{"id":24111,"date":"2011-04-07T05:45:33","date_gmt":"2011-04-07T05:45:33","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-08T08:59:46","modified_gmt":"2011-04-08T08:59:46","slug":"capolavori-ritrovati-ora-a-masnago","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/capolavori-ritrovati-ora-a-masnago\/","title":{"rendered":"Capolavori ritrovati, ora a Masnago"},"content":{"rendered":"
La compagnia della Guardia di Finanza di Gaggiolo ha sequestrato, a due passi dalla frontiera svizzera, cinque dipinti risalenti al Seicento. Ora le opere resteranno visibili al pubblico al primo piano dei Musei Civici del Castello di Masnago a Varese. <\/p>\n
Denunciate, per contrabbando doganale, due persone. Le opere, che al momento del sequestro erano sprovviste della documentazione di import-esport, sono di Pedro de Camprobin<\/strong> (Natura morta con fiori<\/em>, olio su tela del valore di circa 50.000 euro), Tomas Yepes<\/strong> (Natura morta con frutta<\/em>, olio su tela del valore di 300.000 euro). Ben due i capolavori di Francisco de Zurbaran<\/strong> (Una giovane madre chiede la benedizione per il proprio neonato a San Ramon<\/em>, olio su tela del valore di 300.000 euro e La Vergine dona l'abito dell'ordine della Merced a San Pedro Nolasco<\/em>, olio su tela del valore di 800.000 euro), mentre l'ultimo dipinto è di Bernardo Canal <\/strong>(Vista di un palazzo veneziano<\/em>, olio su tela del valore di 550.000 euro).<\/p>\n La storia del reperimento delle opere ha tratti quasi da film poliziesco: le indagini hanno potuto dimostrare che i dipinti, di rilevante valore artistico e commerciale, nel 2007 erano stati temporaneamente importati in Italia dagli U.S.A., per conto di una casa d'asta che le aveva venduti ad un cittadino svizzero; quest'ultimo, sospettato di traffico illecito a livello internazionale di opere d'arte, era riuscito ad acquisire il possesso delle tele, senza corrispondere, però, la cifra pattuita; le opere pittoriche, successivamente, sono state vendute, nel corso del 2009, ad un cittadino olandese. Nel mese di luglio del 2010, al valico di confine con la Svizzera di Gaggiolo, i militari della Guardia di Finanza della locale Compagnia, hanno individuato, su un furgone condotto da un cittadino olandese, i cinque dipinti occultati nel vano posteriore della vettura, non dichiarati alla frontiera, dei quali si stava tentando l'introduzione in Italia, senza assolvere ai diritti doganali. I quadri sono stati sequestrati dai militari delle Fiamme Gialle di Gaggiolo, in collaborazione con il personale dell'Agenzia delle Dogane.