{"id":24373,"date":"2011-05-12T08:45:49","date_gmt":"2011-05-12T08:45:49","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-05-13T09:51:53","modified_gmt":"2011-05-13T09:51:53","slug":"mondi-in-bilico-tra-segno-e-colore","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/mondi-in-bilico-tra-segno-e-colore\/","title":{"rendered":"Mondi in bilico tra segno e colore"},"content":{"rendered":"
Erano maestro e allieva, Rocco Borella (Genova, 1920 – 1994) e Mirella Marini (Genova, 1936)<\/strong>, i due artisti liguri che, «nella vitalità del colore l'uno» e «nella spazialità del segno l'altra», si confrontano fino all'8 giugno nella bipersonale in corso presso la Galleria Mosaico di Chiasso.<\/strong> Toni caldi, squillanti, oppure cupi e tempestosi, ricordano, seppur in modo diverso, le cromie del loro paese natale: è qui, infatti, che il pigmento, soggetto alle variazioni della luce, si rabbuia improvvisamente mostrando l'animo "paludoso" di questa terra.<\/p>\n Le ricerche di Rocco Borella<\/strong>, importante esponente dell'ambiente artistico genovese dell'immediato dopoguerra, prendono il via dalla declinazione ottico-percettiva del colore e dalla sua analisi gestaltica. Esordisce nel 1946 accanto a Giannetto Fieschi ed Emilio Scanavino, ma tende a distinguersi dai due coetanei, già nella seconda metà degli anni ‘50, mediante l'uso del colore<\/strong>, che per lui diventa l'elemento distintivo e dominante. Nascono opere come i Cromemi<\/strong><\/em>, termine ideato dal teorico e linguista Gian Paolo Barosso per indicare «minime unità alfabetiche del colore, corrispondenti, sul piano del suono, ai fonemi, […] tracce lineari di colore puro accostate su valori ottico-percettivi, rinvianti a possibili risonanze sonore o verbali e destinate a un'emozione, per così dire, fredda, originata dal rapporto di forze, tensioni, energie, tra colore e segno, e consegnata a una lettura retinica e linguistica insieme». Ciclo-preludio ai futuri Nuovi Cromemi<\/strong><\/em>, lavori non più pittorici ma sintetici che lo indirizzano prima verso una fase "optical" e poi verso il cosiddetto "espressionismo cromatico<\/strong>". Sicuramente memore della lezione di Rothko, l'artista inizia a realizzare ipnotiche campiture di colore: bande monocromatiche sovrapposte e delimitate da rettangoli neri irregolari. Sono dipinti evocativi in cui le cromie <\/p>\n affiorano dal fondo assorbendo ed emettendo una luce che muove sul terreno non facile dell'astrazione.<\/p>\n Mirella Marini <\/strong>parte da un'iniziale figurazione, contraddistinta da mari in tempesta, zattere-navi fantasma e guerrieri – simboli dei conflitti e delle pulsioni (auto)distruttive dell'uomo – per arrivare, sotto l'influenza anche di un lungo soggiorno portoghese, a un'astrazione onirica, fatta di segni e ideogrammi che riassumono, nella forza del gesto, tutto il suo mutevole microcosmo. Una poetica mediterranea in bilico tra passato e futuro, primitivismo e condizione postmoderna. La Marini sperimenta ampiamente la tecnica dell'incisione<\/strong> (acqueforti, acquetinte, inchiostri, pastelli e gouache) e predilige l'uso di tinte fredde, su cui, talvolta, fa risaltare colori più caldi, come i rossi e i gialli. «L'opera di questa artista scaturisce costantemente da una doppia realtà: quella del mondo esterno e quella della sua emotività. È sempre molto attenta ai meccanismi della mente, ai messaggi subliminali, ai contenuti a cui la rappresentazione deve dare evidenza, a quelli che intende rendere espliciti o lasciare impliciti. Il suo lavoro esprime, a vari livelli, l'esigenza di comunicare con un interlocutore esterno, di condurlo nella lettura, ma anche di consegnarsi a una visione differente della sua opera, stabilendo una sorta di interattività».<\/p>\n Del colore e del segno. Viaggiare l'orizzonte azzurro <\/strong> Un lavoro di Rocco Borella Erano maestro e allieva, Rocco Borella (Genova, 1920 – 1994) e Mirella Marini (Genova, 1936), i due artisti liguri che, «nella vitalità del colore l'uno» e «nella spazialità del segno l'altra», si confrontano fino all'8 giugno nella bipersonale in corso presso la Galleria Mosaico di Chiasso. Toni caldi, squillanti, oppure cupi […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24374,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[41,15],"tags":[],"yoast_head":"\n
Fino all'8 giugno 2011
Galleria Mosaico
via Emilio Bossi 32, Chiasso
Tel. +41 91 682 48 21
Orari: martedì – sabato 15.00 – 18.00 <\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"