lotta di liberazione dei patrioti lombardi durante il dominio austriaco. Lo Spartaco <\/em>è senza dubbio l'opera giovanile più nota di Vincenzo Vela: l'eroico schiavo ribelle che capeggiò la rivolta contro il potere di Roma è una figura forte, pura, schierata dalla parte del popolo.<\/p>\n Anche per questo motivo l'imponente statua (di proprietà della Confederazione Elvetica e ospitato dal Museo Vincenzo Vela a Ligornetto) <\/strong>non poteva mancare nella grande mostra romana, ospitata dalle Scuderie del Quirinale in occasione delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Lo Spartaco <\/em>apre il percorso dell'esposizione, in un duetto di grande impatto visivo con il Masaniello <\/em>di Alessandro Puttinati, uniche sculture ad accompagnare un tragitto costellato di tele monumentali. che portarono sulla tela, rendendone testimonianza.<\/p>\n La tela varesina –<\/strong> Nè manca un'altra opera "prealpina". La grande tela da titolo "Il passaggio del Ticino a Sesto Calende dei Cacciatori delle Alpi il 23 maggio<\/strong>" di oltre sei metri, dipinta dal milanese Eleuterio Pagliano e conservata nella collezione dei Musei Civici di Varese, figura nella grande rassegna della capitale. Era la notte tra il 22 e 23 maggio 1859 e le truppe dei Cacciatori delle Alpi passavano il Ticino a Sesto Calende. Quell'azione apriva ufficialmente le ostilità tra l'esercito piemontese e le truppe austriache e nulla sarebbe stato più come prima. La tela racconta il coraggio e l'emozione dei volontari pronti a sbarcare. Al centro esatto della tela, ritto sul molo, Garibaldi, che aveva preparato e diretto l'intervento, osserva; dietro di lui, il suo stato maggiore: Giacomo Medici, Nino Bixio, Gaetano Sacchi ed Enrico Cosenz. Di fronte, nelle barche,i soldati.<\/p>\n Alle Scuderie del Quirinale sono presenti opere emblematiche del periodo<\/strong>, quali Gli abitanti di Praga che abbandonano la loro patria<\/em> di Francesco Hayez o La trasteverina uccisa da una bomba<\/em>, il capolavoro ritrovato di Gerolamo Induno, che fu a Roma con Garibaldi nel 1849. In mostra, infine, è possibile vedere raccolte tele altrimenti dislocate in municipi, musei del Risorgimento, sedi amministrative, per una volta lì riunite in una coralità di sentimento e di esaltazione.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Lo sbarco a Sesto Calende, opera di Eleuterio Pagliano In mostra al Quirinale anche un indiscusso "capolavoro ticinese": la scultura Spartaco di Vincenzo Vela viene esposta nella grande rassegna romana "1861. I pittori del Risorgimento". Realizzato proprio negli anni "caldi" intorno al 1848, lo Spartaco di Vela è stato subito salutato come il simbolo della […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":23193,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il cuore della mostra (aperta fino al 16 gennaio 2011) è rappresentato dalla pittura di battaglie.<\/strong> Qui si ritrovano le opere dei cosiddetti "pittori soldati", come Gerolamo Induno, Eleuterio Pagliano, Federico Faruffini o Michele Cammarano – quasi tutti amici e sodali di Vincenzo Vela e, come lui, patrioti impegnati in molte delle battaglie <\/p>\n