{"id":23580,"date":"2011-01-13T17:29:03","date_gmt":"2011-01-13T17:29:03","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-01-14T09:05:41","modified_gmt":"2011-01-14T09:05:41","slug":"a-busto-per-scoprire-l-angolo-della-pittrice","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/a-busto-per-scoprire-l-angolo-della-pittrice\/","title":{"rendered":"A Busto per scoprire l\u2019angolo della pittrice"},"content":{"rendered":"
Noi c'eravamo – Un ricchissimo allestimento ed un ancor più corposo catalogo, a cura di Franco Prevosti<\/strong>, portano alla riscoperta delle opere di Enrica Turri Bonacina. Oltre duecento opere che spaziano tra tutti i soggetti affrontati dall'autrice scomparsa nel 2005, dalle nature morte ai "bozzetti di vita", gustose scenette riprese negli interni del Caffè Zamberletti o all'ombra del Garibaldino in pieno centro. Alla Fondazione Bandera ci vengono restituiti tutti gli influssi cui si ispirò Enrica Turri Bonacina: dalla pittura controllata e plasmata di Achille Funi e Ubaldo Oppi fino alle tinte schiarite di Francesco De Rocchi, Umberto Lilloni e Adriano Spilimbergo. L'autrice propone spontaneità in composizioni soltanto apparentemente schematiche, ritrova e rinnova la pittura di paesaggio e di fiori; rende il ritratto immediato, sottraendolo a forzature simboliche o d'occasione.<\/p>\n Nelle opere, l'artista pare tutta rivolta alla riconquista di una scioltezza di tratto vagamente postimpressionista<\/strong> e di cromìe libere dal chiaroscuro accademico e impregnata, invece, di una tipica trasparenza e leggerezza della tavolozza, in un anelito di riscoperta dei valori luministici propri all´arte dei primitivi lombardi. E in un angolo del secondo piano della Fondazione Bandera è stato ricostruito un angolo ipotetico dello studio della pittrice<\/strong>, con i tubetti di colore accalcati attorno alle cornici e i tasselli di pasta vitrea pronti per il mosaico. In due teche vicine le "buone cose di caserrecio sentore" che paiono affiorare dal Crepuscolarismo di Gozzano<\/em>: conchiglie, fiori secchi e una tazzina sbrecciata che <\/p>\n ricorrono nelle composizioni di Enrica Turri Bonacina.<\/p>\n Nè mancano alcune singolari sorprese come una tela dipinta sul fronte e sul retro (occasione che torna di sovente in altre opere esposte a muro); alcune tavole che rendono visibile il fondo<\/strong> risparmiato<\/strong> dal colore, facendo risaltare per contrasto le venature delle essenze lignee; il diario, scritto in forma di lettera al marito lontano in guerra e riscoperto solo qualche tempo fa.<\/p>\n In mostra anche un ritratto che le fece Gino Moro<\/strong> che di lei ebbe a scrivere: "Ricordo i primi lavori di questa pittrice. Essa si affacciava giovinetta all'arte, e già sapeva dire, in un modo tutto suo, ed estremamente gentile, il suo pensiero in toni delicati, quasi timorosi. Dopo parecchi anni che possiamo definire di formazione, questa pittrice inizia la sua pittura più vera con i quadri che le procurano non pochi successi. In questi tempi di frequenti e talvolta facili astrattismi, sorprenderà il fatto che un'artista ancor tanto giovane eviti di proposito tutte queste cifre, e persista coraggiosamente per la sua strada. Un'altra qualità che sorprende piacevolmente nella nostra pittrice è il fatto che essa ha saputo mantenersi squisitamente femminile, non rinnegando mai le sue doti di sensibilità e di lirismo".<\/p>\n Mostra antologica della pittrice varesina
Enrica Turri Bonacina (1917 – 2005)<\/strong>
Dal 12 dicembre al 30 gennaio 2011
Fondazione Bandera per l'Arte
Busto Arsizio, Via Andrea Costa 29
Tel. 0331.322311 – cell. 348 \/ 4412139 – www.fondazionebandera.it
Inaugurazione: domenica 12 dicembre 2010 ore 17.00
Ingresso Libero
Orari: martedì – venerdì 15.00 – 19.00
sabato – domenica 10.00 – 12.00 e 15.00 – 19.00
Chiuso lunedì