{"id":23344,"date":"2010-12-07T10:51:01","date_gmt":"2010-12-07T10:51:01","guid":{"rendered":""},"modified":"2010-12-10T08:36:13","modified_gmt":"2010-12-10T08:36:13","slug":"bonacina-e-l-arte-del-rione-san-fermo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/bonacina-e-l-arte-del-rione-san-fermo\/","title":{"rendered":"Bonacina e l’arte del rione San Fermo"},"content":{"rendered":"
\"Un'operaUn'opera dell'autrice<\/span><\/div>\n

Negli ultimi giorni di vita, prima di scomparire nel 2005<\/strong>, il suo dolore più profondo non fu quello fisico, ma quello di " non poter andare nel suo studio e dipingere". Enrica Turri Bonacina<\/strong>, nata nel 1917, ha potuto, nella sua esistenza, tirare di scherma, sciare "con i pantaloni larghi alla zuava", remare e dipingere. Indelebile, nelle sue tele, resta la traccia e l'insegnamento dei Chiaristi e le frequentazioni di amici-artisti incontrati entro il suolo varesino come Angelo Frattini, Luciano Ferriani, Giuseppe Montanari, Carluccio Prevosti e Aldo Guenzani. <\/strong>E ancor più indelebile resta l'amore che Enrica Turri Bonacina ha sempre nutrito per il borgo di San Fermo che vide trasformarsi nei decenni ma che, ancora oggi, ospita ogni estate e per suo imput la rassegna d'arte 'Pittori e scultori a Penasca di San Fermo<\/strong>'.<\/p>\n

La vita dell'artista risulta come punteggiata<\/strong> di tanti <\/p>\n

\"Un'operaUn'opera dell'autrice<\/span><\/div>\n

eventi dolorosi, attraversati soprattutto negli anni della Guerra, ma di altrettanti segni di speranza e di intuizioni lungimiranti. È del 1947 il progetto condiviso con il marito Luigi della Casa di Cura "Villa San Fermo"<\/strong>, fondata con la consapevolezza dell'importanza del ricovero e della cura di giovani altrimenti destinati all'ospedale psichiatrico. Nel tempo, la struttura ha poi accolto giovani disabili evolvendosi ed aggiornandosi alle nuove esigenze mediche, gestionali e strutturali.<\/p>\n

La raccolta – Oggi la Fondazione Bandera di Busto Arsizio<\/strong> allestisce un'ampia rassegna di suoi dipinti ad olio e acquerello, che ripercorrono le principali tematiche e tappe biografiche leggibili anche dalle pagine di diario riscoperto solo qualche tempo fa e messo nero su bianco durante il periodo più buio della Guerra, vale a dire dal maggio 1943 al maggio 1945. Il diario, scritto in forma di lettera al marito lontano in guerra (Luigi rimase lontano tra la campagna di Russia e la prigionia a Saida in Algeria per tre lunghi anni), permette di scoprire non solo il duro e tragico periodo trascorso dalla giovane sposa, ma anche diversi momenti della vita di Enrica a Milano presso lo studio d'artista di Gino Moro. Nello scritto autobiografico, pubblicato dai familiari sul sito http:\/\/www.enricaturribonacina.com\/diario\/, si intravedono anche i suoi rapporti con gli altri artisti, magari sfollati a Varese per fuggire ai bombardamenti milanesi.<\/p>\n

Mostra antologica della pittrice varesina
Enrica Turri Bonacina (1917 – 2005)<\/strong>
Dal 12 dicembre al 30 gennaio 2011
Fondazione Bandera per l'Arte
Busto Arsizio, Via Andrea Costa 29
Tel. 0331.322311 – cell. 348 \/ 4412139 – www.fondazionebandera.it
Inaugurazione: domenica 12 dicembre 2010 ore 17.00
Ingresso Libero
Orari: martedì – venerdì 15.00 – 19.00
sabato – domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00
Chiuso lunedì <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"

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