{"id":24109,"date":"2011-04-06T13:15:44","date_gmt":"2011-04-06T13:15:44","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-08T09:00:02","modified_gmt":"2011-04-08T09:00:02","slug":"franco-francese-e-la-bestia-addosso","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/franco-francese-e-la-bestia-addosso\/","title":{"rendered":"Franco Francese e la bestia addosso"},"content":{"rendered":"
"Non realizzazione appagante, una volta per tutte, di un'intuizione di partenza, tutt'al più perfettibile con il lavoro di lima, bensì approssimazione a una realtà che muta, via via che nel tempo muta la realtà intuita e il punto di vista di chi la vive". Ecco che cosa è la poesia per Vittorio Sereni nelle parole di Dante Isella.<\/strong> Ma torniamo per un attimo allo scrittore luinese. Così prosegue Dante Isella: "Ora se la verità è un enigma che ammette soluzioni disparate e molteplici, un nodo che, finchè non sia sciolto, non ci lascia liberi per niente altro; se ogni esperienza memorabile è anche inesauribile e lo scrivere versi è necessario per cercare di dare pace alle inquietudini del nostro tormentoso passato, ne consegue che la poesia in quanto ricerca della verità sfuggente non può essere che un continuo gettito di dadi, una successione di tentativi più o meno remunerati da successi parziali". Quella stessa perpetua ricerca, quella sorta di infinito "lavori in corso", di nodo irrisolvibile, di urgenza creativa, si ritrovano tanto nelle opere di Sereni quanto in quelle di Francese, allievo, nella Brera degli anni '40, di Giacomo Manzù. <\/p>\n Nessuna etichetta sembra gli si addica<\/strong>: nè quella di realismo, tanto meno di una generica figurazione. Nei primi anni Trenta si iscrive alle scuole della Società Umanitaria di Milano dove frequenta i corsi di incisione e stringe amicizia con Alfredo Chighine. Dal recupero di un'immagine dura, primitiva, espressionistica, passava ad un genere di "Nuova Figurazione" i cui riferimenti sono, allo stesso tempo, il neoneturalismo astratto, l' "Art Brut" di Dubuffet e la disfatta, quasi informe di Bacon. E si ritrova lo stesso anelito, lo stesso sentimento di interruzione e di domanda nelle sue opere. La bestia addosso, Erica e il diavolo, Notte stellata, Melanconia di Durer, L'Atelier, Elide <\/em>sono forse le più celebri.<\/p>\n Franco Francese "Non realizzazione appagante, una volta per tutte, di un'intuizione di partenza, tutt'al più perfettibile con il lavoro di lima, bensì approssimazione a una realtà che muta, via via che nel tempo muta la realtà intuita e il punto di vista di chi la vive". Ecco che cosa è la poesia per Vittorio Sereni […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24110,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[37,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il grande autore nato a Luino nel 1913 ebbe anche non pochi rapporti con pittori e scultori. Uno di questi è Franco Francese che Sereni accompagnò nel catalogo del '76: "Francese. La bestia addosso". <\/p>\n
Franco Francese – Opere 1953-1992<\/strong>
Busto Arsizio, Galleria Bambaia
Via Carlo Porta, 2 (angolo Corso Europa)
Dal 16 aprile al 30 giugno 2011
Orari: feriali, dalle 17.00 alle 19.30; festivi dalle 16.30 alle 19.30; lunedì chiuso
Per info.: 0331622440<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"