{"id":24133,"date":"2011-04-07T18:42:28","date_gmt":"2011-04-07T18:42:28","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-08T09:37:39","modified_gmt":"2011-04-08T09:37:39","slug":"bonetti-boccioni-e-la-simultaneit","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/bonetti-boccioni-e-la-simultaneit\/","title":{"rendered":"Bonetti, Boccioni e la simultaneit\u00e0"},"content":{"rendered":"
Se avete in mente "Antigrazioso, ritratto della madre<\/em>" di Umberto Boccioni<\/strong> (ma ancora di più "Testa+casa+luce",<\/em> sfortunatamente andata perduta), ben comprenderete in che cosa consiste la scomposizione futurista di ogni oggetto, di ogni volto, di ogni veduta di città. Quella scomposizone che intende suggerire la simultaneità e la rapidità della visione, il dinamismo delle forme, l'armonica unione che esiste tra spazio circostante e opera d'arte, la sovrapposizione delle cose e delle atmosfere. Così, in Boccioni, finestra, stipidi e volto della madre si fondono, gli oggetti vivono e si sovrappongono. Ma lo "spicchio" artistico che suscita in lui maggiore interesse – e risultati positivi – è senza <\/p>\n dubbio l'Aeropittura, una declinazione del Futurismo che si afferma negli anni successivi alla prima guerra mondiale. Il giovane artista versiliese, già amante del mondo dell'aviazione, è subito attratto dalle prospettive mutevoli del volo e dalla rappresentazione della velocità, che accompagnano i successi della giovane aeronautica militare nei primi decenni del secolo, con le imprese degli aviatori italiani Balbo, De Pinedo, Ferrarin. Celebri sono dunque le sue aeroviste di città italiane come Pisa, Pontedera, Sabaudia, le zone di bonifica dell'Agro Pontino e del Sulcis, ma anche delle città dove sono intervenuti architetti futuristi, come Piacentini e Adalberto Libera. E il legame di Bonetti con l'architettura comincia dal rapporto con Federigo Severini che lo coinvolge, quando ancora è studente, nella progettazione del piano regolatore di Tirrenia e prosegue fino a collaborare alla realizzazione, sotto l'attenta guida di Curzio Malaparte, della Villa di Capri, considerata uno dei capolavori dell'architettura moderna. Uberto Bonetti Futurista
Boccioni rifiuta e critica il modello di bellezza canonizzato dai classicisti e i nudi femminili da sempre copiati dagli artisti, ritenendo superata la concezione dell'arte come rappresentazione dell'oggetto fine a sé stesso, slegato dal contesto che lo circonda.<\/p>\n
In un modo vicino, Uberto Bonetti<\/strong> rappresenta la città di Varese,<\/strong> in un'opera esposta allo Spazio Lavit fino al 30 aprile.<\/strong> L'autore vuole fondere i piani di visione, spalancare, aprire le figure e le architetture urbane all'ambiente.
Nello Spazio espositivo di via Uberti, in mostra (ed in vendita), circa cinquanta opere (tecnica mista su carta e olii su tavola) degli anni Trenta, comprendenti diverse Aeroviste di città Italiane.
Bonetti, nato a Viareggio nel 1909, grafico, scenografo e architetto di talento abbraccia la poetica del Futurismo, così come stilata nel Manifesto programmatico del 1929 dallo stesso iniziatore del movimento, Marinetti. <\/p>\n
Ed Alberto Lavit propone: "E' una mostra consigliata anche alle scuole, un modo per riscoprire un autore che ha rappresentato le città del nostro paese secondo una via moderna ed inconsueta". Un modo, aggiungiamo noi, per conoscere meglio una pagina significativa dell'arte europea anche al di là dei passati anniversari e dei centenari del Futurismo.
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Varese e le città d'Italia<\/strong>
Dal 9 al 30 aprile 2011
Varese, Spazio Lavit
Via Uberti, 42
Orari: dalle ore 17.00 alle ore 19.30 dal martedì al venerdì. Sabato e domenica dalle 16.00 alle 19.30. Chiuso per Pasqua dal 22 al 24.
Ideatori e curatori della mostra: Roberto Basso ed Alberto Lavit.
Curatori catalogo: Roberto Basso ed Umberto Brusasca
Ingresso libero
Mostra consigliata anche alle scuole