{"id":24309,"date":"2011-05-05T11:44:08","date_gmt":"2011-05-05T11:44:08","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-05-06T09:41:33","modified_gmt":"2011-05-06T09:41:33","slug":"se-il-museo-archeologico-si-rif-il-look","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/se-il-museo-archeologico-si-rif-il-look\/","title":{"rendered":"Se il Museo Archeologico si rif\u00e0 il look"},"content":{"rendered":"
Il Museo archeologico di Milano – <\/strong>Le origini delle raccolte archeologiche di Milano risalgono all'Ottocento. Nel 1862 venne istituito il Regio Museo Patrio di Archeologia: nacquero così le sezioni archeologica, artistica e storica, in cui, anno dopo anno, fluirono reperti acquistati o offerti in dono. La prima sede fu la chiesa di S.Maria di Brera, ma dopo la soppressione dell'edificio, la raccolta fu trasferita al Castello Sforzesco. Nel 1965 ci fu il trasferimento nell'area dell'antico Monastero Maggiore di S.Maurizio.<\/p>\n Nel cuore della città –<\/strong> Il Museo si trova in un contesto eccezionale, l'ex convento del Monastero Maggiore di S.Maurizio, che sorse in epoca carolingia sui resti dell'antica Mediolanum<\/em>, ancora oggi visibili. Nel cortile del Museo si trovano infatti i resti di alcune case signorili di I secolo d.C, ma soprattutto spiccano la torre poligonale di guardia e un tratto delle mura di cinta della città, costruite fra III e IV secolo d.C, quando Milano divenne capitale dell'Impero romano. La torre fu inglobata in epoca medievale nel Monastero e al suo interno sono ancora visibili alcuni affreschi di fine XIII-inizio XIV secolo.<\/p>\n Nel cuore della storia – <\/strong>Il ricco patrimonio museale porta il visitatore in un viaggio a Milano attraverso i secoli, dalle origini celtiche, fino al declino dell'epoca tardoantica, alla scoperta di pezzi unici, come la patera di Parabiago <\/strong>e la diatreta Trivulzio<\/strong>. La sede storica di corso Magenta –<\/strong> Quasi totalmente dedicata alla Milano romana è la sede di Corso Magenta, a partire dal chiostro che ospita reperti architettonici, <\/p>\n come capitelli e sarcofagi. Al piano terra accoglie i visitatori un grande plastico in legno che illustra la città nelle sue fasi. Sono poi esposti i reperti secondo un criterio cronologico, dal V secolo a.C. fino all'età imperiale: si tratta di materiali di provenienza locale, ma anche di località vicine a Milano, come Lovere (Bg) e Lodi Vecchio. Il piano interrato ospita una sezione dedicata all'edilizia di Milano romana, dove spiccano tre splendidi pavimenti a mosaico.<\/p>\n Da Mediolanum <\/em>all'Oriente – <\/strong>Superate le fondazioni della cinta muraria di III secolo, conservate in situ <\/em>nelle sale, si giunge a due sezioni dedicate agli scavi condotti dall'Istituto Lombardo di Scienze e Lettere a Cesarea Marittima e all'arte del Gandhara. Della prima spicca un tesoretto di gioielli d'oro, databile fra VI e VII secolo d.C. Invece il Gandhara è una regione corrispondente all'attuale Pakistan, in passato crocevia di civiltà diverse, indiana, ellenistico-romana e iranica, la cui produzione artistica rispecchia questo intreccio di genti. Il nuovo: la sede di Via Nirone.<\/strong> Ecco l'ultimo grande sforzo dell'archeologia milanese, l'ampliamento del museo nella palazzina di Via Nirone. Si raggiunge dal giardino interno al Museo, attraverso una passerella che lambisce la torre poligonale. Una ampia vetrata permette al visitatore di salire e contemporaneamente osservare le evidenze archeologiche. La nuova palazzina è organizzata su tre piani, dove trovano spazio, arricchite <\/p>\n di pezzi di grande pregio, le sezioni greca ed etrusca e la neonata sezione altomedievale.<\/p>\n Altomedioevo<\/strong>. Questa grande sala è dedicata ai cambiamenti che sconvolgono la romanità e Milano tra il tardoantico e l'Altomedioevo. Ecco così comparire popoli come Goti, Ostrogoti e Alemanni rappresentati dai loro gioielli, come fibule. Fra Greci ed Etruschi – <\/strong>Negli altri due piani, in una studiata atmosfera, trovano spazio materiali etruschi e greci. Provengono da Tarquinia e Cerveteri oggetti legati agli aspetti più importanti della civiltà etrusca, al banchetto, alla religione, alla concezione femminile. Varia è la provenienza dei vasi conservati nella sezione greca, allestita secondo un criterio tematico, allo scopo di definire un'immagine a tutto tondo del mondo greco: grande spazio ha chiaramente il mito.<\/p>\n Buona visita a tutti! <\/strong>Con queste acquisizioni il Museo si pone alla ribalta nel quadro dei Musei milanesi, per tematiche, materiali, criteri espositivi. Permette ai visitatori di entrare nella storia, di sentirsi parte dell'atmosfera dell'epoca. Si tratta senza dubbio di un gran bel regalo per la città: ora sta ai visitatori farlo vivere!<\/p>\n Per maggiori info.: Museo Archeologico Veduta della sala romana Il Museo archeologico di Milano – Le origini delle raccolte archeologiche di Milano risalgono all'Ottocento. Nel 1862 venne istituito il Regio Museo Patrio di Archeologia: nacquero così le sezioni archeologica, artistica e storica, in cui, anno dopo anno, fluirono reperti acquistati o offerti in dono. La prima sede fu la chiesa […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24310,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[10,45],"tags":[],"yoast_head":"\n
Un angolo di storia che è valorizzata dal ricco apparato esplicativo, caratterizzato da fotografie e ricostruzioni grafiche che portano l'antica Mediolanum <\/em>alla portata di tutti. Ma non solo: importanti tesori sono conservati nelle collezioni etrusca, greca e in quella dedicata all'arte del Gandhara.<\/p>\n
Il Lapidario.<\/strong> Lungo il porticato fanno bella mostra di sé le epigrafi milanesi: si tratta di una piccola parte di un ampio patrimonio, che racconta la vita dei Mediolanenses<\/em>, fra carriera politica, mestieri, famiglia e religione. Dal Lapidario si può ammirare la Mediolanum <\/em>ancora esistente, con le mura, la torre poligonale. Un volo pindarico porta il visitatore indietro nel tempo, quando qui, oltre alle mura, c'era il palazzo dell'imperatore, con tanto di circo. E del circo oggi si conserva una delle torri dei cancelli, fortunatamente sopravvissuta alle vicende della storia, perché diventata la torre campanaria della chiesa di S.Maurizio.<\/p>\n
Ma soprattutto è l'età longobarda ad essere rappresentata con i corredi di Boffalora, Varedo, Trezzo sull'Adda, ma anche Campione d'Italia. Ampio spazio è dedicato alle analisi effettuate sugli scheletri di Campione, che hanno permesso anche la ricostruzione della loro fisionomia.<\/p>\n
Corso Magenta 15, Milano
Orario: dalle 9.00 alle 17.30
Tel. 02\/86450011
Ingresso gratuito fino al 19 giugno<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"