{"id":24011,"date":"2011-04-01T09:02:39","date_gmt":"2011-04-01T09:02:39","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-01T10:52:30","modified_gmt":"2011-04-01T10:52:30","slug":"oteri-i-miraggi-e-l-oasi-dell-arte","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/oteri-i-miraggi-e-l-oasi-dell-arte\/","title":{"rendered":"Oteri, i miraggi e l’oasi dell’arte"},"content":{"rendered":"
Il sublime è quì, ora. <\/strong>Ultimi giorni per poter visitare la mostra antologica "The sublime is now", aperta nella Sala Polivalente del Centro Culturale Concordia di Arsago Seprio fino a domenica 3 aprile.
Le atmosfere rarefatte e funeste di De Chirico e di Salvador Dalì, i colori patibolari che variano dall'indaco al blu e i rimandi alla classicità più solare e mediterranea.
Si gioca tra questi contrasti malinconici e tenebrosi, l'arte di Giovanni Oteri, riconoscibile al primo sguardo dalla strabiliante tecnica pittorica. E dalle tenebre, intanto, emergono un barlume di luce celeste e una finestra di speranza.
Nelle opere esposte ad Arsago, il corpo umano è indagato fin nelle più organiche intimità<\/strong>; ogni oggetto si fa carne, ossa, simbolo e all'orizzonte spunta il cubo perfetto della moschea.
Nei suoi dipinti si amalgamano miraggi e chimere, sentimenti di oggi e volti di uomini e donne realmente incontrati, conosciuti, amati: i simboli della Magna Grecia, sua terra nativa (è nato a Reggio Calabria nel 1946), la Roma degli anni della gioventù, gli elicotteri dell'Agusta, dove lavora per 30 anni, i paesaggi mediterranei della Libia. Come un novello manierista, come Giulio Romano o Pontormo, anche Giovanni Oteri guarda ai grandi della pittura Rinascimentale. Nella breve intervista dichiara: "Amo e credo nell'Uomo fatto a immagine e somiglianza di Dio. Dunque, credo in Dio. Non nelle istituzioni ecclesiastiche. Dopo aver attraversato ampie zone di tenebra, ora vedo degli spiragli di luce".