{"id":23946,"date":"2011-03-11T04:22:13","date_gmt":"2011-03-11T04:22:13","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-03-11T08:51:35","modified_gmt":"2011-03-11T08:51:35","slug":"ico-parisi-una-vita-tra-progetti-e-utopie","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/ico-parisi-una-vita-tra-progetti-e-utopie\/","title":{"rendered":"Ico Parisi, una vita tra progetti e utopie"},"content":{"rendered":"
Palermitano di nascita e comasco d'adozione. <\/strong>Figura di spicco del panorama artistico lariano, Ico Parisi (1916-1996)<\/strong>, affettuosamente chiamato il Pa' dagli amici-artisti dell'entourage<\/em> culturale (ad eccezione del critico francese Pierre Restany che lo aveva simpaticamente soprannominato il "volpo"), non smette di incantare con il suo multiforme e inimitabile lascito artistico. Gran parte di questa considerevole produzione – disegni, sculture, mobili e progetti di design – è oggi conservata presso la Pinacoteca Civica di Como<\/strong>, nell'omonimo Archivio <\/strong>curato dalla fedele collaboratrice Stefania Sala<\/strong>, che qui lavora dal 1995, anno in cui è stato donato il fondo. Sottoposto a un accurato lavoro di catalogazione e schedatura – in realtà già iniziato nel lontano 1988 dagli stessi coniugi Parisi – esso ha portato alla ribalta l'opera dell'architetto-designer, ponendo l'accento sui suoi rapporti di collaborazione e di amicizia con alcuni importanti protagonisti dell'arte italiana del dopoguerra, come Fausto Melotti, Bruno Munari, Lucio Fontana, Giò Ponti, Mario Radice e Luigi Veronesi.<\/p>\n Progetti e utopie –<\/strong> Tra le sue opere architettoniche <\/p>\n merita una menzione d'onore la progettazione del condominio Sant'Antonio in via Scalini a Como<\/strong>, sul cui tetto – innalzato di quattro piani – Parisi elabora l'idea di una casa privata<\/strong>. La posizione sopraelevata, lo spazio asimmetrico e l'alternanza di pareti di mattoni e cristallo – il tutto coronato da una possente copertura a spiovente in alluminio e con profili in legno – hanno permesso però di proteggerla da occhi indiscreti. Un'opera d'arte totale<\/strong>, contenitore di altri, e altrettanto affascinanti, manufatti artistici, disseminati per tutto il perimetro dell'abitazione. Come la Poltrona a uovo <\/em>e il tavolino-vassoio Sestri<\/em>, realizzati da Parisi negli anni Cinquanta, o ancora le ceramiche di Fausto Melotti, il mosaico di Francesco Somaini e il bellissimo pavimento con inserti in vetro di Lucio Fontana, conosciuto alla Triennale di Milano del 1951. Non basterebbe una pagina per citare tutte le opere, e le amicizie che hanno popolato questa fantastica wunderkammer<\/em>, dove tutto è stato realizzato ad hoc<\/em> e con un'incredibile attenzione ai particolari: dagli eleganti mobili sospesi, ai caldi rivestimenti in legno di noce, fino al divano in cuoio nero con cuscini bianchi della camera da letto (punteggiata da un'infinità di disegni, oggetti e sculture) e alle pareti mobili del bagno, di un giallo intenso ma volutamente opaco. Un meraviglioso rifugio quello dell'eclettico artista comasco, che non pensava alla casa «come forma […], men meno come macchina funzionale […]», bensì «come tana dell'intelletto e di funzioni esistenziali» (Flaminio Gualdoni).<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Ico Parisi Palermitano di nascita e comasco d'adozione. Figura di spicco del panorama artistico lariano, Ico Parisi (1916-1996), affettuosamente chiamato il Pa' dagli amici-artisti dell'entourage culturale (ad eccezione del critico francese Pierre Restany che lo aveva simpaticamente soprannominato il "volpo"), non smette di incantare con il suo multiforme e inimitabile lascito artistico. Gran parte di […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":23947,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[42,15],"tags":[],"yoast_head":"\n