{"id":24456,"date":"2011-05-26T06:30:39","date_gmt":"2011-05-26T06:30:39","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-05-30T12:26:00","modified_gmt":"2011-05-30T12:26:00","slug":"buttarelli-scultura-come-percorsi","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/buttarelli-scultura-come-percorsi\/","title":{"rendered":"Buttarelli, scultura come percorsi"},"content":{"rendered":"
Sono fatte di legno, pietra, ferro, marmo, resina, carta e juta, ma anche di acqua, terra, aria e fuoco, le sculture del maestro cremonese Brunivo Buttarelli (Casalmaggiore 1946),<\/strong> in mostra fino al 10 giugno in ben tre spazi espositivi milanesi: la Galleria Ostrakon<\/strong>, il parco di Villa Hanau <\/strong>e il Teatro Verdi. <\/strong>Dopo l'importante esperienza di scenografo al Teatro Regio di Parma, dal 1991 l'artista ha deciso di dedicarsi totalmente all'arte scultorea, puntando sull'aggregazione e la disgregazione di materiali naturali e industriali. Punto di riferimento della sua ricerca è la stagione informale e materica degli anni Cinquanta, segnata da figure di grande spessore come Burri, Fontana, Tàpies, e dalla passione indiscussa per l'archeologia. È con lei, afferma Buttarelli, che "inizia l'amore per la materia". Amore già innescato, in gioventù, dall'assidua frequentazione della bottega del padre, abile falegname e sua guida "spirituale".<\/p>\n All'inizio "Non sapevo ancora saldare, mi bruciavo le mani, la faccia, poi ho cominciato a prendere confidenza con la saldatura e ad assemblare legno e ferro", racconta lo scultore. Le prime opere – gli Affioranti<\/strong><\/em>, enormi zanne di elefante che fuoriescono dal terreno come inaspettati resti preistorici – nascono così, dalla fusione di metalli e sassi carsici. Ma ben presto, desideroso di dare colore <\/p>\n alla materia, Buttarelli introduce nei suoi manufatti il marmo rosa di Verona o quello Bianco di Carrara, come in Reciso<\/strong><\/em>, Mater <\/strong><\/em>e Melograno<\/strong><\/em>, dove lastre e spicchi di rocce metamorfiche, sedimentate e livellate dal tempo, vengono dolcemente avvolte in uno strato di legno. <\/p>\n A questi materiali alterna poi la leggerezza della carta, che per la sua malleabilità ben si presta a dialogare con il ferro. Monumentali le sculture-installazioni Primigenius<\/em><\/strong> e Aspri acuti di Kronos<\/em><\/strong>. La prima simula, attraverso l'uso del legno di pioppo, sagomato e rivestito di ferro, la forma di grandi artigli ricurvi che fuoriescono dal terreno; la seconda, invece, assembla delle enormi stallatiti in ferro e zinco da cui spuntano dei sottili filamenti tentacolari. Il vero protagonista di questa poetica è il tempo, un grande burattinaio che muove i fili delle cose, proprio come dietro il sipario di un teatro. Brunivo Buttarelli. Cio\u0300 che rimane del Tempo<\/strong> Brunivo Buttarelli, Affioranti Sono fatte di legno, pietra, ferro, marmo, resina, carta e juta, ma anche di acqua, terra, aria e fuoco, le sculture del maestro cremonese Brunivo Buttarelli (Casalmaggiore 1946), in mostra fino al 10 giugno in ben tre spazi espositivi milanesi: la Galleria Ostrakon, il parco di Villa Hanau e il Teatro Verdi. […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24457,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[45,17],"tags":[],"yoast_head":"\n
Brunivo Buttarelli facendo tesoro di tutte le esperienze passate – l'archeologia, la paleontologia, il restauro e il teatro – dà forma ad un immaginario arcaico e mutevole, che parte dalla Natura per raccontarla e reinterpretarla in un tempo geologico<\/strong><\/em>. "Raccontare qualcosa di diverso, la storia della materia dentro la storia del tempo". Una storia che l'uomo tende oggi a contaminare o, peggio ancora, a cancellare.<\/p>\n
Dal 10 maggio al 10 giugno 2011
Galleria Ostrakon
via Pastrengo 15, Milano
A cura di Piero Del Giudice
Tel. 3312565640
dorino.iemmi@fastwebnet.it<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":"