{"id":24494,"date":"2011-05-31T06:25:22","date_gmt":"2011-05-31T06:25:22","guid":{"rendered":""},"modified":"2011-06-01T12:56:51","modified_gmt":"2011-06-01T12:56:51","slug":"medioevo-a-legnano-il-palio-e-la-sfilata","status":"publish","type":"post","link":"https:\/\/www.artevarese.com\/medioevo-a-legnano-il-palio-e-la-sfilata\/","title":{"rendered":"Medioevo a Legnano: il palio e la sfilata"},"content":{"rendered":"
29 maggio 1179, il giorno della battaglia di Legnano<\/strong>, mitica impresa con cui i comuni lombardi sconfissero l'imperatore Federico il Barbarossa. Un episodio fra mito e realtà<\/strong>, che dal 1932 è ricordato con una rievocazione storica: il palio e la sfilata.<\/p>\n Una manifestazione a tutto tondo –<\/strong> L'atmosfera del palio si respira tutto l'anno, perché le famose contrade, cioè i rioni che costituiscono la città di Legnano, sono impegnate costantemente nella preparazione dell'evento. Ma nei mesi di aprile e maggio la tensione sale alle stelle. Alla Traslazione della Croce di Ariberto d'Intimiano dalla Contrada vincitrice del Palio alla Basilica di San Magno<\/strong>, seguono l'investitura civile dei Capitani del Palio e la domenica dei manieri aperti<\/em>, cioè l'apertura a tutti delle sedi delle singole contrade. Poi il castello diviene per due giorni teatro di rievocazioni: il volo dei falchi, sbandieratori, fino al grande spettacolo pirotecnico della presa del castello. Il grande giorno –<\/strong> Fra preparativi, cene di contrada, scherzi fra le contrade, alcune delle quali sportivamente avversarie (come Sant'Erasmo e Legnarello), arriva il giorno più amato e temuto, che prevede la parte <\/p>\n agonistica, la corsa dei cavalli, e la sfilata in costume. Sport e storia, soprattutto ricostruzione storica di alto livello.<\/p>\n Una finestra sul Medioevo – La sfilata si presenta agli occhi dei locali ma anche dei non legnanesi come un momento speciale,<\/strong> dove i figuranti, circa un migliaio, cessano per un paio d'ore di essere uomini del XXI secolo e vengono rimbalzati nel cuore del Medioevo. Ed eccoli quindi togliere tutto ciò che all'epoca non esisteva e indossare abiti di castellane, di popolani, di dame. Abiti di pregiata fattura, realizzati a mano, con decorazioni squisite, ricami raffinati; ma non solo, riproduzioni di armi dell'epoca, dalle cotte in metallo alle spade. Dietro ogni vestito, ogni gioiello si nasconde un lavoro minuzioso di ricerca. I contradaioli nell'apprestare un costume compiono precise ricerche, vanno a spulciare nell'arte dell'epoca medievale, riprendendone i motivi. Esiste una "commissione costumi" che controlla la perfezione filologica di quanto preparato.<\/p>\n Al centro della sfilata. <\/strong>La sfilata inizia con il passaggio dei gonfaloni, cioè delle bandiere delle città che facevano parte della lega dei Comuni. E poi ecco le otto contrade: ciascuna sfila con al massimo centodieci figuranti e sedici cavalli. Importanti i ruoli della castellana, che saluta il pubblico con la mano alzata, il capitano a cavallo, con la spada tesa, e il gran priore. La bellezza è data dal vedere anche come le contrade interpretino la tematica loro assegnata e portino i propri simboli. Da S. Domenico a S. Ambrogio –<\/strong> Poi è stata la volta della contrada di San Domenico, introdotta da due cani bianchi, così come è bianco il cane raffigurato nello stemma, dedicata ai giochi popolani: ecco giocolieri e <\/p>\n giganti sui trampoli. Cortigiani, commercianti, servi hanno segnato l'arrivo della contrada di Sant'Ambrogio, che ha messo in scena un matrimonio medievale con un corteo di bambini.