{"id":24478,"date":"2011-05-27T05:12:24","date_gmt":"2011-05-27T05:12:24","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-05-27T08:34:27","modified_gmt":"2011-05-27T08:34:27","slug":"le-astrazioni-di-arturo-mazzola","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/le-astrazioni-di-arturo-mazzola\/","title":{"rendered":"Le astrazioni di Arturo Mazzola"},"content":{"rendered":"
Dotato di grande capacità sintetica, Arturo Mazzola trasmette nelle sue opere un'essenzialità di tratti e di colore che le rendono estremamente espressive.<\/strong> Allievo di Aldo Carpi e Pio Semeghini<\/strong>, e ispiratosi ad artisti quali Licini <\/strong>e a correnti quali il cubismo di Picasso<\/strong>, ha saputo elaborare uno stile personale particolarmente originale, che propriamente non può essere classificato né nel figurativo né nell'astratto. L'evoluzione della sua pittura lo conduce poi ad un livello più introspettivo e profondo e per questo anche più intimo ed essenziale. <\/strong>Per certi aspetti Mazzola ha compiuto un cammino simile a quello di Mondrian, operando una progressiva semplificazione dei suoi soggetti<\/strong>, una sorta di stilizzazione sintetica tesa ad una maggiore simbolicità, con una predilezione per la monocromia, o comunque per l'uso di un colore dominante accostato contrastivamente a pochi altri.<\/p>\n Guardando i suoi dipinti si ha la sensazione di un'intensa riflessione interiore, di una passione ricercata e studiata con calma e con cura. Anche il figlio Stefano Mazzola<\/strong>, presente all'inaugurazione della rassegna espositiva, <\/p>\n rievocando i momenti in cui da bambino s'introduceva nello studio del padre per osservarlo all'opera, ricorda l'assoluta concentrazione che assorbiva l'artista al lavoro.<\/p>\n Nelle opere si percepisce, inoltre, il senso di una musicalità<\/strong>, quasi uno sforzo di tradurre in immagini visuali delle sonorità inudibili: ciò può essere dovuto anche alla perdita dell'udito che ha colpito l'artista fin dalla tenera età che, pur nella limitazione di un senso, lo ha reso forse maggiormente riflessivo, penetrante, concentrato all'essenzialità e meno dispersivo.<\/p>\n Un'ulteriore caratteristica dell'arte di Mazzola è il suo stile tecnico davvero eccezionale<\/strong>, con una grande precisione nei segni, nelle linee nitide e pulite, nelle campiture: si nota subito una grande padronanza della tecnica della pittura ad olio, che gli consente di ottenere effetti grafici raffinati e complessi.<\/p>\n La mostra non si compone soltanto di quadri, ma anche di piccole opere scultoree<\/strong>, lineari e minimaliste, talvolta <\/p>\n addirittura filiformi, eppure dotate di un certo fascino umoristico, con una vena di simpatica ironia.<\/p>\n Durante l'inaugurazione, dopo l'introduzione del presidente Pierluigi Baj<\/strong>, Alberto Bertoni e Renata Castelli del Liceo Artistico hanno presentato l'iniziativa. "Siamo stati colpiti dalla qualità di questo artista, che merita di essere valorizzato, poiché il suo valore è indiscutibile" ha commentato Bertoni: "Abbiamo scelto un periodo limitato della sua produttività che ci è parso particolarmente significativo. È sicuramente un artista piacevole da leggere e da riscoprire e oggi cominciamo da qua, proprio partendo da questo periodo".
Le sue prime opere, dove si può ravvisare una certa influenza di Klee<\/strong>, presentano una cromia più articolata e figurativa, meno simbolica: ad esempio, lo si vede in "Maternità beneaugurante<\/strong>", che raffigura una madre che tiene in braccio suo figlio, mentre dall'alto giunge un uccellino.<\/p>\n
"Mazzola è un artista che deve essere ben presente nel nostro panorama varesino – ha affermato Castelli – "Anche perché le ultime mostre importanti che ha fatto sono state tenute nella Casa del Mantegna a Mantova alcuni anni fa e quindi riteniamo che sia un onore per noi ospitarle".
Infine Riccardo Tartaglia, della Galleria d'Arte di Roma Tartaglia Arte<\/strong>, ha fatto notare la grande sintonia che spontaneamente è venuta ad instaurarsi tra le opere di Mazzola e il contesto espositivo del Museo Bertoni, con una reciproca valorizzazione.<\/p>\n
Le astrazioni di Arturo Mazzola (1921-1995)
Percezioni sensoriali – opere anni '70 -'80<\/strong>
Dal 21 maggio al 17 luglio 2011
Museo Flaminio Bertoni
Varese, via Valverde 2
Per maggiori info.: 0332 252515 – 0332 252514
website: www.flaminiobertoni.it
mail: museo@flaminiobertoni.it
www.tartagliaarte.com
Orari: giovedì, sabato, domenica, dalle 14.30 alle 18.30