{"id":23868,"date":"2011-03-02T17:58:35","date_gmt":"2011-03-02T17:58:35","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-11-23T05:16:22","modified_gmt":"2011-11-23T05:16:22","slug":"arte-e-medicina-la-soglia-della-povert-3","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/arte-e-medicina-la-soglia-della-povert-3\/","title":{"rendered":"Arte e Medicina. La soglia della povert\u00e0\/3"},"content":{"rendered":"
<\/p>\n Misericordia –<\/strong> La malattia, nel corso dei secoli è arrivata a coincidere con uno specifico stato sociale: quello dei poveri, dei mendicanti. Miseria e condizioni di scarsa salute appaiono intimamente legate e tendono ad alimentarsi reciprocamente. E la povertà è arrivata ad essere chiamata essa stessa "madre delle malattie", perché capace di sottrarre il lavoro e di condannare all'isolamento. "Non c'è democrazia senza giustizia sociale". E non c'è giustizia sociale senza garanzia di cura ed assistenza. Ancora oggi essere poveri significa spesso essere malati. Ma sembra che le tele dipinte o le immagini fotografiche nel mondo occidentale su questi temi si siano fermate alle carestie post-belliche, alle sciagure, ai terremoti e al brigantaggio degli anni '40-'50 o agli ospedali psichiatrici ante Franco Basaglia.<\/p>\n Oggi, la povertà estrema si incontra nelle tele dipinte in Africa o nelle spedizioni di fotoreporter in India e America Latina. La salute è in stretto rapporto con l'accesso all'acqua potabile, cioè a una risorsa che manca a 1,1 miliardi di persone. E le malattie veicolate dall'acqua determinano ogni anno oltre 3 milioni di decessi. La mortalità infantile, che è di circa il 6 per mille nelle nazioni ricche, si aggira attorno al 100 per mille nei 48 paesi più poveri. Ma non esiste prova più lampante che la povertà genera malattia e la malattia genera povertà di quella costituita dall'Africa invasa dall'HIV. Tra le principali malattie infettive, la malaria uccide ogni anno più di 1,1 milioni di persone, il 90% delle quali in Africa.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Gaetano Gandolfi, Ritratto di vecchio mendicante cieco Misericordia – La malattia, nel corso dei secoli è arrivata a coincidere con uno specifico stato sociale: quello dei poveri, dei mendicanti. Miseria e condizioni di scarsa salute appaiono intimamente legate e tendono ad alimentarsi reciprocamente. E la povertà è arrivata ad essere chiamata essa stessa "madre delle […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":23869,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
vecchio mendicante cieco<\/span><\/div>\n
Gli infiniti cicli pittorici dedicati ai lebbrosari, ai mendicanti in strada o alle Opere di Misericordia, da Gentile da Fabriano<\/strong> a Caravaggio<\/strong>, rappresentano e raccontano proprio questo. Quelle senza possibilità di ricorso in appello, senza spiraglio o soluzioni, sono le cronicità o le disabilità. Nel Ritratto di vecchio mendicante cieco <\/em>di Gaetano Gandolfi<\/strong> (Bologna, Collezione d'Arte e di Storia), l'anziano uomo "sfonda" quasi la bidimensionalità della tela, avanzando il bussolotto nella mano sinistra per chiedere l'elemosina.<\/p>\n