<\/p>\n Il sole e il santo – <\/strong>Arriva poi la contrada di Legnarello, il cui stemma è un sole dai colori rosso e giallo: sfilano i mestieri del popolo, il fornaio, i lanaioli, i vignaioli, a ricordare il popolino medievale. Si passa poi a S.Bernardino, che ha per tema il trionfo delle armi, cioè le armi abbandonate secondo la leggenda dal Barbarossa e caricate su una portantina.<\/p>\n Dal clero alla caccia – <\/strong>Continuano la lunga marcia i figuranti della contrada S.Magno, dedicata al clero e alla nobiltà. Aprono la strada cavalieri crociati e poi nobili fanciulle, portantini con le reliquie del santo e il vescovo. Caccia e astrologia i temi di Sant'Erasmo: ecco così, accolti dagli applausi del pubblico, sfilare animali come levrieri, gufi, falchi, aquile e soprattutto il corvo, simbolo della contrada, portato da un priore. Dietro bambini che giocano con oggetti nel Medioevo ritenuti magici.<\/p>\n I vincitori – Chiudono questa prima fase della sfilata i vincitori dell'edizione 2010<\/strong>, la Flora, così chiamata dalla bellezza delle sue donne, definite appunto fiori. Loro tema, la guerra: soldati armati di tutto punto sfilano con sguardo severo.<\/p>\n La seconda parte della sfilata.<\/strong> Tocca ora al carroccio, che raccoglie il plauso generale. Lento, trascinato da buoi, avanza il carro, che reca l'altare e la famosa martinella: è il momento forse più sentito della sfilata. Dietro, solitario, si erge un cavaliere, su un cavallo nero: è il leggendario Alberto da Giussano, personaggio fra il reale e l'immaginario, capitano della Compagnia della Morte. Incitato dal pubblico si lancia in una breve corsa. Lo seguono a distanza i suoi cavalieri, fieri.<\/p>\n Storia, spettacolo, cultura –<\/strong> La sfilata è senza dubbio un evento da vivere almeno una volta, per tornare indietro nel tempo, per ammirare la tradizione locale, per sentire il calore di una città che dimentica la modernità e si raccoglie intorno alla propria identità culturale e folklorica.<\/p>\n","protected":false},"excerpt":{"rendered":" Palio di Legnano – Edizione 2011 29 maggio 1179, il giorno della battaglia di Legnano, mitica impresa con cui i comuni lombardi sconfissero l'imperatore Federico il Barbarossa. Un episodio fra mito e realtà, che dal 1932 è ricordato con una rievocazione storica: il palio e la sfilata. Una manifestazione a tutto tondo – L'atmosfera del […]<\/p>\n","protected":false},"author":1,"featured_media":24495,"comment_status":"closed","ping_status":"open","sticky":false,"template":"","format":"standard","meta":{"footnotes":""},"categories":[230,45,14],"tags":[],"yoast_head":"\n
Il carroccio – <\/strong>Il cuore del palio è il famoso carroccio, nato in epoca medievale come strumento di combattimento. Si tratta di un grosso carro, trascinato da buoi, che reca le bandiere bianche e rosse di Milano, l'altare e una campanella nota come "martinella". Era usato in guerra, perché intorno ad esso si riunivano i soldati, spesso un ministro della Chiesa vi diceva Messa durante la battaglia e la campana aveva il compito di richiamare i soldati. Secondo la leggenda, proprio raccogliendosi intorno al carroccio, i Milanesi riuscirono a respingere gli attacchi di Federico.<\/p>\n
Nella sfilata di quest'anno ha aperto le danze S.Martino, il cui tema è la musica:<\/strong> e così i figuranti hanno portato con sé corone di fiori, strumenti musicali, muovendosi a passi di danza.<\/p>\n