{"id":24019,"date":"2011-03-23T08:41:59","date_gmt":"2011-03-23T08:41:59","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-03-28T03:34:47","modified_gmt":"2011-03-28T03:34:47","slug":"sole-e-terra-mediterranea-da-armanti","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/sole-e-terra-mediterranea-da-armanti\/","title":{"rendered":"Sole e terra mediterranea da Armanti"},"content":{"rendered":"
"Ricordo di vita nei campi" pare essere davvero una dichiarazione d'intenti oltre al titolo della mostra personale di Filippo Tarallo ospitata fino al 7 maggio alla Galleria Armanti di Varese<\/strong>. Dai lavori esposti, infatti, emerge un amore schietto e sincero per gli interni di ambienti domestici, per piccoli dettagli e particolari umili e discreti, sicuramente feriali: intonaci che si sgretolano, grappoli di frutta rigogliosi e turgidi nella buccia e nella polpa, stanze di abitazioni abbandonate. "Mantenere un'ancora di approdo nel contatto con le proprie radici – prosegue De Maria – consente all'individuo di ritrovare quella sacralità dei valori irrinunciabili che rendono l'uomo diverso e superiore rispetto ad altri esseri viventi. Nel realismo del suo quotidiano, Filippo Tarallo sceglie di restare radicato alle sue radici, sia per non allontanarsi da quell'ambiente apparentemente arcaico dove il potere delle tradizioni consente alla persona di evolversi senza abbandonare la fede nei grandi ideali, sia perché quella fonte d'ispirazione inesauribile è ormai in simbiosi con la sua anima d'artista.<\/p>\n Ricordo di vita nei campi
Molte le tecniche artistiche affrontate: dalla matita, ai pastelli, all'acquerello, senza dimenticare le superfici stratificate d'acrilico o di olio. Ma sempre evidente è l'esattenza del disegno che fa quasi risaltare in superficie i contorni delle cose, i vecchi stracci abbandonati o la polvere che si adagia sulla pelle delle cose.
Giuseppina De Maria, che commenta l'opera dell'artista,<\/strong> sottolinea soprattutto questi aspetti: l'attaccamento alle radici locali, la sacralità e la liturgia inscritte in oggetti, gesti e piccole cose, l'equilibrio tra realismo e suggestioni ideali e simboliche. "E' certamente carattere di molti artisti siciliani lasciarsi ispirare dalla loro terra, come se in uno scritto, in un'immagine pittorica si possano immortalare sentimenti di appartenenza così profondi da non poter essere mai ripudiati", spiega De Maria. "Ed in questa nostra epoca dalle ombre inquietanti, che qualcuno ha già definito apocalittiche, il richiamo alla poesia, all'arte come espressioni di vissuto sembra profilarsi come l'unico stratagemma possibile per esorcizzare le paure del futuro".<\/p>\n
Mostra personale di Filippo Tarallo<\/strong>
Dal 2 aprile al 7 maggio 2011
Varese, Galleria Armanti
via Avegno 1
Orari: tutti i giorni, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,00 alle 19,00
Presentazione a cura di Giuseppina De Maria – Francesco Carbone – Claudio Braghin
Info.: 0332-231241