{"id":24293,"date":"2011-04-29T07:50:56","date_gmt":"2011-04-29T07:50:56","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-04-29T09:20:24","modified_gmt":"2011-04-29T09:20:24","slug":"man-ray-dipingere-e-fotografare-l-invisibile","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/man-ray-dipingere-e-fotografare-l-invisibile\/","title":{"rendered":"Man Ray: dipingere e fotografare l\u2019invisibile"},"content":{"rendered":"
La mostra curata da Guido Comis, Marco Franciolli e Janus in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano presenta una ricca selezione del lavoro di Man Ray,<\/strong> affiancando alle opere più note come Le violon d'Ingres <\/em>e Cadeau<\/em>, ormai diventate icone del Novecento, opere che ripercorrono i vari periodi di attività dell'artista e che evidenziano la presenza di temi costanti all'interno della sua produzione fotografica, pittorica e cinematografica, come la maschera e il rapporto tra realtà e finzione.<\/p>\n Il percorso espositivo<\/strong>, articolato in quattordici sezioni, parte dagli anni '10 quando l'artista, nato nel 1890 da una famiglia di immigrati russi di origine ebraica, decise di dedicarsi all'arte e iniziò a sperimentare le più svariate tecniche, dalla pittura al collage all'uso dell'aerografo, dimostrando fin da subito il suo spirito anticonvenzionale. Nel 1911 Man Ray conobbe il fotografo Alfred Stieglitz<\/strong>, che nella sua galleria esponeva fotografi e artisti d'avanguardia, e nel 1915 Marcel Duchamp<\/strong>, con cui strinse un forte rapporto di <\/p>\n amicizia oltre che di collaborazione artistica e con cui condivise la passione per gli scacchi. Sono questi solo due dei significativi incontri che la mostra ripercorre attraverso i ritratti scattati da Man Ray ad alcuni dei più importanti protagonisti del mondo artistico e letterario a lui contemporaneo, tra cui André Breton, Alberto Giacometti, Pablo Picasso e Henry Matisse, esposti insieme alle opere del periodo dadaista e surrealista. Tra queste alcuni dei suoi più noti oggetti d'affezione, oggetti trovati e modificati dall'artista e intitolati con giochi di parole, come Cadeau, un ferro da stiro reso inutilizzabile da una fila di chiodi saldati sulla piastra e Oggetto da distruggere, un metronomo alla cui asta è stato aggiunto un occhio, motivo ricorrente nell'opera di Man Ray che spesso ha sottolineato ironicamente l'aspetto voyeuristico del lavoro dell'artista e del fotografo.<\/p>\n Ampio spazio è riservato anche alle nuove tecniche sperimentate dall'artista<\/strong>, da cui nascono le sue rayografie, realizzate senza l'uso della macchina fotografica appoggiando oggetti direttamente sulla carta sensibile, e alle celebri immagini che ritraggono l'universo femminile<\/strong>, dai primi piani di volti alle fotografie di nudo, di cui sono protagoniste le sue modelle preferite come Kiki de Montparnasse e Meret Oppenheim.<\/p>\n "Dipingo quello che non può essere fotografato. Fotografo quello che non voglio dipingere. Dipingo l'invisibile. Fotografo il visibile": la macchina fotografica nelle mani di Man Ray non è mai semplice strumento di registrazione del reale. Come negli oggetti d'affezione, il visibile spesso si trasforma e assume sembianze inaspettate.<\/p>\n Man Ray<\/strong> Le violon d'Ingres, 1924, new print 1980 ca. Courtesy Fondazione Marconi, MilanoMan Ray Trust\/ Prolitteris, Zurigo La mostra curata da Guido Comis, Marco Franciolli e Janus in collaborazione con la Fondazione Marconi di Milano presenta una ricca selezione del lavoro di Man Ray, affiancando alle opere più note come Le violon d'Ingres e Cadeau, ormai […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24294,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,12],"tags":[],"yoast_head":"\n
Courtesy Fondazione Marconi, Milano
Man Ray Trust\/ Prolitteris, Zurigo
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Museo d'Arte, Lugano
Dal 26 marzo al 19 giugno 2011
a cura di Guido Comis, Marco Franciolli e Janus
in collaborazione con la Fondazione Marconi, Milano
Orari: da martedì a domenica 10.00 – 18.00; venerdì 10.00 – 21.00;
lunedì chiuso (tranne il 25 aprile e il 13 giugno)
Notte dei musei 14 maggio 10.00 – 18.00 e 19.30 – 01.00<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"