{"id":23702,"date":"2011-02-03T04:32:03","date_gmt":"2011-02-03T04:32:03","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-02-04T07:46:58","modified_gmt":"2011-02-04T07:46:58","slug":"i-mille-passi-da-angera-a-malnate","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/i-mille-passi-da-angera-a-malnate\/","title":{"rendered":"I mille passi… da Angera a Malnate"},"content":{"rendered":"
La romanità attraverso le strade –<\/strong> È opinione condivisa che una delle grandi "invenzioni" dei Romani sia stata la creazione di una rete stradale che si estendeva in tutta Italia. E fu proprio su quelle strade, molte delle quali ancora oggi si conservano, che si mossero eserciti, commercianti, viaggiatori, gli antichi postini che portarono alla diffusione degli usi e dei costumi romani.<\/p>\n Come si costruivano le strade?<\/strong> Proprio perché destinate a durare a lungo, grande importanza era attribuita alla loro costruzione, preceduta da un sopralluogo dell'architetto, che stabiliva il percorso della strada, e dall'opera degli agrimensori, che individuavano i punti precisi. Si scavava una grande trincea, sul cui fondo si poneva un primo strato di pietre di grandi dimensioni; seguiva poi un secondo strato formato da pietre più piccole e cocci ed infine un livello di pietrisco misto a sabbia. Completava il tutto un lastricato di pietre squadrate o un piano di ciottoli. A fianco della strada, correva un marciapiede, spesso in battuto. Un po' come oggi, esisteva un sistema per indicare le distanze da, ovvero i miliari, pietre incise, che gli scavi archeologici molto spesso hanno portato alla luce. E la parola moderna "miglio"<\/strong> deriva proprio dal latino milia passum<\/em>, ovvero mille passi.<\/p>\n Strade popolate e… trafficate –<\/strong> Persone lungo le strade, ma anche carri, le cui ruote hanno lasciato segni nelle <\/p>\n pietre, come si può vedere a Roma, nel Foro. Ma non solo: le famiglie più ricche lungo le arterie importanti, come la Via Appia, facevano costruire le proprie sepolture, sfoggiando il grado sociale con monumenti di grande impatto al viaggiatore. E spesso le lapidi funerarie si rivolgevano al viaggiatore che percorreva le vie, chiedendo di fermarsi un attimo a ricordare il defunto. La rete stradale era costellata da strutture per i viandanti, antichi autogrill,<\/strong> le cosiddette mansiones<\/em>, luoghi di sosta per uomini e animali: recentemente un edificio di tal genere é stato portato alla luce a Como<\/strong>, in Via Benzi.<\/p>\n Antiche strade nel Varesotto –<\/strong> Anche il Nord Italia fu ben presto interessato da una fitta rete di strade. Da Mediolanum partivano parecchie direttrici, per Pavia, Como, Piacenza, Novara.<\/strong> La Via Postumia legava città come Genova, Brescia, Verona, Aquileia e Trieste.<\/strong> A queste rete più ampia si affiancavano strade secondarie, che molto spesso riprendevano addirittura vie di comunicazione di epoca celtica.<\/p>\n Da Milano al Lago Maggiore –<\/strong> Nella zona del Varesotto passava la Mediolanum- Verbanus<\/strong>, che fungeva da <\/p>\n collegamento fra Milano e il lago Maggiore, dove, in epoca romana, fiorì il vicus di Angera<\/strong>. Accanto ai dati archeologici, sono i documenti scritti, le iscrizioni, i toponimi a permettere la ricostruzione del percorso, altrimenti perduto. Questa strada partiva da Milano, probabilmente dalla Porta Giovia, situata dove ora si trova il Castello Sforzesco: passava poi per Pero, Rho, Legnano, Castellanza e Gallarate. Da qui, proseguiva verso Somma Lombardo, Sesto Calende e infine Angera. Le tracce archeologiche si concentrano soprattutto a Somma Lombardo: sono emerse diverse necropoli a ridosso del percorso e oggi un frammento della strada è ancora visibile. Infatti, durante la costruzione del Supermercato il Gigante venne in luce un tratto della Mediolanum-Verbanus<\/strong>, che si presentava formato non da un lastricato, ma da un acciottolato.<\/p>\n Tutte le altre strade – <\/strong>Sono meno puntuali le notizie sulle altre direttrici viarie della zona. Tuttavia, in epoca tardo-antica, in seguito alle invasioni barbariche, fu necessario realizzare nuove vie, a scopo difensivo. Esisteva così una strada che andava da Como verso il Lago Maggiore, passando grosso modo per Malnate<\/strong>. Un'altra collegava sempre Como a Novara, passando per la ben nota Castelseprio e proseguendo poi per Castelnovate e Pombia, località conosciute dalle fonti come castra, cioè luoghi fortificati: il rapporto fortificazione -strada, in un'epoca complessa come il tardo antico e l'altomedioevo, risulta quindi molto stretto e aperto a nuove riflessioni. <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" La romanità attraverso le strade – È opinione condivisa che una delle grandi "invenzioni" dei Romani sia stata la creazione di una rete stradale che si estendeva in tutta Italia. E fu proprio su quelle strade, molte delle quali ancora oggi si conservano, che si mossero eserciti, commercianti, viaggiatori, gli antichi postini che portarono alla […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":23703,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[36,10],"tags":[],"yoast_head":"\n
la costruzione di una strada<\/span><\/div>\n
rinvenuto a Somma Lombardo
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