{"id":23892,"date":"2011-03-03T18:21:48","date_gmt":"2011-03-03T18:21:48","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-03-04T09:20:03","modified_gmt":"2011-03-04T09:20:03","slug":"castello-di-masnago-si-cambia-davvero","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/castello-di-masnago-si-cambia-davvero\/","title":{"rendered":"Castello di Masnago, si cambia davvero"},"content":{"rendered":"
Un ampio bookshop, un vano guardaroba creato ex novo, cinque nuove brochure e una generale e diffusa aria di nuovo e di ordine. Detto così, sembrerebbe che il nuovo allestimento dei Musei Civici di Masnago<\/strong> sia un puro restyling, un fatto di cura e di gusto ma pur sempre un aggiustamento di superficie. "Accompagnano il visitatore tre volumetti – ci spiega il Conservatore Daniele Cassinelli, che ci guida nel tour – che sono d'aiuto a focalizzare l'attenzione sui diversi nuclei della collezione, facilitando la visita dell'antico maniero e delle opere d'arte moderna". L'allestimento nuovo di zecca procede in ordine cronologico e al contempo vede affiancati materiali <\/p>\n antichi e moderni; conserva come punti focali i masterpieces e dedica attenzione alla provenienza delle opere, riunendo, a volte, oggetti differenti per epoca e qualità, ma giunti ai musei in forza di un solo legato.<\/p>\n Risulta, in buona sostanza, meglio dipanata e più chiarita quella fitta trama di committenze, legati e donazioni che ha permesso ai musei cittadini di nascere e crescere. Compaiono nel nuovo percorso opere fino a ieri conservate nei depositi, come l'Orazione nell'Orto tratto dal dipinto di Francesco Cairo <\/strong>della Pinacoteca di Brera, una serie di sculture ottocentesche, tra cui il Ritratto di Girolamo Ghirlanda di Vincenzo Vela<\/strong>, o una Veduta fluviale di Giovanni Migliara<\/strong>. Nell'ultima sala del piano inferiore l'arazzo cinquecentesco su cartone di Girolamo Romanino<\/strong> trova posto accanto alle opere ottocentesche della collezione Luigi Villa<\/strong> (stimato medico milanese, scomparso nel 1992 che donò, attraverso lascito testamentario, un cospicuo nucleo di dipinti e reperti archeologici), un accostamento che rende merito alle ricerche svolte sulla collezione varesina durante gli ultimi anni. Al piano superiore è stata invece dedicata una sala al lascito di Amelia Bolchini De Grandi<\/strong> che nel 1965 ha fatto pervenire il primo importante nucleo di capolavori dell'Ottocento e Novecento. Ma risulta meglio chiarito anche il <\/p>\n nucleo della donazione Jeanne Brambilla<\/strong>.<\/p>\n Due vere chicche sono l'olio su carta di Lodovico Pogliaghi<\/strong>, nel quale è rappresentata la controfacciata della cittadina basilica di San Vittore, con ogni probabilità realizzato in occasione dei lavori alla volta della navata centrale, e il grande foglio di Dadamaino, <\/strong>srotolato nel vano scala che conduce alla Sala dei vizi e delle virtù. Nelle guide tascabili, per ogni opera viene tracciata una sintetica descrizione, un commento storico-critico, ampie coordinate di riferimento sugli autori e utili suggerimenti su confronti con opere sparse in monumenti e chiese del territorio. Della serie: "Finito il giro in museo, uscite e scoprite le opere d'arte disseminate nella città di Varese". <\/p>\n Largo spazio anche a molti talenti contemporanei come Nino Cassani, Antonio Pedretti, Vittorio Tavernari e Adriano Bozzolo<\/strong>, scomparso di recente e di cui parleremo in uno Speciale monografico, settimana prossima.
Ebbene, nulla di più sbagliato: il nuovo allestimento del Castello di Masnago è il risultato di un'approfondita operazione di revisione e di un'aggiornata presentazione al pubblico della Collezione Permanente, un eccellente percorso, studiato ad hoc, che valorizza non solo i diversi nuclei di tele e sculture ma gli stessi ambienti del Castello.<\/p>\n
Masnago<\/span><\/div>\n
Dunque, un importante lavoro di aggiornamento degli studi e di riqualificazione museale che si attendeva da anni, un traguardo di grande valore che si conficca come una pietra miliare nella conduzione dei Musei Civici.