{"id":23872,"date":"2011-03-03T04:08:36","date_gmt":"2011-03-03T04:08:36","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-03-04T09:15:10","modified_gmt":"2011-03-04T09:15:10","slug":"lifschitz-alla-ricerca-della-luce","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/lifschitz-alla-ricerca-della-luce\/","title":{"rendered":"Lifschitz alla ricerca della luce"},"content":{"rendered":"
Nelle opere di Daniel Lifschitz, in mostra all'Ata Hotel di Varese fino a domenica<\/strong>, l'esperienza personale, il bagaglio culturale e storico così come il confronto con altri autori, si mescolano senza soluzione di continuità. "L'immondizia ama Dio. Storia di un cattolico ebreo<\/strong>" è il titolo della sua autobiografia. Un migrante tra pittura e salmi, alla ricerca del pulviscolo che scende dall'alto come una luce di grazia, a bagnare oggetti ed esseri umani. Un artista che ha conosciuto il significato della conversione, un autore alla ricerca delle tracce del popolo ebraico e della vicenda umana di Edith Stein. Parliamo per diverso tempo con Daniel. Di tutto: della responsabilità alla quale sono chiamati i mezzi di comunicazione, del Concilio Vaticano II, di una committenza artistica di Carmelitani, del riflesso nei vetri dei suoi lavori. La riflessione, il pensiero e la preghiera formano un sentiero lungo il quale si svolge l'esistenza, "attraversano – come ha scritto Enzo Bianchi – stagioni mutevoli, periodi in cui sembrano smarrirsi certezze acquisite, svolte che rimettono in gioco orientamenti e tendenze, episodi che contraddicono noi stessi e le scelte di cui più ci credevamo convinti".<\/p>\n Daniel Lifschitz – Mostra personale<\/strong>
Nei suoi pastelli, lo stupore provato davanti a perfette sfere colorate o ad una natura morta disposta ordinatamente su un piatto, ci parla di un destino condiviso e confessato, di un'esperienza di fede, di dubbio, di ricerca di certezze.<\/p>\n
Fino al 6 marzo 2011
Varese, Atahotel Varese
Via Francesco Albani, 73