{"id":24086,"date":"2011-04-01T05:21:55","date_gmt":"2011-04-01T05:21:55","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-01T09:55:55","modified_gmt":"2011-04-01T09:55:55","slug":"bergamaschi-franzetti-e-un-interrogativo","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/bergamaschi-franzetti-e-un-interrogativo\/","title":{"rendered":"Bergamaschi, Franzetti e un interrogativo"},"content":{"rendered":"
Una questione di incontri –<\/strong> La materia frastagliata di Antonio Franzetti<\/strong> prova a trovare un punto di tangenza con la pittura di Marco Bergamaschi. <\/strong>La scultura, luogo in cui prende corpo la profezia si confronta con la tela bidimensionale dove si consuma e si ripete il gesto infinito del lavoro di linea, colore, ombre e luci. Per i due autori, così diversi e così distanti, la scelta di campo è tuttavia per una realtà marginale, talvolta sofferta, contorta, una pittura e una scultura che permettano "di riconoscere il rapporto diretto dell'artista con la vita, con le cose, con le difficoltà". La reppresentazione è sempre a tutto tondo, i fenomeni e le figure sono antiretoriche, decostruiti, eppure così veri. Come lo scultore, anche il pittore veste i panni della sua professione, il grembiale di un rito che permette la presa diretta sulle cose.<\/p>\n In alcuni stralci del testo critico di accompagnamento firmato da Claudio Rizzi si legge: "Percorsi paralleli, affinità e rimandi avvicinano le vicende di Marco Bergamaschi e Antonio Franzetti. Un cammino intenso, un lungo excursus non solo professionale ma esistenziale, poi l'approdo al molo che segnò la partenza. Compagni al Liceo Artistico di Brera, Franzetti e Bergamaschi condividono la prima maturità, sogni, colori e orizzonti aperti. Il corso degli anni diverge le prospettive, le esperienze assumono caratteri diversi, a ognuno un'altra strada. La corsa del tempo non ha mutato sentimenti e motivi. Ancora si riconoscono, in Franzetti e Bergamaschi, le linee di continuità che collegano epoche diverse eppure coerenti. Bergamaschi percorre il mondo femminile, ne inquadra la prospettiva di silenzio e una vaga alienazione ma ne esalta l'icasticità plasmando l'essere e affermandone la tempra di carattere. La figura ha raggiunto autonomia di campo e di proposizione alla lettura, si evidenzia nella focalizzazione e si accentua nella dinamica della <\/p>\n suggestione. La dote evocativa di Franzetti proviene certamente dalle forti radici civili e religiose ma si alimenta anche nell'etica del suo insegnante prediletto, Giovanni Paganin e nella sintesi di forze e volumi di Marino Marini, suo insegnante all'Accademia di Brera. Ne deriva un particolare connubio espressivo, legame tra fede e laicità, trascendenza e immanenza, che riconosce l'essenza divina ma ribadisce la natura umana. Il parallelo tra Bergamaschi e Franzetti consiste nel ritratto esistenziale, nella lettura psicologica dell'essere e dell'esistere, nella distanza tra la coscienza dell'uomo e la generalità della sopravvivenza. E ulteriori affinità risuonano nella tecnica che a prima vista risulta vibrante nell'immediatezza di gesto perentorio e invece, in una lettura più approfondita, coniuga estrema delicatezza di esecuzione, passaggi successivi a riprendere il corpo del lavoro, levigando e ammansendo la materia o attenuando le asperità di segno e colore".<\/p>\n Entrambi scavano nell'animo il soggetto<\/strong>: il pittore e lo scultore si trovano ogni giorno davanti alla tela bianca, alla materia informe da plasmare. Riempire quel vuoto, rispondere a quell'appello creativo, dare forma a quel grumo è la quotidiana affermazione di esistenza.<\/p>\n Percorsi paralleli – Mostra di Marco Bergamaschi e Antonio Franzetti<\/strong> Un'opera di Franzetti Una questione di incontri – La materia frastagliata di Antonio Franzetti prova a trovare un punto di tangenza con la pittura di Marco Bergamaschi. La scultura, luogo in cui prende corpo la profezia si confronta con la tela bidimensionale dove si consuma e si ripete il gesto infinito del lavoro di linea, […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24087,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[40,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
Maccagno, Sala degli Alberiblu (ex municipio)
Dal 19 matrzo al 30 aprile 2011
Orari: sabato, domenica e festivi, dalle 15.30 alle 18.00
Per info.: 0332-560005 – www.casadeicoloriedelleforme.it
Presentazione di Claudio Rizzi<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"